HOU@GSW, gara-5: Le dichiarazioni dei protagonisti
I Warriors raggiungono dopo quarant’anni le NBA Finals dopo la vittoria notturna ai danni dei Rockets, praticamente mai all’interno della serie e in poche gare realmente competitivi.
Il primo a prendere la parola tra i festeggiamenti ad Oakland è stato ovviamente l’MVP Steph Curry, che già a fine partita è stato protagonista di un abbraccio al rivale James Harden, ringraziandolo di averlo spinto a migliorare per tutto l’anno. “Riguardando agli ultimi due anni, è pazzesco essere a sole quattro vittorie dall’obiettivo” ha detto Steph ai microfoni “è davvero speciale per chiunque nella Bay Area”. Ha continuato il discorso l’allenatore di questi sorprendenti Warriors, Steve Kerr, pronto a giocarsi le Finals al suo primo anno: “Ogni vittoria è stata dannatamente difficile per noi. Come diceva Pat Riley ‘C’è la vittoria e la sofferenza’. Vincere è come un sollievo la maggior parte delle volte, ma se arrivi alle Finals dopo 40 anni non è un sollievo, è vera gioia”.
A concludere il ciclo di dichiarazioni dei Warriors, che sfideranno i Cavaliers di LeBron, è Harrison Barnes: “È speciale. Essere capaci chiudere la serie qui, davanti ai nostri sostenitori. È stata una notte perfetta per tutti noi”.
Dall’altra parte ci sono gli sconfitti, quei Rockets pieni di amarezza per l’eliminazione, ma pronti a ripartire più forti che mai. Ad esprimere questo concetto è innanzitutto James Harden, punta di diamante del roster e trascinatore fino a questa serie della franchigia: “Abbiamo fatto un altro passo, fino alle finali di Conference. Dobbiamo solo ritornare migliori di prima, più forti sia fisicamente che mentalmente”. Parole molto simili arrivano anche dal proprietario della squadra, Leslie Alexander: “Abbiamo giocato con il cuore e non ci siamo mai arresi, ma non è stato abbastanza. Saremo sicuramente migliori il prossimo anno”.
L’altro leader della squadra, Dwight Howard, ha voluto esprimere il conforto verso i compagni: “È dura arrivare fino a qui e non farcela, ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto quest’anno, anche di essere arrivati fino alle finali di Conference”. Infine è Coach McHale a descrivere tutto il gruppo con cui ha potuto lavorare quest’anno e con cui ha ancora intenzione di crescere: “I ragazzi hanno combattuto fino alla fine perché è nella loro natura. Ci sono tante persone in quello spogliatoio con cui ci si sentirebbe a proprio agio nell’andare in guerra”.