Goran Dragic: "I Suns non sanno cosa sia la stabilità"
Ad undici mesi dal suo approdo a South Beach, Goran Dragic dice la sua sulla difficile situazione che stanno vivendo a Phoenix. “E’ come se cercassero sempre di cambiare le cose” – esordisce lo sloveno – “Non sono come Miami o San Antonio, che costruiscono attorno ai loro punti di forza. Ad esempio, io e Bledsoe avevamo costruito un’ottima intesa. Giocavamo bene insieme e tutta la squadra lo faceva. Perciò, per l’anno seguente, tutti ci aspettavamo che la dirigenza ci avrebbe aiutato, rinforzando il reparto lunghi, quello dove eravamo più carenti. Invece hanno preso un’altra point-guard (Isaiah Thomas) e tutto è diventato più difficile. Mi sentivo frustrato da quella situazione; ero costretto a giocare “off the ball” tutto il tempo e mi trovavo a marcare le ali piccole avversarie. Per me era estremamente difficile, ma la dirigenza aveva scelto così“.
“E’ sempre difficile quando si battono le proprie aspettative, vincendo 48-49 partite; poi ci si aspetta, l’anno dopo, che se ne vincano 50 o 55” – continua il 29enne di Lubiana – “Io sono convinto che avevamo comunque una buona squadra, ma non c’era la chimica dell’anno precedente“.
“Auguro loro tutto il meglio” – continua Goran – “Sono già passato per una stagione con 25 vittorie, e non è bello. La maggior parte di noi giocatori siamo molto competitivi e vogliamo vincere più partite possibile. Quando si entra in una situazione simile, tutto peggiora, anche la tua vita personale. Io lo dico sempre. Posso farmi male, a volte; infortunarmi. Ma se vinco mi sento benissimo. Se perdo, invece, tutto il dolore viene fuori. Non so spiegarlo, ma vincere regala sensazioni uniche“.
“Ecco perché ho deciso di diventare free-agent” – conclude il play degli Heat – “Io sono sempre in cerca del quadro ideale per vincere il campionato. Ricordo ancora l’anno che, con i Suns, abbiamo fatto le finali di Conference (2010). E’ stato uno dei momenti migliori della mia carriera e voglio provare di nuovo quelle sensazioni“.