Golden State Warriors @ Atlanta Hawks 102-92: GS fa 50, ma che spavento!
Il primo ad arrivare alla Philips Arena di Atlanta, GA, è Anderson Varejao, nuovo acquisto dei Golden State Warriors. Si aspetta la fanteria pesante, però, per poter iniziare a fare sul serio. Il quintetto per coach Kerr non cambia e lo stesso fa Mike Budenholzer dall’altra parte.
Il primo quarto lo scalpella subito Stephen Curry, facendone l’ennesima opera d’arte: imbarazza la difesa col suo ball handling, serve compagni in momenti che non ti aspetti e, come sempre, mostra al mondo intero che il suo raggio di tiro non conosce limiti. I primi 12 minuti di gioco si concludono sul 30-15 per GS. Tante le palle perse per Atlanta, troppe le scelte sbagliate anche non direttamente forzate dalla difesa. Teague non ci prova nemmeno a difendere sull’MVP che con estrema facilità serve Draymon Green per la schiacciata che vale il 56-39. La perla del primo tempo, però, Steph la riserva per l’ultimo possesso: palleggio sul posto insignificante, quasi la perde, la striscia a terra e dal nulla la prende, si alza, aumenta l’angolo di tiro in modo da modificare la parabola e.. SPLASH! Il rumore è piuttosto familiare. Termina 58-39 il primo tempo e partita sostanzialmente in ghiaccio dopo due quarti.
L’inizio di secondo tempo non mostra nessuna svolta soprattutto difensiva, per i padroni di casa che a metà quarto sono sotto di ben 23 lunghezze. GS si rilassa un po’ e in men che non si dica subisce un parziale di 13-0 senza che Kerr chiami un TO. In 2 minuti, da -23 a -10!! Atlanta si esprime sicuramente meglio sui 28 metri ed è quello che fa per mettere in difficoltà i campioni in carica. L’emorragia viene apparentemente tamponata ma Schroder riprende subito la partita in mano e offre ad Horford un soffice lob da schiacciare a canestro per il -9! Non è finita la magia del terzo quarto perchè, nei secondi finali, il play tedesco piazza la tripla del 76-75 dopo un pessimo rientro difensivo dei Warriors. I volti della panchina di GS la dicono lunga sul terzo quarto. Iin 12 minuti arriva un parziale di 18-36 che riequilibra a partita in maniera incredibile e inaspettata. Atlanta chiude sotto di 1 il terzo quarto e ad inizio di quarto periodo arriva anche il canestro del vantaggio, ancora una volta firmato dall’asse Schroder-Horford. I Warriors reagiscono con rabbia e rimettono prima il naso avanti con la tripla di Thompson e subito dopo cambiano volto i difesa, come dimostra la pazzesca stoppata di Andrew Bogut su Paul Millsap. Golden State prende coraggio dalla difesa che sale di colpi e Curry ritorna a fare il suo mestiere: la tripla dall’angolo vale il novo +7 a 4:45 dalla fine, vantandosi davanti alla panchina Hawks con un balletto che meritava il fallo tecnico. Atlanta deve tornare alla carica ma gambe e mente non sono più pronte dopo lo sforzo immane del quarto precedente. Dopo una partita emozionante, finisce 102-92 per GS che arriva a quota 50 vittorie in stagione: è la squadra più veloce della storia ad arrivare a questa cifra di W, confermando la regola del +15, ovvero sia sono 101 partite consecutive che, con un vantaggio almeno di 15 punti, GS non perde la partita. Gli applausi vanno comunque fatti a degli Hawks che escono a testa altissima dal campo.
GOLDEN STATE WARRIORS (50-5): Barnes 14, Green 6 + 14 RT, Bogut 3 + 11 RT, Thompson 27, Curry 36, Iguodala 7, Barbosa 3, Rush, Speights 2, Livingston 4. Clark, Looney, Varejao: N.E.
ATLANTA HAWKS (31-27): Bazemore 4, Millsap 11, Horford 23, Korver 2, Teague 16, Sefolosha 6, Muscala, Schroder 18, Hardaway 12, Scott. Hinrich, Patterson, Tavares: N.E.