HOU@GSW, gara-2: Harden sbaglia l'ultimo possesso e i Warriors si portano sul 2-0
HOUSTON ROCKETS @ GOLDEN STATE WARRIORS 98-99
L’impresa è stata sfiorata. Ma non è riuscita. Houston fa, Houston distrugge: quello che resta è tanto rammarico da convertire in voglia di vincere per le prossime due gare interne. Bravi i Warriors, che hanno trovato le spaziature difensive giuste nei momenti fondamentali della partita.
C’è Howard e sembra in forma, quando scende in campo dopo i tradizionali riti che precedono l’inizio della partita. Ma i Rockets subito capiscono che il problema è uno e ha la maglia numero 30: 15 punti e 4/6 da tre per Steph Curry nel solo primo quarto, con Golden State che fin da subito fa le prime prove di fuga, chiudendo dopo i primi 12’ sul 28-36.
Il secondo quarto pure sembra sorridere ai padroni di casa. L’ingresso di Barbosa permette ai californiani di aumentare la rapidità del giro palla e trovare anche soluzioni nel pitturato (le schiacciate di Iguodala e Thompson) e non solo dall’arco, come la tripla piazzata da Barnes che vale il 32-49. Il dato, poi, è ancora più indicativo: 21 tiri su 23 arrivano su assist dei compagni nel primo tempo. Mai dare per morto il Barba: Harden comincia a lavorarsi la difesa dei Warriors e a 40’’ dalla fine del primo tempo trova la tripla in step-back che vale il 53-55. Howard trova il pareggio con uno spettacolare alley-oop e le squadre vanno a riposo in parità, con Houston che chiude col parziale di 23-6.
Al rientro dagli spogliatoi, le percentuali e il ritmo calano leggermente, ma nessuna delle due prova l’allungo decisivo. 20-22 è il parziale con cui si chiude il terzo periodo, che apre agli ultimi 12’ con un solo possesso di distanza fra le due squadre.
Nel quarto quarto, la difesa di Golden State comincia a funzionare, sia negli aiuti (con Bogut) sia negli uno contro uno (con Thompson che stoppa Harden in penetrazione). I Warriors vedono lo striscione del traguardo quando con 2’50’’ sul cronometro, Curry si inventa il canestro del +8 (86-94). Harden risponde con una tripla istantanea, ma l’MVP trova Bogut nel pitturato e l’australiano segna e subisce fallo di un tardivo Howard nel tentativo disperato di negargli i due punti facili. I Rockets riescono a rosicchiare qualche punto e quando arrivano sul 96-99 si inventano la difesa della vita, costringendo gli avversari alla violazione degli otto secondi e riprendendo il possesso. Harden opta per la penetrazione e alza per Howard, puntualissimo a chiudere in schiacciata. 98-99 a 33’’ dalla sirena. Barnes guadagna la linea di fondo, prova il sottomano ma Howard arriva a stopparlo. Il Barba si invola nella metà campo avversaria con meno di 8’’ sul cronometro, serve inspiegabilmente Howard fuori area, il quale non se la sente di attaccare il ferro e gli cede nuovamente la palla. Intanto, su Harden c’è il raddoppio di marcatura degli Splash Brothers, che riescono a far saltare il palleggio del numero 13 e vincere così la partita.
HOUSTON ROCKETS: Ariza 7, Smith 10, Howard 19 (17 reb), Harden 38 (10 reb), Terry 9, Capela, Jones 12, Prigioni, Brewer 3, Johnson.
GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 7, Green 12, Bogut 14, Thompson 13, Curry 33, Iguodala 6, Barbosa 4, Ezeli 2, Livingston 8.