Golden State Warriors @ New Orleans Pelicans 134-120: un Curry da impazzire, non bastano Davis e Holiday
GOLDEN STATE WARRIORS @ NEW ORLEANS PELICANS 134-120
Ad abbattersi sulla città di New Orleans non è più l’uragano Katrina ma Stephen Curry: 53 punti (cinquantatre), 17/27 dal campo, 8/14 da tre e quella sensazione di onnipotenza che ogni tanto prende il numero 30 più famoso del mondo. Nella seconda partita su tre disputate contro i Pelicans, i campioni in carica partono bene fin da un primo quarto da 31-28 di parziale, con il figlio di Dell autore di 10 punti. I padroni di casa, tuttavia, restano abbondantemente in partita grazie alle giocate del solito Davis (doppia doppia a quota 26 e 15 rimbalzi) e di un Holiday particolarmente ispirato e autore di 22 punti: il 33-37 del secondo periodo è il viatico al +1 Pelicans (64-65) all’intervallo lungo. Ma la grandinata sta per arrivare. E gli effetti sono, come al solito devastanti: 11 punti consecutivi di Curry dei primi 15 Warriors (28 complessivi nel terzo quarto) all’interno di un parziale di 41-28 che consegna ai Warriors un vantaggio di 13 lunghezze (105-93) all’alba dell’ultimo periodo: dove il 30 completa la sua opera di demolizione con un paio di canestri che non sono spiegabili con un lessico normale. Termina 134-120. E non poteva essere altrimenti.
GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 11, Green 21, Ezeli 1, Thompson 19, Curry 53, Iguodala 8, Livingston 2, Speights e Rush 5, Barbosa 9;
NEW ORLEANS PELICANS: Cunningham 8, Davis 26 (15 rimb.), Perkins e Gee 2, Gordon 9, Holiday 22, Smith e Babbitt 4, Douglas 17, Anderson 19, Ajinca 7.