Gallinari, Denver è tua: i Playoff sono alla portata se...
La prossima stagione Denver è pronta ad affrontarla con lo spirito giusto. Non è cambiato quasi nulla rispetto allo scorso anno, come vedremo nel dettaglio a breve. Da quando Coach Karl ha lasciato le alte quote del Colorado, Brian Shaw prima e coach Mike Malone non sono riusciti a riportare la squadra nelle posizioni nobili della Western Conference. Dopo però tre anni di buio, i tifosi dei Nuggets vogliono vedere un po’ di luce. Sarà questa la stagione della svolta?
DOVE L’ABBIAMO LASCIATA – La stagione scorsa non è stata delle migliori per i Nuggets. Doveva essere l’anno della rinascita (dopo il 30-52 W-L della stagione 2014/2015) con Mike Malone alla guida di un gruppo con talento, ma che oltre alla sfortuna non è riuscito a trovare la quadratura del cerchio e i risultati sono stati deludenti. Nella combattutissima Western Conference, strappare un posto ai Playoff non era semplice e il decimo posto lascia l’amaro in bocca. L’infortunio di Gallinari, leader tecnico della squadra ha avuto un forte impatto sui risultati. Più bassi che alti, Denver ha chiuso con un 33-49 che quest’anno spera di migliorare.
IL MERCATO ESTIVO – Sono arrivati giocatori di qualità e di prospettiva, ma che sicuramente non consentiranno il salto decisivo per agguantare i Playoff. Nessun giocatore è giunto da un’altra squadra NBA: tutti sono alla loro prima esperienza, da Malik Beasley (Florida State), Juan Hernangomez (Estudiantes) a DJ Kennedy (Yenisey Krasnoyarsk) e Jamal Murray (Kentucky). Hernangomez dei quattro è quello più pronto a confrontarsi con un palcoscenico come quello della NBA: a 21 anni ha già un mare di esperienza, mentre Malik Beasley può essere una chiave da tre punti. DJ Kennedy è alla chiamata della vita: dopo anni di D-league, vorrà dimostrare il suo valore. La dirigenza dunque pare dare fiducia a chi già c’era e può essere visto come un segnale positivo.
L’UOMO FRANCHIGIA – Danilo Gallinari deve prendere in mano Denver e riportare il pubblico delle grandi occasioni a riempire il Pepsi Center. La fortuna fino ad ora non è stata dalla sua parte. Lo scorso anno ha viaggiato quasi a 20 punti di media nonostante le 29 partite saltate. Per essere considerato un All-Star a tutti gli effetti dovrà giocare una stagione perfetta. Se sarà trascinatore e anche leader emotivo, potremo considerarlo una delle top-ale della lega. La capacità di mettere palla a terra nonostante i 208 centimetri di altezza lo rendono un incubo per le difese. Partirà dal 36% da tre punti dello scorso anno, la migliore percentuale individuale di squadra in relazione al numero di tiri presi. I presupposti per la consacrazione ci sono, la palla ora passa al Gallo.
A COSA PUNTARE – Ritrovare i Playoff che mancano dal 2013.
IL PRONOSTICO – Possiamo considerarli i Portland Trail Blazers del 2016/2017: se non ci saranno intoppi, con un pizzico di fortuna, il talento dei singoli non manca di certo e un posto tra la settima e l’ottava posizione ad Ovest non è un miraggio.