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Harden spazza via i Bulls, Mayo salva i Bucks e The Greek Freak fa il resto. Vittorie anche per Memphis e Indiana

MVP: George Hill! (foxsport.com)
MVP: George Hill! (foxsport.com)

DETROIT PISTONS @ INDIANA PACERS 109-114: ad Indianapolis i Pacers stanno riuscendo, passo dopo passo, a risalire dalle paludi della bassa classifica ad Est, rendendo questa stagione probabilmente meno amara. Stanotte il cambio di look, con la vintage jersey, ha portato fortuna perchè arriva una vittoria meritata ma sofferta contro i soliti tosti Detroit Pistons, sempre privi della sua stella Jennings. Riparte in quintetto George Hill e la presenza del playmaker ex Spurs farà tutta la differenza di questo mondo. L’inizio non è dei migliori però, perchè dopo appena 3 minuti, una brutta distorsione alla caviglia allontanerà dal parquet Mahinmi, il quale guadagnerà la via degli spogliatoi senza più far ritorno sul rettangolo di gioco. Dopo un primo tempo molto equilibrato, dove le due squadre si sono spartite i primi due quarti, si riparte dal punteggio di 49-48 Pistons ma un ottimo terzo periodo dei Pacers da 33 punti realizzati permette ai giallo-blu di rimettere il naso avanti. Un parziale di 17-2 che caratterizza la parte centrale della terza frazione aiuta a dar morale agli uomini di coach Vogel e a ricucire lo strappo di inizio secondo tempo. E’ sempre George Hill, sia con punti che con assist, a risollevare le sorti dei Pacers, mettendo in comode situazioni dia lunghi che tiratori. La partita sale di colpi, soprattutto nell’ultimo e decisivo quarto: la tripla con fallo di Butler riapre i giochi e riporta i Pistons sul -2 ma sul fronte opposto, Miles risponde con la stessa e identica moneta. Si arriva alla stretch run ed è ancora Hill che in penetrazione si avvantaggia di una struttura fisica più possente di quella di Augustin e va fino in fondo ad appoggiare al vetro il +4 Pacers. I Pistons, forse troppo frettolosi, vogliono ricucire immediatamente lo strappo ma non riescono a costruire un’azione ragionata e finiscono per perdere due palloni consecutivi, regalando la 18esima vittoria stagionale a Indiana. MVP della serata: George Hill con 20 punti e 6 assist in 25′ di impiego.

DETROIT PISTONS (19-31): Singler 8, Monroe 16, Drummond 18 + 16 RT, Caldwell-Pope 3, Augustin 12, Meeks 13, Butler 10, Lucas III 10, Tolliver 12, Anthony 4, Martin.

INDIANA PACERS (18-32): Miles 15, West 14, Hibbert 16 + 12 RT, Stuckey 8, G. Hill 20, S. Hill 5, Watson 14, Mahinmi 1, Rudez 6.

 

The write is on the wall: BARBAAAAA! (espn.go.com)
The write is on the wall: BARBAAAAA! (espn.go.com)

CHICAGO BULLS @ HOUSTON ROCKETS 90-101: di raro interesse è la sfida che vede contro la quarta forza della Western Conference e la quarta forza della Eastern Conference. Il big match della notte si apre all’insegna del bel gioco, con una serie di accorgimenti tattici che fanno capire fin da subito la cura con la quale i due coach hanno preparato la partita. Confermata l’assenza di Howard per circa 4 settimane, i Rockets riscoprono un positivo Motiejunas, capace finalmente di prendersi le responsabilità che gli spettano e capace di farsi rispettare molto di più sotto le plance. Il primo quarto di apre con un fulmine a ciel sereno al Toyota Center perchè dopo una palla persa D-Rose vola in contropiede e inchioda una schiacciata “d’altri tempi” per lui. La prima metà del primo tempo si chiude sul 27 pari ma nella seconda arriva il break dei Rockets firmato, guarda caso, da un ragazzo col numero 13, con molta molta molta barba: prima in contropiede, poi per ben due volte sbeffeggia (miglior termine non poteva essere utilizzato) un gran difensore come Jimmy Butler con due crossover incredibili. Risultato? 5 punti di fila e il palazzo completamente strabiliato. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 48-57 Rockets. Meno Houston e più Chicago nella terza frazione di gioco, con il solo Motijunas a dare una mano alla fase offensiva in calo dei Rockets. Per i Bulls, invece, sale in cattedra Butler, autore di 27 punti finali, e Pau Gasol. Lo scarto alla sirena del terzo quarto si riduce a 5 lunghezze (70-75) ma negli ultimi 12′ il protagonista è Trevor Ariza, su entrambe le metà campo: in difesa sporca una serie innumerevoli di palloni e in attacco è sempre il primo ad arrivare e a muoversi come coach McHale comanda. Suoi i punti del +14 e del definitivo +18 che affossano i Chicago Bulls. Finisce 90-101 per dei Rockets che con questa vittoria agguantano il terzo posto ad Ovest.

CHICAGO BULLS (30-20): Butler 27, Gasol 16 + 12 RT, Noah 1 + 19 RT, Hinrich 3, Rose 23, Gibson 12 + 10 RT, Mirotic 3, Brooks 5, Moore.

HOUSTON ROCKETS (34-14): Ariza 20, Motiejunas 15 + 10 RT, Dorsey 4, Harden 27, Beverley 8, Smith 9 + 13 RT, Brewer 9, Terry 5, Jones 4.

 

Mayo, for the tie: YES! (hosted2.com)
Mayo, for the tie: YES! (hosted2.com)

LOS ANGELES LAKERS @ MILWAUKEE BUCKS 105-113 OT: partita scritta sulla carta ma in realtà molto più combattuta di quanto ci si aspettasse. Bucks e Lakers hanno dato vita ad uno spettacolo fantastico, ad una partita vivace e piena di colpi di scena. Buone notizie per coach Kidd che ritrova Brandon Knight e lo spedisce subito tra i titolari. Il primo tempo, per gli amanti del concetto più puro di pallacanestro come sport di squadra, è semplicemente poetico per i Bucks: su 17 canestri realizzati dal campo, sono 17 gli assist! Nessun canestro senza assistenza, a sottolineare il lavoro e la cura nella gestione di uno dei primi 5 playmaker del gioco come Jason Kidd. I primi 24′ si chiudono, contrariamente a quanto dimostrato sul campo, sul 54-46 per i purple-and-gold. Gli stessi Lakers, però, sembrano non scendere in campo nel terzo quarto, consentendo ai Bucks un parziale di 28-14, con un mai domo Antetokounmpo (25 punti) e un ottimo Mayo. Rimettono, dunque, il naso avanti i padroni di casa ma la reazione di LA nell’ultimo periodo è rabbiosa: prima Young col jumper, poi Ellington per il nuovo vantaggio (83-82) ed ancora un Carlos Boozer immarcabile stanotte all’ombra dei cristalli (28 punti). Kidd, a 1:02 dalla fine e sotto di 6 lunghezze è costretto al TO. Lo svantaggio resta invariato fino a 33” dalla fine prima della ignorante tripla di Knight da casa sua che dimezza i punti di distanza tra le due squadre. A 6” dalla fine l’ultima chance di pareggiare è nelle mani dei Bucks e, più precisamente, nelle mani di Mayo che quasi nell’angolo riesce a riceverla con un particolare hand-off e piazza una delle triple più incredibili della sua carriera!! 94 pari: OOOOOVERTIME! Il contraccolpo psicologico per i Lakers è durissimo, tanto da non riuscire, nel supplementare, a contenere la furia del greco e di un Knight in versione cecchino, che firmano il parziale decisivo di 11-19. Finisce 113-105 una stupenda partita.

LOS ANGELES LAKERS (13-36): Kelly, Black 5, Sacre 10, Ellington 19, Clarkson 2, Lin 11, Davis 7 + 20 RT, Boozer 28, Johnson 7, Young 16.

MILWAUKEE BUCKS (27-22): Antetokounmpo 25, Dudley 9, Henson 6, Middleton 21, Knight 24, Mayo 21, O’Bryant, Bayless 4.

 

MEMPHIS GRIZZLIES @ UTAH JAZZ 110-100: partita non semplicissima a Salt Lake City tra Grizzlies e Jazz, con i padroni di casa in un più che discreto stato di forma fisica e soprattutto mentale. Nonostante ci siano probabilmente le circostanze, il primo tempo scappa via veloce e, sebbene Memphis non prenda mai decisamente il largo, la partita viene sempre controllata dagli ospiti. Green e Randolph fanno vedere le cose più belle del primo tempo: il primo con la solita impressionante schiacciata, il secondo con un insolito canestro sulla sirena da centrocampo. Il terzo quarto viene vinto dai Jazz grazie ad una reazione di orgoglio, soprattutto nella metà campo difensiva ma quando i Grizz decidono di andare in post da Gasol, il libro si chiude lì. Altra grande prestazione del catalano che scolarizza prima Kanter e poi Gobert, deliziando il pubblico sia con i soliti ganci da posizioni impossibili e poi con i chirurgici tiri dalla media distanza, sempre più parte integrante del suo gioco. Finisce 110-100 la partita e arriva l’ottava vittoria consecutiva per gli uomini di coach Joerger.

MEMPHIS GRIZZLIES (37-12): Green 13, Randolph 18 + 11 RT, Gasol 23, Lee 2, Conley 17, Allwn 2, Koufos 10, Udrih 7, Calathes 6, Leuer 2.

UTAH JAZZ (17-32): Hayward 15, Favors 11, Kanter 16 + 10 RT, Ingles 4, Exum, Gobert 8, Burke 21, Millsap 7, Booker 3, Johnson 5.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone