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Houston fa 5W di fila a Miami, Pelicans vittoriosi nel segno di Davis! Notte da dimenticare per James e Anthony che perdono con Portland e Washington

The write is on the wall: BARBA! (allucanheat.com)
The write is on the wall: BARBA! (allucanheat.com)

HOUSTON ROCKETS @ MIAMI HEAT 108 – 91: all’AAA si affrontano due squadre che non hanno ancora conosciuto la sconfitta in questa stagione, ovvero sia i nuovi Miami Heat e i Rockets di H&H. Una delle due inevitabilmente dovrà lasciare il record all’altra. Tanti spunti all’interno della stessa gara con un Bosh appena eletto player of the week e un Harden che non conosce pausa ai suoi trentelli. La partita si lascia guardare, con una giusta alternanza di ritmi e con Miami che prova a restare sempre al comando. Wade in campo aperto incrementa il vantaggio fino ad arrivare a 7 lunghezze. Si risvegliano i Rockets che prima con Big Papa, al secolo Kostas Papanikolaou, e poi con un circus shot di Howard riportano in perfetto equilibrio il match. Si andrà negli spogliatoi sul punteggio di 57-55 Houston (Wade 15). Inizio terzo quarto, inizio dei bombardamenti da parte dei bianco-rossi: Harden e Beverly dall’arco per il +13! La rimonta porta ancora il nome di CB1 che risponde per ben due volte con la stessa moneta, rendendo quantomeno rivedibile la scelta difensiva di Superman. Miami torna sul -3 ad inizio quarto periodo ma gli ultimi 12’ sono di competenza di James “The Beard” Harden. Sono infatti sue le penetrazioni che rispingono i Rockets sul nuovo massimo vantaggio di 14 punti. La partita la chiude Trevor Ariza che con una folle idea in un 3 vs 1 in transizione, si arresta da 3 punti e realizza il canestro della staffa. Vince Houston meritatamente e si porta sul 5-0 in stagione, mentre Miami cede per le prima volta (3-1). Percentuali più che discrete per entrambe le squadre con i padroni di casa che sciupano soprattutto dalla lunetta (17/27). Molto positivo ancora una volta Bosh, coadiuvato da un ringiovanito Wade. Sponda Rockets altre doppie doppie per Howard e Harden, che sfiora la tripla doppia mancandola per un solo rimbalzo.

HOUSTON ROCKETS (5 – 0): Ariza 19, Motiejunas 2, Howard 26 + 10 RT, Harden 25 + 10 RT + 9 ASS, Beverly 15, Papanikolaou 8, Terry 3, Dorsey 2, Canaan 8, Daniels.

MIAMI HEAT (3 – 1): Deng 11, Williams 14, Bosh 21, Wade 19, Cole, Hamilton 9, Chalmers 12, Napier 5, Ennis, McRoberts, Dawkins.

 

Chi trascina... e chi delude! (espn.go.com)
Chi trascina… e chi delude! (espn.go.com)

WASHINGTON WIZARDS @ NEW YORK KNICKS 98 – 83: alla Most Fabulous Arena di NYC arrivano i Washington Wizards di John Wall ma soprattutto di Paul Pierce, capace sempre di impressionare su un parquet così prestigioso. La partita ha inizio con il solito Melo che, dopo un colloquio fitto con coach Fisher, parte alla grande con la consueta serie di jumper dalla media distanza, aggiungendoci anche una particolare voglia di attaccare con decisione il ferro. Gli ospiti cercano di restare abbarbicati alla partita e finiscono sotto di 7 il primo quarto con appena 17 punti realizzati. Gooden e Seraphin dalla panchina e Garrett Temple scuotono i Wizards che riducono lo scarto a 6 lunghezze prima dell’intervallo lungo. Dopo un convincente primo tempo, i Knicks “magicamente” decidono di non difendere più. Wall, che sta pian piano raffinando le sue qualità di ragionatore, se ne accorge e decidere di fungere sia da facilitatore per far girare di più la palla sul perimetro, sia da uomo che spacca in due la difesa bucando l’area con penetrazioni alla velocità della luce. A favore della tesi che prevede che dalla difesa nascono dei buoni attacchi arrivano i Knicks che tirano nel solo terzo quarto con il 27% dal campo. Nene con l’and-one, Pierce da 3 (assistita da Wall) e Temple sulla sirena di 24’’ girano completamente la partita firmando un parziale di 32-15 Wizards! La risposta per i NY si chiama Iman Shumpert che praticamente da solo cerca di svolgere le due fasi di gioco. Stoppa, corre in contropiede, segna sia da 3 che da 2 ma a nulla valgono questi sforzi se non sono corali. L’assassino  della gara rimane, come detto all’inizio, sempre Paul Pierce. Altra brutta sconfitta per i Knicks che mostrano un Melo con percentuali più che scadenti: 8/23 dal campo (34.7%) con 7 palle perse e un plus/minus di -7. L’unica nota positiva sono i 19 di Shumpert con 6/11 dal campo e 4/4 da 3. Washington porta invece 6 uomini in doppia cifra.

WASHINGTON WIZARDS (3 – 1): Nene 6, Pierce 17, Gortat 6, Temple 17, Wall 11, Gooden 10, Porter 4, Seraphin 15, Miller 12, Rice, Blair.

NEW YORK KNICKS (2 – 2): Anthony 18, Stoudemire 6 + 12 RT, Dalambert 2, Larkin 6, Shumpert 19, JR Smith 9, Prigioni 6,Aldrich 4, J. Smith 6, Hardaway jr. 7, Wear.

 

Un sol uomo al comando! (sacbee.com)
Un sol uomo al comando! (sacbee.com)

CHARLOTTE HORNETS @ NEW ORLEANS PELICANS 91 – 100: l’unico aggettivo che può venire in mente guardando una partita di Anthony Davis a qualsiasi livello è DOMINANTE. La partita di stanotte è sintomo di questa naturale scelta sul come definire il futuro padrone della lega. Di fronte stanotte ci sono gli Charlotte Hornets allo Smoothie King Center ma anche a loro Davis ha lasciato solo le briciole. La partita resta in bilico per tutto il primo tempo ma già nei primi due quarti il prodotto di Kentucky mostra di cosa è capace: leader nelle stoppate nella lega, comincia con lo stoppare ogni penetrazione e ogni elegante gancio di Al Jefferson, cadendo solo una volta nelle finte e nei bei movimenti del centro ex Jazz. E la fase difensiva la mettiamo lì. Si passa all’attacco e prima dimostra come sia devastante tagliando e ricevendo dal lato debole e poi come sia praticamente inarrestabile a rimbalzo, vista la sua apertura alare di 225cm! Ma ciò non basta a spazzar via i tosti Hornets che trovano un Gary Neal in gran serata e restano ancora attaccati ai Pelicans. L’arma che devasta definitivamente gli ospiti è il tiro dalla media di Davis (5/7 mid-range shots) e la conseguente difficoltà nel decidere i tipi di difesa da mettere in pratica. La chiudono definitivamente Evans e Holiday, autore quest’ultimo di un alley-oop no look indirizzato all’ex Wildcats. Serata negativa per Kemba Walker e soprattutto per Lance Stephenson, ancora una volta a 2 punti.

CHARLOTTE HORNETS (1 – 3): Henderson 6, Williams 9, Jefferson 20, Stephenson 2, Walker 11, Zeller 9, Hairston 4, Neal 21, Maxiell 5, Roberts 4.

NEW ORLEANS PELICANS (2 – 2): Evans 16 + 10 RT, Davis 24 + 13 RT, Asik 10 + 11 RT, Gordon 4, Holiday 16 + 9 ASS, Rivers 12, Anderson 16, Fredette, Ajinca 2, Smith.

 

CLEVELAND CAVALIERS @ PORTLAND TRAIL BLAZERS 82 – 101. Si parte da queste cifre di LeBron contro i Trail Blazers: 29.4 punti, 52.9% dal campo, 9.4 rimbalzi a gara in carriera contro Portland. Sono numeri che fanno sorridere ai Cavs che volano ad Oakland dopo un’incoraggiante vittoria a Chicago.

11 punti è il più basso score per James dal 2006 (bigstory.ap.org)
11 punti è il più basso score per James dal 2006 (bigstory.ap.org)

L’inizio di gara testimonia come la storia potrebbe ripetersi con James che schiaccia i primi due punti e realizza una tripla da 8 metri sulla sirena dei 24’’. Ci si aspetta una grande partita dopo questo inizio ma la verità è che la partita di LeBron e compagni termina già lì. Dopo aver chiuso avanti il primo quarto e aver realizzato 34 punti nei primi 12’, Cleveland si spegne completamente su entrambi i lati del campo. Gran parte del merito vai ai Trail Blazers che hanno saputo mettere in seria difficoltà la difesa di Cavaliers con una rapida circolazione di palla e canestri dall’elevato grado di difficoltà. I dati sono tutti dalla parte di Lillard e soci, visto che da un lato Cleveland peggiora quarto dopo quarto (16-19-13 i punti dei restanti quarti) e dall’altro concede sempre più punti (24-21-25). L’impressione è che appena le cose girano male offensivamente, si molli anche in difesa consentendo ai tremendi realizzatori di Portland di fare ciò che desiderano. Emblematico è un contropiede condotto da Aldridge e concluso senza alcuna difficoltà, senza opposizione. Dai canestri facili concessi agli avversari alle percentuali che calano a picco per James ma soprattutto per Irving, autore di una disastrosa partita. Lillard illumina il Moda Center, così come Lopez, Aldridge e Matthews, tutti in doppia cifra. James nel frattempo fa registrare il suo peggior score dal 2006: 11 punti in 34’ di impiego con 4/12 dal campo. Neanche troppo negativa statisticamente la prova se guardiamo quella di Irving: 9 punti in 37’ con 3/17 dal campo e 1/5 da 3. È una sconfitta che fa pensare e che peserà molto, mentre Portland si riporta in pareggio nel computo di vittorie e sconfitte.

CLEVELAND CAVALIERS (1 -2): James 11, Love 22 + 10 RT, Varejao 9, Waiters 6, Irving 9, Miller 2, Thompson 10, Dellavedova 2, Marion 7, Haywood, Harris 2, Jones, Kirk 2.

PORTLAND TRAIL BLAZERS (2 – 2): Lillard 27, Aldridge 16, Lopez 19, Batum 7, Matthews 21, Blake, Kaman 5, Barton 2, Robinson 2, McCollum, Leonard, Crabbe 2.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone