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Golden State Warriors @ Houston Rockets 94-98: Rockets ad un passo dall'impresa

Negli States le chiamano pivotal games, riferendosi alle partite che possono indirizzare in un senso o nell’altro una serie di Playoff. Gara-5 disputata stanotte al Toyota Center di Houston tra Rockets e Golden State Warriors aveva proprio questo senso all’interno delle Western Conference Finals 2018. E i ragazzi di D’Antoni, con una prova di grande applicazione mentale e difensiva, con un super Gordon (24) ed un CP3 fantastico nel secondo tempo (20+7 reb e 6 ast) per andare oltre alla serata no di James Harden (19 con 5/21 dal campo), hanno conquistato una vittoria fondamentale. Warriors, invece, che replicano il finale di Gara-4, commettendo errori anche assurdi per una squadra di tale livello, e trovandosi adesso davvero spalle al muro.

Rockets in campo con il quintetto titolare, mentre gli Warriors recuperano Thompson ma devono ancora fare a meno di Iguodala (ancora una volta, un’assenza che peserà). L’avvio migliore è dei padroni di casa, sospinti da un Capela subito incisivo ed autore di 8 punti in fila. Durant, dall’altra parte, risponde con 11 punti a referto nel periodo, mentre Bell e Livingston realizzano quelli che saranno gli unici due canestri in partita provenienti da una panchina assolutamente deludente. Proprio dalla panca è subito buono l’approccio del duo Green-Gordon (ancora una volta gli unici non titolari chiamati in causa da D’Antoni), con Houston che allunga fino al +9 (10-19 a 2’43” dalla prima sirena). La frazione d’apertura si conclude sul 17-23, con un 2/2 dalla lunetta di un Chris Paul non al top: saranno gli unici suoi punti di tutto il primo tempo.

Il secondo quarto vede ancora i padroni di casa più efficaci degli avversari. Le triple di Gordon e Tucker regalano la double-digit di vantaggio ai Rockets (28-38 con 5’56” sul cronometro); Harden sembra riuscire a mettersi un po’ in ritmo e, con un gioco da tre punti, manda i suoi su un nuovo +8 (37-45 a 3’15” dalla pausa lunga). Gli Warriors si tengono a galla grazie a Curry (11 nel periodo), per poi imbastire con Thompson e Durant il break di 8-0 che conclude il primo tempo sul 45-45. Da segnalare le difficoltà di entrambe le squadre nel tiro dalla lunga distanza: 4/12 per Golden State, 6/24 per Houston. Un andazzo che si confermerà anche nel secondo tempo, in particolare per i californiani.

Al rientro sul parquet, la sfida diventa una vera battaglia. Subito Klay Thompson, che sarà protagonista del terzo periodo mettendone 10 a referto, regala il primo vantaggio della partita ai suoi (47-45); dall’altra parte, comincia la vera partita di Chris Paul (11 a referto nel quarto), il quale piazza tre triple in fila, e sull’ultima (pazzesca) in faccia a Curry prende in giro il due volta MVP imitando il balletto shimmy (57-59 con 6’29” sul cronometro). La Toyota Arena è una bolgia, ma 5 punti in fila di Thompson valgono il +3 ospite (62-59 a 5’46” dall’ultima pausa). Gordon esce ancora una volta bene dalla panchina, mentre dall’altra parte s’inserisce anche Durant (9 nel periodo). Al 36′, Golden State conduce 72-71.

Come in Gara-4, quindi, la sfida si deciderà nel finale. Il quarto conclusivo si apre con un botta e risposta da dietro l’arco tra Curry e Gerald Green; 5 punti di seguito di Paul mandano i locali sul 77-79, anche se Thompson, ancora da 3, regala quello che sarà l’ultimo vantaggio di Golden State (80-79 con 8’08” da giocare). Il volume delle difese sale ancora di livello, in particolare quella dei Rockets, con un’applicazione da parte dei vari Ariza, Tucker e Gordon a tratti commovente, soprattutto nel cambiare su ogni blocco e nel chiudere ogni traccia di passaggio a degli Warriors con il passare dei minuti sempre più in affanno e con le idee confuse.

Emblematico quanto succede in uscita da un time-out chiamato da Kerr, con Draymond Green che s’inventa un passaggio suicida verso KD, troppo all’indietro, con Harden che ringrazia sentitamente e va a schiacciare in solitario (82-88 a 5’54” dalla fine). Golden State prova a reagire, ma subisce un altro gran canestro in percussione di un CP3 fantastico nei secondi 24′ (86-92 con 4’06” sul cronometro). Ma non è mica finita, poiché un 3/3 dalla lunetta di Thompson e un tap-in di Draymond Green valgono il -1 (91-92 a 1’42” al termine); ancora l’Orso Ballerino replica con la stessa moneta ad una pesantissima tripla di Gordon (94-95 con 1’15” da giocare).

Arriviamo alla fase decisiva, con Kerr che si gioca a sorpresa la carta Cook per Livingston. Il #4 prima difende benissimo su Paul, che nell’occasione resta a terra, toccandosi il bicipite femorale destro; sul ribaltamento di fronte, in 5 vs 4, lo stesso Cook ha tra le mani una tripla, wide open, di capitale importanza; ma la sbaglia. Dall’altra parte, Harden non attacca la giugulare della partita, fallendo l’11.esima tripla su 11 tentativi. Mancano 22″ al termine e Golden State chiama time-out, mentre D’Antoni toglie Paul per Capela. Alla ripresa del gioco, forse frettolosamente, Curry attacca l’area, ma il suo layup fuori equilibrio non va a buon fine. Il rimbalzo è di Ariza, che viene mandato in lunetta da Green; il prodotto di UCLA fa 1/2, dando ancora speranze agli ospiti, che chiamano nuovamente time-out. Siamo 94-96 e mancano 10″ al termine.

Ma, come due notti fa, nella fase decisiva i Campioni in carica peccano per l’ennesima volta in lucidità. Alla ripresa del gioco, infatti, Curry inspiegabilmente dirige un pallone complicato verso Draymond Green, che infatti non controlla e perde il pallone, catturato da Gordon, il quale chiude la pratica dalla linea della carità. Finisce 94-98 per Houston, che adesso, pur preoccupati dalle condizioni di Paul, sono ad un passo dalle NBA Finals. Per quanto riguarda Golden State, se da un lato non bastano i 74 punti del trio Durant-Curry-Thompson (pur con un complessivo 24/53 dal campo, 9/21 da tre), dall’altro c’è bisogno di una seria riflessione, per non abbandonare anzitempo la serie.

GOLDEN STATE WARRIORS: D. Green 12 (15 reb), Durant 29, Looney 4, Curry 22, Thompson 23, West, Bell 2, Livingston 2, Cook, Young, Jones, McGee, Pachulia.

HOUSTON ROCKETS: Ariza 6, Tucker 8, Capela 12 (14 reb), Paul 20, Harden 19, G. Green 9, Gordon 24, Black, Anderson, Mbah a Moute, Nené, Johnson, Jackson.

Houston comanda la serie per 3-2.

Foto da: YouTube.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone