DeMarcus Cousins: un Gennaio da record nell'anno della sua definitiva consacrazione
Doveva essere la stagione della sua esplosione, della definitiva consacrazione, il cosiddetto turning point. E, per una volta,DeMarcus Cousins ha deciso di mantenere le promesse. Uno che Joe Calipari, Hall of Famer e tra i migliori allenatori della storia del Basket collegiale Americano, ha definito “il miglior lungo che abbia mai allenato” era destinato ad un futuro roseo in NBA, ma nessuno poteva prevederne una crescità così inarrestabile. Dopo aver limato i consueti guai caratteriali che ne hanno offuscato il talento cristallino per tutta la prima parte della sua carriera, ormai “Boogie” ai 25 anni si può finalmente definire una stella, al picco della maturità, cestistica e non. In questo gennaio appena concluso ha raggiunto cifre raccapriccianti, 31,5 punti di media (aggiornando il suo massimo in carriera per ben due volte in 2 giorni, con i 48 a Indiana e i 56 a Charlotte), 13 rimbalzi e 42% da tre. Si, avete capito bene, 42%, a 132 kili e guardando tutti dall’alto dei suoi 211 centimetri.
Ma sarebbe superficiale e quasi offensivo nei suoi confronti ridurre il tutto ad una questione di numeri. DeMarcus Cousins sta rivoluzionando il ruolo di centro. Con il suo ammirevole ball handling, la capacità di penetrare indifferentemente a destra e sinistra, il saper portare il suo diretto avversario a giocare a 5 metri dal canestro, la maestria in post e le suddette qualità di tiro dalla media e lunga distanza, è diventato a tutti gli effetti tra i più immarcabili centri della NBA. Allo stesso tempo sta assumendo gli atteggiamenti ed i gradi da leader, complessi e necessari in una squadra piena di talento ma a tratti anarchica come Sacramento.Oltre al Mondiale del 2014 con Team USA, vinto da discreto protagonista, Boogie non si è potuto ancora misurare ai massimi livelli. Il secondo inevitabile All Star Game per lui è alle porte, ma per il talento dell’Alabama il grande obiettivo è riportare la capitale Californiana ai gloriosi fasti raggiunti in era Chris Webber. Nell’inferno della Western Conference non sarà affare facile, ma con un Cousins così nulla sembra impossibile per i Kings.