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GSW @ NOP, Gara-3: Grazie a 40 punti di Curry, i Warriors rimontano i Pelicans e passano all'OT

Per Gara-3, la serie tra Pelicans e Warriors lascia la Baia di San Francisco e si sposta in Louisiana, allo Smoothie King Center. Nei primi due episodi, Golden State ha centrato due vittorie come da pronostico, ma i ragazzi di coach Monty Williams, trascinati da un grande Anthony Davis, all’esordio in post season, hanno creato più di qualche grattacapo ai californiani. L’obiettivo è di strappare almeno una vittoria davanti al pubblico amico, mentre i Warriors vogliono, possibilmente, già chiuderla a New Orleans.

 

Draymond Green (Warriors) in marcatura su Anthony Davis (Pelicans). A New Orleans non è bastata la doppia doppia del Monociglio (29+15 reb) (foto da: fansided.com)
Draymond Green (Warriors) in marcatura su Anthony Davis (Pelicans). A New Orleans non è bastata la doppia doppia del Monociglio (29+15 reb) (foto da: fansided.com)

Il match prende il via e subito gli Splash Brothers decidono di incendiare la retina avversaria, con una gragnuola di bombe: le prime 5 triple tentate vanno tutte a segno, 3 con Thompson (9 nel periodo) e 2 con Curry (10 nel periodo). Dopo 4’17” di gioco, gli ospiti sono avanti 17-9. New Orleans reagisce prontamente e, grazie ai sempre incisivi Davis ed Evans ( rispettivamente 11 e 7 nel primo quarto), si mantiene a contatto, fino ad operare il sorpasso in chiusura, con un jumper di Holiday. Dopo 12′, il punteggio è 25-26 per i Pelicans. L’inizio di secondo periodo è traumatico per i Warriors: Norris Cole (16) guida un break che, contando anche gli ultimi minuti del primo quarto, dice 0-19. Così, i padroni di casa volano sul 25-39. Golden State prova a reagire, ma sale in cattedra, per i Pelicans, un altro giocatore partito dalla panchina, ovvero sia Ryan Anderson, autore di 9 punti in fila, grazie ai quali New Orleans resta avanti di 12 (36-48 a 6’01” dalla pausa lunga). Soprattutto con Klay Thompson gli ospiti provano a non far scappar via gli avversari, ma non riescono mai a scendere sotto la doppia cifra di distacco. Un tiro da sotto di Bogut ad un secondo dalla sirena di metà partita, manda le squadre negli spogliatoi sul 50-63 Pelicans.

 

Con i suoi 40 punti a referto, Curry ha permesso ai suoi di rimontare 20 punti di svantaggio nel quarto periodo (foto da: palmbeachpost.com)
Con i suoi 40 punti a referto, Curry ha permesso ai suoi di rimontare 20 punti di svantaggio nel quarto periodo (foto da: palmbeachpost.com)

Nel terzo periodo, New Orleans, difendendo con grande intensità, mette in crisi l’attacco dei Warriors, e sembra volare definitivamente verso il primo punto nella serie. Gli ospiti tirano davvero male (5/24 dal campo); se si eccettua una schiacciata di Iguodala, vanno a referto solo gli Splash Brothers (6 per Klay e 9 per Steph). I Pelicans (8 per Davis nel periodo) ne approfittano e, nel finale di frazione, con un parziale di 2-10, volano sul +20 (69-89). Davvero sembra indirizzata la partita, ma è a questo punto che i Kerr Boys, e in particolare il favorito #1 nella corsa all’MVP, rimettono in piedi la partita, con un quarto periodo da 39 punti realizzati (10 per Steph). Inizialmente, però, sembra che i Pelicans riescano a contenere il ritorno dei primi della classe: in particolare, è Ryan Anderson a creare grossi grattacapi alla difesa ospite, realizzando, a 6’01” dalla fine, il canestro dalla media del +17 (84-101). Il problema, per i padroni di casa, è il rendimento dal campo nella seconda parte di periodo, un 2/12 che permette ai Warriors di restare aggrappati alla partita. A 3’34” dalla fine, Curry sbaglia la tripla ma c’è il tap-in vincente di Barnes, che vale il -10 (93-103). Stesso copione poco meno di due minuti dopo: Steph spara ancora a salve dall’arco, difesa Pelicans distratta a rimbalzo e ci pensa Green a realizzare il canestro del 101-105. La partita è completamente riaperta. Ad 11″ dalla sirena, il #30 mette la bomba del -2 (105-107); Green spende il fallo su Davis, ma il Monociglio fa solo 1/2, non chiudendo la partita (105-108). Mancano 9″ alla fine: palla, ovviamente, a Curry il quale, ben marcato da Pondexter, sbaglia la tripla del pareggio; ma a rimbalzo c’è Speights, che serve ancora Curry in angolo. Stavolta, in equilibrio precario e con l’opposizione di due avversari, la preghiera di Steph va a segno: tripla pazzesca, 108 pari e papà Dell che letteralmente impazzisce in tribuna. Subito dopo, Evans va vicino al buzzer della vittoria, ma sarà OT.

 

Nel prolungamento, grazie alle triple del solito Steph e di Barnes, Golden State vola sul +5 (114-109); Bogut, poi, sfrutta un passaggio illuminante del #30, per andare a schiacciare indisturbato (119-113 a 1’51” dalla fine). ma New Orleans non è una squadra che si arrende facilmente, portandosi sul -1 grazie ad un layup di Evans e ad una tripla di Anderson (119-118 a 1’10” dal termine). La decidono i liberi di Curry, che fa 4/4 e manda i suoi sul 3-0 nella serie. Golden State, così, può cercare di chiuderla già sabato sera, ancora a New Orleans. Nei Warriors, oltre alla prova di Curry (40+9 ast, ma 10/29 dal campo), da segnalare anche Thompson (28) e la doppia doppia di Green (12+17 reb). Per i Pelicans, doppia doppia per Davis (29+15 reb) e ottime prestazioni per Anderson (26), Evans (19+8 ast) e Cole (16).

 

GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 11, Curry 40, D. Green 12 (17 reb), Bogut 6, Thompson 28, Ezeli 2, Speights 2, Livingston 12, Barbosa 6, Iguodala 4, Lee, Justin Holiday, Rush

 

NEW ORLEANS PELICANS: Davis 29 (15 reb), Evans 19, Asik 1, E. Gordon 6, Pondexter 6, Anderson 26, Cole 16, Cunningham 6, Jrue Holiday 10, Babbitt, Ajinca, Fredette, Douglas

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone