Hawks e Thompson per la storia, Heat per l'orgoglio. I Cavs strapazzano gli Hornets
OKLAHOMA CITY THUNDER @ ATLANTA HAWKS 93-103 – La storia, in casa Hawks, è stata ufficialmente riscritta. Con il successo casalingo contro i Thunder è arrivata la quindicesima W consecutiva, record di franchigia. Gli ospiti, tuttavia, dominano in lungo e in largo il primo quarto (30-23), trascinati da un Westbrook da 13 punti e 4 assist nei primi 12 minuti di gioco e da un Durant che trova 12 dei suoi 21 punti nel primo tempo. Nel secondo periodo arriva la riscossa dei padroni di casa, guidata da un Al Horford in buona serata (doppia doppia da 14 e 12 rimbalzi). All’intervallo lungo è equilibrio totale sul 47-48. Al rientro dagli spogliatoi Okc comincia a forzare e, di conseguenza, a perdere qualche pallone di troppo, consentendo agli Hawks di scatenare il contropiede: sono Teague e Millsap (top scorer a quota 22) a griffare il 28-31 complessivo che porta all’ultimo, decisivo, quarto. Dove la maggior freschezza atletica dei padroni di casa fa tutta la differenza di questo mondo, con il 18-24 di parziale he lancia i ragazzi di Budenholzer verso la W. Finisce 93-103.
Oklahoma City Thunder: Durant 21, Ibaka 13 (10 rimb.), Adams 9, Roberson 6, Westbrook 22 (11 ass.), Waiters 8, Jackson 7, Perkins 4, Lamb 3;
Atlanta Hawks: Carrol e Schroder 13, Millsap 22 (10 rimb.), Horford 14 (12 rimb.), Korver 5, Teague 17, Sefolosha 4, Antic 8, Scott 2, Bazemore 5
CHARLOTTE HORNETS @ CLEVELAND CAVALIERS 90-129 – Nessun problema per i Clevalenad Cavaliers alla Quicken Loans Arena contro gli Hornets, spazzati via da LeBron & co. Le intenzioni bellicose dei padroni di casa appaiono evidenti già in un primo quarto da 13-33 complessivo, con J.R. Smith che comincia il suo personale show dall’arco (chiederà con 7/11 da tre punti) e Mozgov (doppia doppia da 14 e 10 rimbalzi) che prende possesso del pitturato. Se possibile, il secondo periodo va anche peggio per Charlotte (27-42), che non riesce a trovare contromisure difensive adeguate per fermare il Re e la sua corte. Il 40-75 di metà gara è una sentenza inappellabile che porta ai successivi 24 minuti di puro e totale “garbage time”, utile solo a rimpinguare il tabellino delle statistiche. Vincono i Cavs 129-90.
Charlotte Hornets: Kidd-Gilchrist 15, Zeller 5, Byombo e Stephenson 10, Henderson e Taylor 6, Walker 8, Williams e Neal 2, Jefferson 22 (11 rimb.), Roberts 3, Maxiell 1;
Cleveland Cavaliers: James 25, Love 9, Mozgov 14 (10 rimb.), J.R. Smith 21, Irving 18, Thompson (10 rimb.) e Dellavedova 5, Marion, Shumpert e Jones 8, Miller e Haywood 3, Harris 2
INDIANA PACERS @ MIAMI HEAT 87-89 – Settima sconfitta consecutiva degli Indiana Pacers che cadono anche all’American Airlines Arena contro i Miami Heat padroni di casa. Trascinati da Deng (top scorer a quota 23, di cui 11 nei primi due quarti), Bosh e Wade, Miami domina il primo tempo portandosi sul 37-54 all’intervallo lungo. Nel terzo periodo arriva la reazione degli ospiti, sancita dal 27-21 di parziale griffato Scola (14 punti, alla fine, per lui). Gli Heat si cullano troppo sul vantaggio acquisito e rischiano quando il gancio di Mahinmi porta i Pacers a -5 (72-77) a poco più di 7 minuti dalla sirena finale. Ci pensa, però, il sempre ottimo Luol Deng a suonare la sveglia e a restituire un buon margine di sicurezza firmando, un paio di minuti dopo, la tripla del +10 (74-84). Ancora una volta, però, Indiana non ci sta a uscire anzitempo dalla partita e si riporta a -1 (85-86) a 1:41 dalla conclusione con l’esecuzione impeccabile di West. Nell’ultimo minuto succede di tutto: Chalmers va a siglare l’85-88, i Pacers si riportano sotto e, negli ultimo 10 secondi avrebbero anche l’opportunità di pareggiarla ma il “long” two di CJ Watson sbatte sul ferro e consegna la W ai padroni di casa per 87-89.
Indiana Pacers: S. Hill e Hibbert 4, West 12, Miles e Mahinmi 8, Watson e G. Hill 13, Scola 14, Sloan 2;
Miami Heat: Deng 23, Andersen (13 rimb.) e Haslem 4, Bosh 19, Wade 13, Chalmers 9, Napier 3, Williams e Granger 6, Cole 2
SACRAMENTO KINGS @ GOLDEN STATE WARRIORS 101-126 – 16/25 al tiro, 11/15 da tre per 52 punti e 38 di plus/minus i poco più di 32 minuti di impiego. Sono i numeri spaventosi della serata di Klay Thompson e che basterebbero da soli a spiegare la trentacinquesima vittoria stagionale dei Golden State Warriors sui Sacramento Kings. L’Oracke Arena è la solita meravigliosa cornice di pubblico e Klay decide di premiare gli astanti con un terzo quarto da leggenda: 37 punti e 9/9 dall’arco (record Nba) che lanciano i figli della Baia verso la W. Dati che fanno passare tutto il resto in secondo piano, compreso il successo finale per 126-101. Di fronte a prestazioni del genere si è solo grati per aver potuto assistere e raccontare la storia mentre si fa.
Sacramento Kings: Williams 9, Cousins 28 (11 rimb.), McLemore e McCollum 7, Collison 15, Stauskas 11, Miller 13, Casspi 4, J. Thompson 2, Hollins 5;
Golden State Warriors: Barnes, Holiday e Lee 5, Green 11, Bogut 8, K. Thompson 52, Curry 10 (11 ass.), Speights 19, Livingston 8, McAdoo 3