Golden State Warriors @ Cleveland Cavaliers 108-109: it's always Irving time!
GOLDEN STATE WARRIORS @ CLEVELAND CAVALIERS 108-109
(27-25, 28-27, 32-28, 21-29)
Di tempo ne è passato da quella notte di giugno. O forse no. Perché, alla fine, l’esito è sempre lo stesso. Vincono i Cavs con il canestro decisivo allo scadere di Kyrie Irving (25 punti e 10 assist) e con un LeBron James che consegna alla storia l’ennesima partita da predestinato (31 e 13 rimbalzi). Di contro, i Warriors masticano ancora amaro nonostante un Kevin Durant in più nel motore (36 e 15 rimbalzi) e con un Curry ancora poco a suo agio con la partita di Natale (15, con 4/11 dal campo e 2/7 da tre)
Il primo quarto, come testimoniato dal 27-25 a tabellone, è all’insegna dell’equilibrio, nonostante un Kevin Durant autore di 12 dei primi 18 punti di Golden State: questo in 12 minuti in cui igli ospiti sparacchiano a slave dall’arco (0/7) e Curry e Thompson non riescono a entrare in ritmo. Di contro, i Cavs possono contare su un LBJ apparentemente in controllo della situazione e un Irving che sembra intenzionato a riprendere da dove aveva lasciato all’Oracle Arena. Nel secondo quarto l’intensità non cala, anzi se possibile aumenta: Klay Thompson entra finalmente in ritmo (8 punti nel secondo quarto) e la tripla di Curry vale la prima fuga Warriors nella prima metà del periodo sul 49-38. I padroni di casa, però, non hanno problemi a ricucire, piazzando un parziale di 12-1 e trovando la parità a quota 50 sul finire del primo tempo grazie a LeBron James (11 e 10 rimbalzi nei primi 24 minuti). L’ultima parola, però, è di Durant: sua la tripla che fa da viatico al 55-52 a tabellone all’intervallo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi, la gara si trasforma ben presto in una sfida personale tra KD35 e LBJ: il primo mette 7 dei primi 9 punti dei Warriors (saranno 11 nel periodo per lui), il secondo con 16 punti tiene a galla i suoi in un momento in cui gli ospiti, complice un Thompson che riprende a mettere tiri pesanti, rischiano di scappare via ben più di quanto dica l’87-80 che apre l’ultimo e decisivo quarto. Che, come da copione si apre nel segno di Durant: 5 punti in fila per il +14 (94-80) che sembra condannare i Cavs. Condizionale d’obbligo, soprattutto alla luce del successivo 25-9 di parziale con cui i campioni in carica, trascinati da Irving (10 punti), rientrano in partita e mettendo la testa avanti con la tonitruante schiacciata di James per il 103-105 a 1:43 dall’ultima sirena. I Warriors rispondono con Green e, soprattutto, con la seconda tripla di serata di Curry per il 108-105 con 1:14 ancora da giocare. Irving accorcia le distanze, poi la difesa dei padroni di casa fa un capolavoro e impedisce ai figli della Baia di andare al tiro, lasciando 13.5 secondi sul cronometro sul 108-107. E, in una riedizione di gara 7 di finale, Irving mette il canestro decisivo: sull’ultimo possesso, infatti, Durant scivola e non riesce a tirare come vorrebbe, facendo esplodere la Quicken Loans Arena. Finisce 108-109.
GOLDEN STATE WARRIORS: Durant 36 (15 rimb.), Green 16, Pachulia e Clark 4, K. Thompson 24, Curry 15, McGee e Livingston 2, West 5;
CLEVELAND CAVALIERS: James 31 (13 rimb.), Love 20, T. Thompson e Jefferson 8, Irving 25 (10 ass.), Shumpert 7, Frye 10.