GSW@MEM – cosa succederà in Gara-3?
Nel valzer dei play-off NBA, la sfida tra Golden State e Memphis è quella in cui le varianti tattiche sembrano essere fondamentali. In Gara-1 il ritmo offensivo della squadra di Steve Kerr è stato da squadra da titolo, non lasciando scampo ai Grizzlies; in Gara-2, invece, la difesa di Memphis è stata straordinaria, non permettendo ai padroni di casa di trovare “ritmo”, isolando Curry e Thompson portandoli a scelte forzate; in attacco poi, ha trovato un Conley clamoroso, più forte dei suoi problemi fisici, utile sia in fase realizzativa che nel gestire i tempi della squadra.
Cosa può succedere in Gara-3?
QUI GOLDEN STATE: si dice che il titolo di MVP della Lega porti un po’ sfiga. Leggenda popolare? Forse, ma di certo la prestazione di Curry in Gara-2, avvenuta a stretto contatto con l’annuncio del miglior giocatore della lega, è stata davvero al di sotto delle aspettative; e prima di citare gli enormi meriti della difesa dei Grizzlies, c’è il pericolo che questa sconfitta abbia reso evidenti alcuni problemi, più emotivi che tecnici. I Warriors sono una squadra
da titolo? Steve Kerr è apparso come sempre tranquillo, non si è mai esposto troppo durante la stagione ed anche questa volta ha preferito parlare più con la squadra che con i giornalisti. Ma l’impressione è che senza la coppia Curry-Thompson in vena, nei momenti decisivi può venir meno qualche certezza e l’airball a 35’’ dalla fine è stato lo specchio di una scialba partita. Chi può aiutare gli “splash brothers”? Sono gli stessi discorsi ascoltati più volte riguardo i Thunder e sulla coppia Westbrook-Durant; le due gare a Memphis rischiano di essere lo spartiacque della stagione.
QUI MEMPHIS: l’eroica Gara-2 ha aperto spiragli difficilmente interpretabili dopo la prima sfida; il dominio Warriors è stato cancellato da una prova tattica di grande spessore che i numeri evidenziano. Ma il punteggio non riesce a spiegare quanto bene abbia fatto la squadra di David Joerger alla Oracle Arena, ammutolita da una prestazione capace di tenere i padroni di casa a percentuali bassissime. Ci sono momenti, fotogrammi, immagini che lasciano trasparire più dei numeri e la frase “First Team All Defense” ripetuto più volte da Tony Allen segna uno spartiacque psicologico sulla serie. Thompson è considerato un giocatore di talento ma “morbido” quando conta; le staffette su lui e Curry in gara-1 non hanno portato nulla di buono, due giorni dopo hanno rasentato la prestazione, in quanto, oltre ai punti, non sono riusciti a prendere ritmo ed anche i compagni ne hanno subito le conseguenze. E se la coppia Randolph-Gasol in post basso, specie a Memphis, può dettare legge, sembra essere Mike Conley l’ago nella bilancia della serie: la sua assenza in Gara-1 è sembrata più netta della realtà, decisivo due giorni dopo.
Chi vincerà Gara-3? Non siamo certo indovini, specie in una serie che può facilmente arrivare a Gara-7. Come detto, sarà il ritmo la chiave del match e della serie. Sopratutto nelle gare a Memphis, Golden State dovrà fare di tutto per giocare nei primi secondi della azione, sfruttando i suoi lunghi più agili e le sue guardie capaci di
produrre punti in transizione come se piovesse. Per Memphis, ovviamente, il concetto è lo stesso ma girato dall’altra parte della moneta: ci saranno più palloni in post per Gasol e Randolph e sopratutto attenzione alla panchina, che nelle sfide casalinghe si trasforma e può risultare letale, con Udrih, Green e Vinsanity.