Denver, squadra che non vince non si cambia
Le 33 vittorie del 2015-16 e il sogno estivo di portare nella Mile High City Dwyane Wade, che sarebbe stato la star necessaria per far fare un salto di qualità a un gruppo giovane e che ha riempito i Nuggets di complimenti.
La squadra di Mike Malone riparte invece dal gruppo, dal ritorno di Wilson Chandler reduce da un anno di stop che potrebbe anche cambiare il modo di giocare di una squadra che la scorsa stagione ha cominciato a mostrare un’identità. Ma riparte anche dall’astinenza da playoff lunga ormai 3 anni e da un pubblico che si sta disamorando della franchigia: il Pepsi Center è passato dai 17.819 spettatori di media del 2012-13, ultima annata chiusa alla postseason, ai 14.095 del 2015-16, il peggior dato di tutta la NBA.
Gallinari prima di tutto. Maturo, determinato, consapevole della propria forza e del proprio status di giocatore franchigia. “Il mio obiettivo è ripetere o migliorare la stagione passata – dice riferendosi ai 19,5 punti di media -. Ma all’All Star Game ci vanno i giocatori che vincono, quindi conquistare un palcoscenico così importante passa anche da lì”.
La nuova Denver sarà lui, ma non solo. Il quintetto base è praticamente lo stesso, con Gallo inizialmente ala piccola. Emmanuel Mudiay e Gary Harris dovranno crescere, tanto se si parla della point guard, reduce da un primo anno con 5,5 assist ma anche 3,2 palle perse a partita. Kenneth Faried non è ancora riuscito a replicare in NBA le meraviglie con cui aveva incantato al Mondiale 2014. Da risolvere, e in fretta, il ballottaggio tra Jusuf Nurkic e Nikola Jokic per il ruolo di centro titolare. Chandler, al rientro dopo un anno di stop per infortunio, ha la duttilità per dare a Malone l’arma dello small ball, ma gli andrà dato tempo di riabituarsi ai ritmi Nba. Da valutare Will Barton, esploso lo scorso anno con 14,4 punti di media ma calato nella seconda parte di stagione. Le altre certezze della second unit si cercheranno durante la stagione, a cominciare da Jamal Murray, 7ª chiamata al draft 2016 con fama di tiratore (40,4% da tre nell’unico anno a Kentucky) ma ruolo Nba da definire.