Disastro New Orleans a Memphis. Portland a valanga mentre Chicago cede di misura.
NEW ORLEANS@ MEMPHIS 74-110
New Orleans arriva a Memphis vogliosa e motivata per vincere la partita e continuare a nutrire il sogno sempre più vicino dei Playoff. Primo quarto solido da parte dei Pelicans che con Gordon e Davis rimangono bene in partita sempre alle costole di Memphis che con i movimenti principeschi di Marc Gasol e con le bombe dall’arco di Conley, cerca sempre di scappare. Nel secondo periodo di gioco però Memphis mette le marce alte e scappa con New Orleans che smette di rincorrere. L’episodio più buffo, ma anche più significativo è la palla persa di Evans che dopo un rimbalzo d’attacco esce dall’area con la palla senza accorgersi alle spalle di Lee che gli strappa la palla e inchioda a canestro. L’attacco dei Grizzlies è armonico, simbiotico e funzionale, tutte caratteristiche che nella notte l’attacco di New Orleans ha intravisto con il binocolo. Nel secondo tempo c’è davvero poco da commentare: Memphis dilaga, New Orleans subisce a china il capo con un atteggiamento inspiegabile. I motivi per cui i Pelicans hanno tolto le mani dal volante? Ignoti o magistralmente calcolati?
NEW ORLEANS PELICANS PONDEXTER 11 DAVIS 12 ASIK 5 GORDON 9 EVANS 10 CUNNINGHAM 1 AJINCA 5 COLE 9 DOUGLAS 8 ANDERSON 0
MEMPHIS GRIZZLIES GREEN 15 RANDOLPH 15 GASOL 15 LEE 8 CONLEY 10 CARTER 10 UDRIH 14 KOUFOS 9 CALATHES 1 LEUER 4
MINNESOTA@ PORTLAND 91-116
Nonostante una prova magnifica della prima scelta assoluta allo scorso draft Andrew Wiggins, Minnesota cade a Portland dopo una partita gestita molto bene dai padroni di casa. Primo quarto sfavillante di LaMarcus Aldridge che davvero trasforma in punti tutto quello che tocca. La scena nel primo periodo di gioco è tutta per lui: tiri in allontanamento dalla media distanza, tap-in, alley-oop, per lui non cambia davvero molto. Anche nella seconda parte del primo tempo la musica non cambia: Portland padrona del match da una parte, Andrew Wiggins da solo nell’altra metà campo a guidare una rimonta che appare subito improbabile. Lillard e Co. azzannano ogni pallone che trovano davanti senza alcuna pietà per gli avversari, sono ovunque sia a rimbalzo che in posizione offensiva. Nel resto del match Minnesota non riesce minimamente a reagire allo strapotere nelle due metà campo degli avversari: Lillard impacchetta, Lopez e Aldridge scartano i suoi regali e li depositano a canestro. Portland da un buon messaggio in vista dei Playoff che scatteranno a breve. Per Minnesota unica nota positiva Wiggins, come molto spesso in questa altra annata stonata.
MINNESOTA TIMBERWOLVES WIGGINS 29 PAYNE 6 HAMILTON 6 MARTIN 17 LAVINE 18 BUDINGER 12 BROWN 0 HUMMEL 0
PORTLAND TRAILBLAZERS BATUM 11 ALDRIDGE 24 AFFLALO 18 LILLARD 4 KAMAN 17 McCOLLUM 6 BLAKE 13 LEONARD 0 GRABBE 6 FREELAND 6 GEE 2
CHICAGO@ ORLANDO 103-105
Chicago- Orlando metteva in palio sul parquet poco se non una possibile vittoria per Chicago nel tentativo di migliorare la sua griglia Playoff. Il vero motivo per cui tutti hanno seguito questa partita è stato il ritorno, l’ennesimo nel giro di pochi anni, di Derrick Rose che si è ristabilito dopo l’infortunio di qualche mese fa. Il numero uno di Chicago è molto cercato dai compagni nelle prime battute della gara e lui ripaga sempre la fiducia quando è chiamato in causa. Gli uomini di Thibaudeau giocano bene negli spazi e intorno al perimetro tenendo sempre a distanza Orlando che con giocate sopra il ferro di Payton e con i soliti punti di Victor Oladipo, si tieneperò a contatto. Nel secondo tempo la partita si infiamma perchè Orlando aumenta vertiginosamente il ritmo con Chicago che è costretto a rincorrere. Rose viene richiamato in panchina a fine terzo quarto dopo una buona prova dal campo. Nell’ultimo periodo Butler con un paio di inchiodate a canestro cerca di mettere un pò di distanza anche se Oladipo a 1:30 dalla fine spara dall’angolo e da il vantaggio ai suoi. Chicago risponde subito con una giocata a due tra Gasol e Butler con il catalano che segna, subisce il fallo e realizza il libero aggiuntivo. A 6,5 secondi dalla fine sul 103-103 solo Oladipo può prendersi la briga di fare a fette la difesa e andare ad appoggiare comodamente in faccia a Gasol e Butler come se fosse la cosa più facile del mondo. Chicago prova la preghiera sulla sirena ma è tutto inutile. Chicago perde al cospetto di un’ottima prova di Orlando che ha giocato una pallacanestro ad alto livello.
CHICAGO BULLS DUNLEAVY 8 GASOL 15 NOAH 4 BUTLER 19 ROSE 9 BROOKS 13 GIBSON 15 MIROTIC 15 HINRICH 5 SNELL 0
ORLANDO MAGIC HARRIS 8 DEDMON 6 VUCEVIC 22 OLADIPO 23 PAYTON 17 GORDON 7 FOURNIER 11 NICHOLSON 9 FRYE 2