Hawks, Ressler: "Mi son pentito di aver comprato questa franchigia un minuto dopo averlo fatto"
Nonostante l’arrivo dall’ultimo Draft di un grande prospetto come Trae Young e la presenza di un gruppo più che discreto di giovani, non si respira una grande aria attorno agli Atlanta Hawks, che sono partiti con un 2-2 in questa regular season.
A fare rumore, infatti, sono le dichiarazioni di Tony Ressler, colui che nell’Aprile 2015, a capo di una cordata di investitori comprendente anche un ex giocatore NBA come Grant Hill, acquistò la franchigia.
“Tagliamo la testa al toro. Non sapevo cosa stessi facendo. Posso incolpare qualcun altro, biasimare me stesso o mia moglie. Ma c’era un solo coglione nella stanza, ed ero io” – ha detto Ressler in un’intervista a The Athletic.
“Per due anni sono stato come un cervo davanti ai fari” – continua Ressler – “E’ come quando, durante una partita di poker, ti guardi attorno e cerchi di capire chi sia il pesce, l’incapace. Se però non sai la risposta, è perché molto probabilmente sei tu. Non voglio incolpare qualcun altro per la mossa che ho fatto, ma ho compreso l’errore un minuto dopo averlo commesso“.
Ressler, comunque, sta provando a rimediare ad un periodo difficile. Lo dimostrano il recente acquisto di una franchigia di G-League per aiutare lo sviluppo dei giocatori, l’ottenimento di finanziamenti privati per la costruzione di una struttura di allenamento da 50 milioni e, da ultimo, l’ottenimento di finanziamenti pubblici da 200 milioni per il restyling della State Farm Arena, ribattezzata di recente.
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