Giannis vince l'MVP 2018/19. Doncic miglior rookie, Gobert miglior difensore, Siakam MIP
Abbiamo un greco, uno sloveno, un camerunense ed un francese. No tranquilli, non stiamo parlando di una rivisitazione di alcune delle più note barzellette. Parliamo delle nazionalità di coloro i quali, nella notte degli NBA Awards 2019, si sono aggiudicati quattro tra i premi più ambiti di serata. Su tutti, ovviamente, spicca Giannis Antetokounmpo che, tra le lacrime, si aggiudica il premio di Most Valuable Player per la stagione 2018/19, vincendo la concorrenza in particolare del detentore, James Harden (78 voti a 23).
Un Giannis che, dopo un’infanzia molto difficile vissuta ad Atene, con il duro lavoro e la volontà è diventato il faro e uomo-franchigia di una squadra, i Milwaukee Bucks, autrice del miglior record della scorsa regular season (60-22), per poi fermarsi in Finale di Conference ai Playoff (2-4 contro i futuri Campioni dei Toronto Raptors). A 24 anni, Giannis è il terzo MVP più giovane degli ultimi 40 anni (dopo Derrick Rose e LeBron James) e quinto straniero di sempre (dopo Hakeem Olajuwon, Steve Nash (2 volte) e Dirk Nowitzki). Durante la stagione, infine, Giannis ha messo assieme queste medie: 27.7 punti, 12.5 rimbalzi e 5.9 assist, tirando con il 58% dal campo.
La stagione vissuta dai Milwaukee Bucks ha portato altri due premi nella capitale del Wisconsin. Parliamo del riconoscimento come Coach of The Year, andato a Mike Budenholzer, che fa il bis dopo quello vinto nel 2015, quando allenava gli Atlanta Hawks, e del riconoscimento ad Executive of The Year, andato a John Horst, GM dei Bucks.
Altro premio molto atteso era quello di Rookie of the Year, andato allo sloveno dei Dallas Mavericks Luka Doncic. Il Golden Boy del basket europeo (21.2 punti, 7.8 rimbalzi e 6 assist) vince la sfida con Trae Young, Atlanta Hawks, battuto 496 voti a 301. Doncic è il quarto straniero nella storia ad aggiudicarsi il ROTY, dopo Pau Gasol, Andrew Wiggins e Ben Simmons. Il premio di Defensive Player of the Year è andato invece al francese Rudy Gobert (15.9 punti, 12.9 rimbalzi e 2.3 stoppate), degli Utah Jazz, che se lo aggiudica per il secondo anno di fila.
Riconoscimento anche per i Toronto Raptors Campioni NBA 2019: è Pascal Siakam, infatti, a ricevere il Most Improved Player, come giocatore più migliorato da una stagione all’altra, battendo nettamente D’Angelo Russell, dei Brooklyn Nets (469 voti a 255). Uno dei premi per così dire più scontati era quello di Sixth Man of the Year, che infatti per il secondo anno di fila (terzo in carriera) va a Louis Williams (20 punti, 5.4 assist e 3 rimbalzi), grande protagonista dell’annata a sorpresa dei Los Angeles Clippers, il quale ha voluto idealmente dividere il premio con il compagno Montrezl Harrell, giunto terzo.
Passiamo quindi agli altri premi assegnati nella notte. C’è da segnalare una doppietta messa a segno da Mike Conley, ex Memphis Grizzlies e fresco di passaggio agli Utah Jazz. Il 31enne di Fayetteville, Arkansas, ha portato a casa sia il Tywman-Stokes Teammate of the Year (miglior compagno di squadra) che lo Sportmanship Award (giocatore più sportivo e leale della Lega). L’NBA Cares Community Assist Award, riconoscimento per l’impegno umanitario nelle comunità, è stato appannaggio di Bradley Beal, dei Washington Wizards.
Ancora, il Sager Strong Award, premio dedicato alla memoria del mai dimenticato Craig Sager, è andato alla conduttrice televisiva di ABC Robin Roberts, che per l’occasione ha sfoggiato una delle classiche giacche estrose ed iper colorate dell’ex bordocampista di TNT. Infine, il Lifetime Achievement Awards è stato assegnato a Larry Bird e Magic Johnson; un premio alla carriera per due icone indissolubili della NBA.