F. TRANQUILLO: "I Cavs facciano come Miami, Curry è l'MVP. E vi parlo di Altro tiro, altro giro, altro regalo"
In esclusiva a NBA24, Flavio Tranquillo a tutto tondo: dall’NBA e la sua globalizzazione al suo nuovo libro, “Altro tiro, altro giro, altro regalo”, da oggi disponibile in tutte le librerie. E non solo. Poiché ogni innamorato della palla a spicchi custodisce dentro di sé una serie di curiosità, anche la nostra redazione, coinvolgendo il più possibile i lettori, ha voluto sciogliere i primi dubbi stagionali e si è direttamente rivolta alla voce della pallacanestro per eccellenza, dando l’opportunità di fargli una domanda anche a chi ci segue.
Iniziamo da LeBron. Con James, Cleveland dovrà ripetere lo stesso iter di Miami per dimostrarsi in grado di vincere il titolo? Che differenze rispetto al trio con Wade-Bosh?
Ripetere l’iter nel senso di non sperare di avere tutto e subito. Ci sono delle differenze totali: Wade e Bosh sono meglio in difesa e sono più abituati a giocare assieme agli altri, cercando di sintetizzare al massimo.
Capitolo Spurs: secondo Lei perchè gli Spurs non si sono mai saputi ripetere dopo un titolo? Il futuro della franchigia va affidato a Leonard, assecondando le sue pretese salariali, o magari bisogna tentare altre strade?
Non si sono ripetuti per vari motivi, ogni volta diversi. Leonard è il futuro per forza o per amore, ma da solo non potrà fare molto. L’idea è quella di cercare di affiancargli almeno un altro giocatore importante.
Kobe è forse per la prima volta nella sua carriera realisticamente da solo sull’isola. Ce la farà a tirare avanti (a 27,6 punti a sera) nonostante l’età che avanza e i precedenti guai fisici?
Se il fisico tiene sì, ma non sono in grado di prevederlo. E’ prettamente un fatto medico, non indagabile dall’esterno.
Il draft ha portato tanti talenti, ma pochi si stanno esprimendo come si pensava. I vari Wiggins, Parker, non sono capaci di dominare da subito e devono maturare?
Nessuno domina da subito, tranne eccezioni che confermano la regola. Tra 2-3 stagioni capiremo meglio il vero valore di questi ragazzi.
Chicago ritorna a splendere, è pronta al il salto di qualità definitivo oppure c’è ancora qualcosa che non permette ai Bulls di ambire all’anello?
Mi pare abbiano perso identità, il che è una cosa seria!
Questione infortuni: mai così numerosi e decisivi nella Lega, soprattutto a OKC. I Thunder devono rivedere le proprie ambizioni?
Certamente sì, ma anche qui senza sapere esattamente diagnosi, prognosi e condizioni al rientro, è praticamente impossibile fare previsioni.
Come sempre, grande competitività a Ovest: Memphis, Houston, Golden State tutte partite a razzo, ma chi può realmente impensierire gli Spurs?
Tantissime squadre: Golden State e Houston certamente, ma anche squadre come Phoenix, Memphis e forse qualcun’altra ancora…
Chiudiamo con i pronostici rapidi.
– La prima ad Est: Cleveland Cavaliers
– La prima ad Ovest: Golden State Warriors
– I Campioni: Cleveland Cavaliers
– La mina vagante: Houston Rockets
– MVP della regular season: Stephen Curry
– Sesto uomo dell’anno: Andre Iguodala
– Rookie dell’anno: Elfrid Payton
– La rivelazione dell’anno: Draymond Green
– Difensore dell’anno: Anthony Davis
Come si diceva in precedenza, abbiamo cercato di dar voce anche alle tante domande che ci sono arrivate in redazione. Abbiamo selezionato le due più belle:
Ferdinando Matrone: USA – Europa e viceversa. Sono sempre di più i giocatori che percorrono questa tratta. Trova più formativa, cestisticamente parlando, l’esperienza americana o quella europea prima di affrontare il viaggio, in un senso o nell’altro?
La pallacanestro è una e una sola. Poi ognuno ha la sua storia, molto dipende da come è fatto quel certo giocatore, cosa è più formativo e cosa meno.
Stefano Caffarra: È la stagione con il numero più elevato di stranieri (non statunitensi). La NBA è nettamente il campionato più globalizzato di tutti è quello che attira più fan in assoluto. Si potrà, non a breve naturalmente, assistere ad un’espansione ancor più universale della Lega, con manifestazioni che vadano oltre i Global Games o l’Europe Tour?
Sì, ma teoricamente avrei risposto così anche 15 anni fa, e siamo più o meno sempre a quel punto!
Dalla cuffia alla penna: come si fa a racchiudere un trentennio di basket in poche pagine?
Lasciando andare la penna da sola…
Quanto ha influito il diverso modo di raccontare il basket nel tempo sulla stesura di “Altro tiro, altro giro, altro regalo”?
Un po’, anche se in realtà quello che cerco di raccontare è come sono cambiato io, non gli altri.
Il connubio passione-lavoro è quello che cercano sempre di più i giovani che provano ad avvicinarsi al giornalismo. Un libro che ancor prima di uscire ufficialmente riscuote già tutto questo successo può considerarsi la realizzazione di un percorso professionale?
Speriamo di poter ancora fare qualcosina..
Il libro “Altro tiro, altro giro, altro regalo” è in uscita proprio in queste ore e consigliamo a chiunque di leggere le parole di un uomo che ha vissuto, ha raccontato e ci ha fatto innamorare di questo sport. E noi siamo sicuri che si può fare “qualcosina”! Partendo da questo precetto, ringraziamo ancora una volta Flavio Tranquillo per la disponibilità e la cortese collaborazione. Al prossimo appuntamento!