D'Antoni e Brown sulla ripresa: "Occhio al virus e agli infortuni". LeBron James scalpita: "Vogliamo giocare"
La NBA è sempre più vicina al conoscere il destino della stagione 2019/20. Nei giorni scorsi rumors vicini ad Adam Silver e riportati da vari network hanno sottolineato che entro fine mese, al massimo i primi di giugno, verrà presa una decisione sulla regular season interrotta lo scorso 12 marzo per l’esplosione anche negli Stati Uniti della pandemia da COVID-19.
Riguardo una possibile ripresa dell’attività, non sono mancate nelle ultime ore autorevoli pareri di rappresentanti del mondo NBA, a partire da Mike D’Antoni. L’head coach degli Houston Rockets, raggiunto da Il Corriere della Sera, ha sottolineato quella che è una realtà con la quale tutti dovranno fare i conti: “Sarà il virus a dettare i tempi. La Lega sta valutando diverse opzioni, ma non possiamo fare altro che aspettare“.
“Format sprint? L’essenziale è che si segua un criterio equo. Il segreto per far bene sarà la reattività e sarà uno sforzo più mentale che tecnico“, ha aggiunto D’Antoni. Gli infortuni sono invece il focus di Brett Brown, head coach dei Philadelphia 76ers. Al Philadelphia Inquirer Brown ha affermato: “Dobbiamo dimenticare il punto di vista del virus e concentrarci sugli infortuni. Abbiamo varie statistiche al riguardo e si nota che, durante le interruzioni, ogni volta che si prova a rimandare in fretta i giocatori in campo gli infortuni aumentano esponenzialmente“.
Non può mancare l’opinione dei giocatori, espressa dal simbolo attuale della NBA, ovvero LeBron James. L’attuale stella dei Los Angeles Lakers, interpellato da The Score, mostra di continuare a credere assolutamente nelle possibilità di riprendere la stagione: “Non voglio assolutamente arrendermi” – dice convinto The King – “La pensano allo stesso modo non solo i miei compagni o la dirigenza Lakers, ma tanti giocatori che conosco“.
“Questa pandemia è un qualcosa di cui non abbiamo idea, che non possiamo controllare” – aggiunge LeBron – “Chiaramente non abbiamo mai voluto mettere a repentaglio la salute di nessuno, dei giocatori o dei loro familiari e simili. Ma tutti vogliamo tornare a giocare“.