Golden State Warriors @ Oklahoma City Thunder 91-108: il tornado Westbrook spazza via i Warriors
Alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City, i Thunder ospitano i Golden State Warriors del grande ex Kevin Durant, recuperato all’ultimo momento ed abile e arruolabile per coach Kerr.
Adams sblocca il match con un tiro da distanza ravvicinata, al quale replica subito KD da tre. L’avvio è equilibrato, con gli ospiti che trovano subito risposte in particolare da Curry (8 nel periodo). Ma i big three di OKC ingranano in fretta le marce alte e, nella seconda metà di primo periodo, realizzano 20 punti, con Westbrook ed Anthony in evidenza (11 e 9 nel periodo). KD, al solito beccato dal suo ex pubblico, viene stoppato in un paio di occasioni, dalle quali scaturiscono altrettante triple in transizione dei padroni di casa. Con due percussioni delle sue, RW0 conduce i Thunder sul +11 (20-31 a 2’35” dalla prima sirena); la schiacciata di Iguodala su assist di Curry vale il 26-33 con cui termina la prima frazione, con 6 palloni persi per gli ospiti (saranno ben 22 alla fine).
Nel secondo quarto le cose peggiorano per i Warriors, che faticano tanto da tre (1/7 nel periodo) e soffrono l’atletismo in particolare di un Westbrook scatenato. In più, pur con un apporto pressoché nullo dalla panchina in termini di punti (appena 12 in 7 in totale), OKC può contare sull’ottima serata dei suoi big, che nel secondo periodo mettono insieme 23 punti. I padroni di casa tengono sempre il margine intorno alla double-digit, con KD in particolare che prova inutilmente a far riavvicinare i suoi. Westbrook si produce in una penetrazione a velocità supersonica, conclusa con una splendida schiacciata ad una mano che esalta la Chesapeake; nel finale di periodo, i Thunder allungano, con il canestro a tempo scaduto di George che certifica il 48-65 con cui le due squadre tornano negli spogliatoi. Da sottolineare un pò di trash-talking tra KD e Westbrook a poco meno di 2′ dalla fine del primo tempo.
Nel terzo quarto, in questo primo scorcio di stagione, Golden State ci ha abituato a grandi recuperi (come a Philadelphia). Ad Oklahoma City, però, i Campioni in carica non riescono a cambiare ritmo, con la partita che scivola via nelle mani dei Thunder. Westbrook continua a fare fuoco e fiamme (13 nel periodo), flirtando con la tripla doppia; dall’altra parte il solo Curry (11 nel periodo) stavolta può ben poco, anche a causa della partita difficile dell’altro Splash Brother (3/12 per Thompson). Al termine del terzo periodo, il gap si allarga fino al +23 (71-94), dopo che i locali sono riusciti a portarsi anche sul +26. Il match si conclude in pratica qui, con il quarto periodo che serve solo per le statistiche.
Finisce 91-108 per i Thunder, che tornano alla vittoria contro i Warriors dopo 7 ko in fila (le tre decisive sfide nelle Western Conference Finals 2016 e le quattro della scorsa annata, vinte con un gap medio di 20 punti dai californiani). Westbrook è superlativo (34+10 reb e 9 ast), ben coadiuvato da Anthony (22), George (20+11 reb) ed Adams (14+12 reb). A Golden State non bastano Curry (24) e Durant (21).
GOLDEN STATE WARRIORS (13-5): Green 4, Durant 21, Pachulia 2, Curry 24, Thompson 9, West 3, Looney 3, Casspi 11, Iguodala 6, McGee, Livingston 4, McCaw, Young 4.
OKLAHOMA CITY THUNDER (8-9): Anthony 22, George 20 (11 reb), Adams 14 (12 reb), Westbrook 34 (10 reb+9 ast), Roberson 6, Patterson 2, Huestis 2, Grant 2, Johnson, Felton 6, Abrines, Ferguson, Collison.
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