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Democratizzare gli sports analytics: alla scoperta di MYagonism, un'eccellenza italiana

A chi si chiede cosa può succedere quando l’amore per il basket, la voglia di condivisione e una grande conoscenza della matematica s’incontrano, noi siamo qui per dare la risposta. E siamo felici di entrare nel mondo di MYagonism, attraverso la guida di uno dei suoi fondatori, Paolo Raineri. La sua voce, raffreddata, non ha comunque nascosto il piacere di notare con quanta curiosità ci siamo approcciati al loro complesso mondo. Che poi, come scoprirete, tanto complesso non è, finché non si scende nei tecnicismi.

Qualche informazione l’abbiamo già raccolta. Siamo sorpresi, però, che  dopo anni di lavoro, solo adesso si parli di voi. E nemmeno quanto si dovrebbe.
<<Eravamo partiti con l’intenzione di voler lavorare con diversi sport, ma ci siamo resi conti che dovevamo cominciare da uno soltanto. Abbiamo scelto il basket ed è per questo che in pochi sanno il lavoro che svolgiamo; fosse stato il calcio, il rilievo mediatico e d’utenza in generale sarebbe stato diverso, ma è un ambiente troppo malato.>>

Ecco, tra ciò che abbiamo scoperto è che i fondatori di MYagonism sono ex giocatori di basket.
<<Confermo: io e Lorenzo Lanzieri giocavamo a Chiari (provincia di Brescia, ndr) in Serie D.>>

I costi, dunque, sono contenuti?
<<Assolutamente. Si può avere un account gratuito, uno pro da 200 euro all’anno – che offre la comparazione, le shot chart e altro ancora –  e per le squadre che possono spendere di più possiamo installare degli hardware che offrono la possibilità di avere delle proiezioni tridimensionali. Immagini tutto questo per una squadra NBA: è la normalità. Ora immagini che tutto questo può essere a disposizione di una squadra di Serie C.>>

Per cui, il vostro obiettivo è quello di essere i Robin Hood delle statistiche avanzate. Giusto?
<<Esatto. Vogliamo semplificare la vita dei coach, e democratizzare gli sports analytics. Siamo stati convocati alla conferenza annuale del Massachusetts Institute of Technology, i primi italiani da dieci anni, con il nostro algoritmo e il restante hardware, che permette di avere a 60.000 euro in un’unica soluzione, ciò che invece viene pagato anche 200.000 euro all’anno. Comprenderà che una convocazione del genere è davvero per pochi e questo per noi è stato motivo di grande orgoglio. Pensi che abbiamo parlato con l’uomo che ha ispirato il film Moneyball e siamo in contatto con Dean Oliver, l’inventore che ha creato tantissimi indici che utilizziamo negli algoritmi.>>

Quali sono i prossimi obiettivi?
<<Quello principale l’abbiamo raggiunto, anche se in Italia non ci si rende ancora conto del servizio che possiamo offrire con poco. Al momento, comunque, abbiamo oltre 1000 squadre dislocate in più di 40 nazioni diverse. Vogliamo continuare a diffondere il nostro lavoro, per poter arrivare a creare un contatto diretto con le high school americane.>>

Perché proprio i licei?
<<Perché non hanno ancora i mezzi per potersi permettere l’elaborazione di statistiche avanzate, ai prezzi di mercato che ci sono negli Stati Uniti. Inoltre, hanno realmente a cuore la competizione, perché hanno bisogno che i propri ragazzi crescano e sfondino, così da assicurare una vita anche all’istituto stesso per i ritorni economici che ne derivano. Tra i giovani, peraltro, il nostro lavoro troverebbe terreno fertile e ne garantirebbe una crescita ottimale. E non è tutto.>>

Fan engagementDica, sono sempre più appassionato.
<<Siamo la prima app per il basket di fan engagement, una cosa che hanno solo Juventus, Real Madrid e Barcellona nel calcio, per intenderci. Si tratta di un’applicazione che permette di consultare statistiche in tempo reale e di commentarle insieme ad altri utenti in quel momento connessi, come se fosse una videochiamata con Skype.>>

Sembra una miniera d’oro.
<<I soldi non sono il nostro primo obiettivo, per quanto nei primi tre anni di attività siamo riusciti a guadagnare 350.000 euro da privati italiani. L’obiettivo è fare un’app gratuita e dare questa possibilità a realtà minori, come le piccole squadre di provincia. In America l’hanno capito, qui non ancora, ma una cosa del genere aumenta vertiginosamente il bacino d’utenza e potrebbe permettere a questa società di essere finanziata, ad esempio, con dei banner che rimandino a delle donazioni.>>

Quali sono le squadre che già usufruiscono dei vostri servizi?
<<Abbiamo contatti diretti con Milano, Cantù, Brescia, Trento. Cuzzolin ci ha aiutato ad esportare il prodotto e ora gli staff di Golden State e Houston stanno discutendo il nostro algoritmo. Alcune squadre, invece, lo stanno già testando per quanto riguarda la parte atletica, ma chiaramente è troppo poco per poterle legare al nostro nome. Per il futuro prossimo abbiamo un progetto, ma non possiamo ancora dire nulla, specialmente a lei che è un giornalista (ride, ndr).>>

Dal canto nostro, siamo felici di aver conosciuto una realtà giovane e nostrana, che si fa spazio con merito e passione nel mondo delle statistiche sportive. Il nostro augurio di una ribalta ancora maggiore, di cui siamo certi, è rivolto a MYagonism e tutto il suo staff.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone