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HAWKS - L'uomo-franchigia che non ti aspetti: DeMarre Carroll

Nato a Birmingham, Alabama, il 27 Luglio 1986, DeMarre LaEdrick Carroll sta sorprendendo tutti in questi Playoff, perno fondamentale per le fortune degli Atlanta Hawks. Prodotto di Missouri University, Carroll ha vissuto nell’ombra l’inizio in NBA. Scelta #27 al Draft 2009, le prime annate di DeMarre, passate tra Memphis, Denver e Utah, oltre ad una fugace esperienza a Houston, non sono certo da ricordare, né per minutaggio né per prestazioni. La svolta arriva prima della scorsa stagione, quando Carroll si trasferisce ad Atlanta, alla corte di coach Budenholzer. Il ragazzo si inserisce subito negli ingranaggi della squadra, fino ad occupare un posto fisso in quintetto. Con i vari Horford, Teague, Millsap e Korver, si crea una buona chimica di squadra, che conduce gli Hawks ad un’onorevole eliminazione al primo turno dei Playoff 2014, per mano degli Indiana Pacers (3-4).

 

Nella stagione ancora in corso, DeMarre Carroll si produce in una regular season grosso modo ai livelli di quella precedente, con 70 partite giocate, 12.6 punti di media (48.7% dal campo, 39.5% da 3), 5.3 rimbalzi e 1.7 assist, per un totale di 31.3 minuti di utilizzo. Ciò che cambia è il contesto. Atlanta costruisce un campionato superlativo, e il 60-22 vale la vetta della Eastern Conference e un ruolo di primo piano da esercitare nei Playoff. Ed è qui che il 28enne comincia a scatenarsi. Precisamente, a partire da Gara-3 nella serie al primo turno contro i Brooklyn Nets. Vero, Carroll aveva realizzato 17 punti nella vittoriosa Gara-1, ma da questo punto in poi diventa quasi incontenibile, praticamente la prima opzione offensiva di una squadra che stenta un po´ a trovare l’armoniosità di gioco vista durante la stagione regolare.

 

Carroll vs Gortat, durante le Semifinals contro i Wizards (foto da: news.yahoo.com)
Carroll vs Gortat, durante le Semifinals contro i Wizards (foto da: news.yahoo.com)

Per sei partite di seguito, da Gara-3 con i Nets a Gara-2 con i Wizards, nelle Semifinals, Carroll mette a referto sempre dei ventelli (22, 20, 24, 20, 24, 22), arrivando a tirare con un irreale 87.5% dal campo nella decisiva Gara-6 contro Lopez e compagnia. Anche la serie con Washington, come si capisce, è iniziata bene per il ragazzo dell’Alabama, salvo prendersi un pò di respiro nella fase centrale della stessa (in particolare in Gara-4, con 5 punti, frutto di un 25% al tiro). DeMarre, quindi, è tornato a far valere il suo peso specifico da Gara-5, partita dal contenuto vitale per gli Hawks, costretti a vincere davanti al pubblico amico per non trovarsi con le spalle al muro. Con 10 punti e 10 rimbalzi arriva anche la doppia doppia, replicata, in modo sontuoso, nel blitz di Gara-6 al Verizon Center, che ha visto Atlanta conquistare una sudata Finale di Eastern Conference (25 punti e 10 rimbalzi, con il 64.3% al tiro). I numeri, si sa, a volte non raccontano tutto, ma nel caso di Carroll sono emblematici: 17.1 punti (52.4% dal campo e 43.9% dall’arco), 6.8 rimbalzi e 2.2 assist in 35.2 minuti finora nei Playoff. Paragonate alle statistiche della regular season, è evidente l’incremento nelle sue prestazioni.

 

Adesso, davanti al sogno chiamato Finals, si staglia la montagna rappresentata dai Cleveland Cavaliers di Irving e, soprattutto, LeBron James. Con tutta probabilità, coach Bud riserverà proprio a Carroll la marcatura del Prescelto. Il pronostico pende dalla parte dei ragazzi di coach Blatt. Se gli Hawks vogliono rendere la vita durissima ai Cavs, sarà importantissimo che Carroll mantenga questo livello, soprattutto se altri tenori della squadra (Korver in particolare, ma anche Teague) continueranno a balbettare o a non avere un rendimento continuo.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone