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Golden State Warriors @ Boston Celtics 88-92: Boston non si ferma più. Ko anche Golden State

E’ tempo di big match al TD Garden di Boston, dove i Celtics ricevono i detentori dell’Anello, i Golden State Warriors. Padroni di casa intenzionati a difendere la loro striscia positiva, arrivata a 13 successi di fila, mentre a loro volta i ragazzi di Steve Kerr sono reduci da 10 successi nelle ultime 11 e recuperano Stephen Curry. Una sfida tra la miglior difesa (94.5 concessi agli avversari) e il miglior attacco (119.6 realizzati di media) nella Lega.

Pronti, via e a rompere il ghiaccio ci pensano Horford da una parte e KD dall’altra, con una schiacciata su assistenza di Green. Gli ospiti incrementano subito il ritmo e piazzano un 11-0 di parziale, segnato dalle triple di Thompson e Curry e concluso da due liberi di Durant (15-6 a 7’39” dalla prima sirena). Boston non molla, sospinta soprattutto dall’energia di Jaylen Brown, in campo con il lutto nel cuore per la morte di un suo caro amico d’infanzia. Il 21enne di Marietta, Georgia, prima ruba palla a Curry, andando a schiacciare in solitaria; poi stoppa alla grande KD (19-15 a 4’09” dalla pausa), imitato subito dopo da Smart, stavolta ai danni di Pachulia. Golden State, però, riceve un ottimo contributo in uscita dalla panchina da parte di Nick Young, che realizza 7 punti in fila per il 28-18 con cui terminano i primi 12′.

Nel secondo quarto, mentre i Warriors continuano a difendere bene, comincia a salire di tono anche la difesa dei ragazzi di coach Stevens, aiutata anche dalle difficoltà ospiti nella loro arma preferita, il tiro da 3 (0/4 nel periodo, 10/31 in totale). S’iscrivono alla partita anche Tatum e Rozier, ma i Warriors sembrano poter volare via, con un Iguodala particolarmente ispirato, andando per tre volte al ferro e firmando il +17 a 5’25” dall’intervallo lungo (44-27). Da questo momento in poi, però, l’attacco ospite s’inceppa, non producendo più canestri dal campo (l’astinenza durerà 6’19”); dall’altra parte Boston, pur faticando lo stesso, si regge in piedi grazie ai viaggi in lunetta e ad un Brown sempre più convincente, che realizza 7 punti di seguito, buoni per il 47-42 con cui le squadre tornano negli spogliatoi. Pazzesca la sequenza nella quale il #7 in verde prima subisce una stoppata su un tentativo di tripla da Green, non molla e, dopo aver ripreso il pallone, resiste ad Iguodala e appoggia al tabellone per due punti; sul ribaltamento di fronte, arriva una gran stoppata su Thompson. Dall’altra parte risaltano le difficoltà degli Splash Brothers, con appena 3/16 dal campo nei primi 24′.

Al rientro sul parquet, gli ospiti ritrovano subito la via del canestro grazie a Pachulia; mentre Curry continua a faticare tantissimo, sono le triple del trio Thompson-Green-Durant a permettere una nuova fuga dei Figli della Baia, che ritornano sul +17 (66-49 a 4’59” dalla fine del terzo periodo). Anche stavolta, però, quando sembra che abbiano in mano la partita, i Warriors si spengono e lasciano il campo agli avversari. Pur non potendo contare su Irving (2/10 nei primi tre quarti), sono il solito Brown e Horford ad incaricarsi della rimonta, che arriva con un clamoroso 0-19 nel breve volgere di 4′, culminato nel canestro del sorpasso di Tatum (66-68 a 53″ dalla sirena). Il successivo jump shot di Casspi fissa il punteggio sul 68-68 alla fine del terzo periodo.

Il quarto periodo si risolve in una battaglia punto a punto. Green, nel traffico, realizza il 74-70; i Celtics rispondono per le rime e, dopo il primo canestro dal primo quarto di Curry, con tre liberi di Tatum rimettono il naso avanti (76-77 a 6’18” dalla sirena). Il match si accende e un uno-due firmato KD-Curry riporta gli ospiti sul +4 (81-77). Le difese su ambo i lati del campo mettono in grossa difficoltà gli attacchi, ma dall’altra parte si sblocca anche Irving, come il #30 ospite a secco dal periodo d’apertura. L’ex Cavs (che risulterà decisivo mettendone 11 nel periodo) firma l’aggancio a quota 81, prima che Horford, allo scadere dei 24″, realizzi il nuovo sorpasso (82-83 a 3’21” dal termine). E’ un continuo botta e risposta: Durant, da tre, rimette avanti i suoi; Uncle Drew replica con un gioco da tre punti. Con 2’36” da giocare il tabellone recita 85-86 Boston. A poco meno di un minuto e mezzo dalla conclusione, Curry intercetta un passaggio di Smart e, in transizione, serve Thompson per una tripla facile facile (88-86 a 1’26” dal termine). Quello del #11 ospite è l’unico canestro dal campo degli ultimi 2 minuti e mezzo di partita. A deciderla sono i viaggi in lunetta. Irving fa 4/4 e, con 14″ rimasti sul cronometro, mette i suoi sull’88-90. KD sbaglia il successivo jumper dalla media, e Curry fa fallo su Tatum. Il rookie non trema e, con il 2/2 dalla linea della carità, certifica la 14.esima vittoria consecutiva di Boston. Finisce 88-92 per i Celtics.

GOLDEN STATE WARRIORS (11-4): Green 11, Durant 24, Pachulia 6, Curry 9, Thompson 13, West 6, Looney, Casspi 2, Iguodala 8, McGee, Livingston 2, Young 7, McCaw

BOSTON CELTICS (14-2): Horford 18 (11 reb), Morris 12, Tatum 12, Irving 16, Brown 22, Theis, Ojeleye 2, Baynes 4, Smart 1, Rozier 5, Yabusele, Nader, Larkin

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone