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Golden State Warriors @ Los Angeles Clippers 95-130: il sonoro schiaffo ai campioni NBA

Il big match si gioca allo Staples Center di Los Angeles, CA. Sul parquet i Clippers e i campioni NBA in carica dei Golden State Warriors. Anche se è preseason, quando sullo stesso campo ci sono giocatori come Griffin, Paul, Thompson, D. Green, Jordan  e Pierce sai che non sarà una partita come le altre. Cerca di renderla meno dura del previsto Luke Walton, coach ad interim dei Warriors, che lascia fuori la star numero 1 Stephen Curry e l’MVP delle scorse Finals Andre Iguodala, oltre a dover fare a meno per forza di cose di Andrew Bogut, alle prese con un setto nasale rotto. L’inizio gara è subito molto intenso da parte dei padroni di casa che davanti ad un palazzo quasi pieno ci tengono enormemente a fare bella figura. Griffin comincia a segnare un jumper che gli vedremo sempre più prendere all’interno della stagione che verrà e se i risultati sono quelli di stasera, le difese avversarie dovranno correre ai ripari. Primo quarto in casa Clippers significa anche, se non soprattutto, JJ Redick, il quale viene coinvolto e premiato da CP3 più e più volte. Il rumore del nylon vi dice quanto con affett contraccambi JJ. Rredick, al contempo, paga l’accoppiamento con Livingston sul versante difensivo e i GSW restano abbarbicati alla partita, anche se sempre vicini ad uno svantaggio in doppia cifra. La difesa si adatta sulle costanti doppie uscite dell’attacco di Doc Rivers ma la coperta è troppo corta per coprire anche le inevitabili escursioni sopra il ferro di DeAndre Jordan. Primo quarto che si chiude sul punteggi di 20-31 Clippers. Cambio in cabina di regia per i padroni di casa ma Rivers non fa minimamente rimpiangere papà Doc e gioca i suoi minuti come meglio non potrebbe. Due suoi canestri consecutivi valgono già il 18 quando mancano 7:30 alla sirena dell’intervallo. Il margine non scenderà più al di sotto della double digit e, sul velluto, i Clippers esprimono la loro miglior pallacanestro. I Warriors B giocano una buona pallacanestro ma le percentuali tradiscono i giocatori. Nella seconda metà di primo tempo c’è spazio anche per le buone giocate di J-Smoove e Born Ready, al secolo Josh Smith e Lance Stephenson. Il quarto si chiude con una magia no look di CP3 che pesca Redick in back door sulla linea di fondo. Altro quarto stravinto da Los Angeles e altro quarto sopra i 30 segnati (36). Si va negli spogliatoi sul punteggio di 67-43.
Nella ripresa delle operazioni la scossa la danno Green e Thompson che cercano di mettersi in proprio e di risollevare la squadra ma da soli non vano troppo lontano. Il fallo e canestro da 3 punti di JJ Redick rompe completamente l’inerzia della gara che pian piano si stava spostando verso Golden State e ridà ai LAC 26 lunghezze di vantaggio. Ai tentativi di Thompson e Green rispondono i canestri di Griffin, Rivers e i voli di Jordan e il risultato non è mai seriamente messo di nuovo in discussione. Il terzo periodo si conclude sul 33-33 mentre il quarto viene nuovamente vinto dai Clippers con un sonoro 19-30, con tanto di second e third unit in campo. La partita fa scorrere velocemente i titoli di coda e non dice nulla sulla forza reale delle due squadre, specie i Golden State Warriors. Senza Curry, senza il centro titolare, senza il sesto uomo e senza il “vero” coach (con tutto il rispetto per Walton) è sempre difficile giudicare una partita e una squadra. Fatto sta che Doc Rivers può essere pienamente soddisfatto dei suoi, indipendentemente dal risultato finale. Ogni quarto è stato chiuso sopra quota 30 punti segnati, dimostrando a tutti che la squadra costruita da Ballmer può essere considerata una macchina da guerra a tutti gli effetti: 6 uomini in doppia cifra di cui uno, Griffin, quasi con 30 punti a referto. La dimostrazione dell’efficacia della macchina offensiva a cui facevamo riferimento prima si può vedere benissimo anche dalle statistiche: 54.9% dal campo, 42.9% da 3 con 9/21 e 27 assist su 45 canestri realizzati.
Note: Chris Paul è stato espulso a metà terzo quarto per essersi rivlto all’arbitro usando queste parole: “Ho due figli, non trattarmi come un ragazzino“.

GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 6, Green 9, Ezeli 5, Thompson 21, Livingston 10, Rush, Speights 9, Clark 11, Barbosa 7, McAdoo 5, Babb 3, Thompson 9.

LOS ANGELES CLIPPERS: Stephenson 4, Griffin 29, Jordan 10 + 10 RT, Redick 15, Paul 7 + 10 AST, Smith 13, Pierce 7, Crawford 13, Rivers 16, Johnson 2, Prigioni, Wilcox 7, Mbah a Moute 2, Aldrich 3, Hayes, Dawson 2.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone