GSW @ CLE Gara 4 - David Blatt: "Eravamo un pò stanchi"
“Abbiamo giocato la terza gara in cinque giorni. Eravamo un pò stanchi, credo sia normale quando sei a questi livelli”. Coach David Blatt vede nella stanchezza dei suoi il motivo principale della sconfitta in gara 4 contro i Warriors. Del resto è indubbio che i suoi, soprattutto in gara 2 e gara 3, abbiamo speso tantissimo per limitare e battere il sistema offensivo avversario. La decisione di Kerr di partite con il quintetto piccolo ha sorpreso Blatt, ma solo fino a un certo punto: “Era normale apportassero dei cambiamenti visto che due delle ultime tre partite le abbiamo vinte noi. Abbiamo fatto bene anche all’inizio della quarta, poi siamo un pò calati”. C’è preoccupazione intorno alle condizioni di Lebron James che ha battuto violentemente la testa contro una telecamera, ma il coach dei Cavs prova a rassicurare tutto l’ambiente: “Credo non abbia niente di serio. Conoscendolo, sono sicuro che sta bene”.
Una conferma che arriva anche dal diretto interessato che racconta la fasi immediatamente successive all’infortunio: “Dopo essere caduto ho cercato di non scompormi. La testa mi faceva male anche perché l’impatto con la telecamera è stato forte. C’era anche un pò di sangue ma il nostro staff medico ha fatto un grande lavoro fermando la piccola emorragia. A quel punto sapevo che sarei dovuto rientrare per tirare i liberi e così mi sono concentrato solo sul gioco, evitando di pensare oltre al colpo che avevo subìto”. Il momento decisivo della gara, però, si è avuto nell’ultimo quarto quando i padroni di casa, dopo aver dimezzato uno svantaggio di 12 punti, sono praticamente usciti dalla partita per un paio di minuti. che sono bastati ai Warriors per scavare il solco decisivo. LeBron la legge così: “La squadra ha fatto un grande lavoro per cercare di concedermi qualche minuto di riposo in più. Purtroppo Steph ha cominciato a colpire a ripetizione e la nostra difesa non è riuscita a limitarlo come in altre occasioni. Vi assicuro che non è facile e nemmeno scontato, stasera purtroppo non siamo riusciti a farlo. E non è nemmeno giusto dire che dovrei essere sempre in campo: certo che mi piacerebbe ma ho anche imparato che se non riesci a essere lucido per la stanchezza non puoi nemmeno fare la differenza. Per te e per i tuoi compagni”.
Ora la serie torna a Golden State sul 2-2 ma il figlio di Akron non è d’accordo con chi afferma che questa sia la più grande sfida della sua carriera: “Entrambe le squadre sono arrivate alle Finals per un motivo. Non fa differenza chi abbia strappato il fattore campo a chi. Loro potevano vincere le loro due partite in casa e noi le nostre e staremmo sempre sul 2-2 prima di andare a Golden State per gara 5. Dipende tutto dalla volontà tua e dei compagni di scrivere la storia. Per quanto mi riguarda la più grande sfida della mia carriera è stata andare a Boston sotto 3-2. Questa gara 5 non è ancora a quel livello ma, di sicuro, è abbastanza importante. E, ovviamente, cercheremo di dare il massimo per vincere”.