Crollano Houston e Portland, mentre non accennano a fermarsi gli Hawks. Vittorie anche per i Clippers e i Kings.
Sacramento Kings – Indiana Pacers 99-94
Finalmente tornano alla vittoria i Kings, che impongono un brutto stop nella corsa ai playoff dei Pacers e chissà che non abbiano rimesso in moto la loro. Inizio traumatico per i padroni di casa, che nei primi minuti perdono tre palle offensive senza creare pericoli e vengono puntualmente puniti dagli avversari, prima con la schiacciata di Gay, poi con la tripla di Collison e infine dal tiro dalla media distanza ancora di Gay (30-12). Nel secondo quarto la musica non sembra cambiare, con l’attacco in post ed il tiro in fade-away di Gay, a cui segue un orribile tentativo di passaggio behind the back di Cousins, punito dal contropiede di Hill, che però si fa perdonare con un buon tiro dalla distanza. I Pacers tentano un recupero dopo l’intervallo, grazie alle giocate di Hill e Miles, accorciando fino ad uno svantaggio di -9, ma la schiacciata di Cousins e il tiro in fade-away di Gay non lasciano scampo agli avversari, che seppur con un ultimo sprint arrivano al 99-94.
Sacramento Kings: Gay 31, Thompson 6, Cousins 20 (19 rimbalzi), McLemore 8, Collison 23, Landry 2, Stauskas 2, Sessions 4, Casspi 3.
Indiana Pacers: S. Hill 0, West 17, Hibbert 11, Stuckey 2, Watson 8, Miles 17, Mahinmi 6, G. Hill 14, Rudez 6, Scola 13.
Philadelphia 76ers – Atlanta Hawks 85-91
Ancora una vittoria per gli Hawks, la cui striscia vincente sta diventando quasi imbarazzante (19 vittorie) e che non si appresta a fermarsi, consolidando un primo posto ad Est e nella lega. Philadelphia prova a resistere il più a lungo possibile, ma il dominio di Millsap sotto canestro, che prende rimbalzi anche tra 4 giocatori avversari, e le triple di Korver danno ben poche speranze agli ospiti. A chiudere la prima metà di gara ci pensa il fresco All-Star Teague, con una tripla dopo un movimento sbagliato della difesa rivale. Dopo l’intervallo ecco che a sorpresa i 76ers si riprendono grazie al solito Carter-Williams, che prima scarica per la tripla di Mbah a Moute e poi serve in alley-oop Noel, che schiaccia con forza (66-71). Nell’ultimo quarto succede di tutto: Philadelphia tra lo stupore del pubblico prima si rifà sotto con la tripla di Grant, poi pareggia con il tiro dalla media di Mbah a Moute e infine raggiunge un insperato vantaggio con la schiacciata di Noel (83-81). E’ a quel punto che i dominatori dell’Est si risvegliano, e grazie a Schroder (che mette prima una tripla e poi serve alla grande Horford) recuperano di nuovo il vantaggio, vincendo alla fine con discreta tranquillità.
Philadelphia 76ers: Covington 10, Mbah a Moute 13, Noel 11 (10 rimbalzi), Sampson 1, Carter-Williams 13, Thompson 12, Sims 2, Grant 13, McDaniels 7, Drew 3.
Atlanta Hawks: Bazemore 3, Millsap 15, Horford 23 (11 rimbalzi), Korver 14, Teague 10, Schroder 15, Jenkins 9, Scott 2.
Houston Rockets – Detroit Pistons 101-114
Pessimo crollo dei Rockets in casa dei Piston, che non sembravano essere un avversario ostico dopo la lunga degenza di Jennings. Smith, ex di turno, è croce e delizia dei primi minuti: prima ruba palla e serve Ariza per la tripla, poi tenta un’improbabile schiacciata, innescando il contropiede dei Pistons. Dopo la tripla di Caldwell-Pope, ecco che Houston sfiora il dramma sportivo, con Harden che si accascia al suolo tra la preoccupazione dei suoi (fortunatamente rientrerà in campo nel terzo quarto). Appena prima dell’intervallo è però Augustin, degno sostituto di Jennings, ad incrementare il vantaggio dei suoi, chiudendo facilmente dopo l’ennesimo contropiede. Il rientro di Harden si fa sentire con una tripla immediata, ma la risposta di Augustin è pronta e devastante: prima penetra e realizza, poi conclude dalla lunga distanza dopo il pick di Drummond. Nell’ultimo quarto è ancora Harden a dover tener accesa una luce di speranza con le solite triple e layup, ma a spegnerla ci pensano Caldwell-Pope prima e Tolliver poi, chiudendo il match a loro favore.
Houston Rockets: Ariza 15, Motiejunas 21, Dorsey 1, Harden 26, Beverley 10, Smith 7, Jones 3, Brewer 10, Papanikolaou 8.
Detroit Pistons: Singler 14, Monroe 19 (12 rimbalzi), Drummond 11 (16 rimbalzi), Caldwell-Pope 28, Augustin 28 (12 assist), Tolliver 12, Dinwiddie 2.
Portland Trail Blazers – Milwaukee Bucks 88-95
Continua inesorabile il crollo di Portland, che ha ormai da tempo perso il secondo posto ad Ovest ed ora vede a rischio anche quello di testa di serie. Dopo un primo quarto equilibrato, ecco che nel secondo Martin spezza il gioco, prima con una stoppata e poi con una schiacciata poco dopo, entrambe davvero pregevoli, a cui risponde allo stesso modo Lillard, chiudendo la prima metà di gara. I Bucks sembrano essere già con la testa allo Slam Dunk Contest, soprattutto dopo la schiacciata di uno dei suoi partecipanti, Giannis Antetokounmpo, che conclude così un contropiede. Pessimo il terzo periodo per Lillard, che sbaglia tre triple consecutive e fallisce l’aggancio agli avversari prima dell’ultimo quarto. Non è dello stesso avviso O.J. Mayo, che proprio con una tripla fissa il risultato sul 65-81 e con l’assist per la tripla anche di Dudley chiude il match regalando la vittoria ai Bucks
Portland Trail Blazers: Batum 5, Aldridge 18 (13 rimbalzi), Leonard 4, Matthews 19, Lillard 19, McCollum 5, Kaman 3, Wright 6, Barton 2, Robinson 4, Clever 3.
Milwaukee Bucks: Antetokounmpo 10 (10 rimbalzi), Dudley 18, Henson 14, Middleton 8, Knight 11, Martin 2, Bayless 11, Mayo 17, Gutierrez 2, O’Bryant 2.
Los Angeles Clippers – San Antonio Spurs 105-85
I Clippers hanno messo nel mirino le alte posizioni ad Ovest, fermando questa volta la lunga striscia vincente dei campioni in carica. Grande inizio di partita per Griffin, che con due layup (il primo fintando lo scarico ad un compagno) mostra ottimi segnali sin dall’inizio. Nel secondo quarto è nelle mani di Jordan, che difensivamente è un pilastro, e nelle penetrazioni di Paul il largo vantaggio con cui i Clippers vanno al riposo. Dopo l’intervallo alla tripla di Leonard risponde il solito Blake Griffin, confermando le sue doti in palleggio e la sua tecnica sopra le righe. Nell’ultimo quarto è Paul a chiudere definitivamente la partita, prima mettendo in grave difficoltà la difesa degli spurs con il suo layup in penetrazione e poi servendo sulla corsa un Griffin che non può che concluderla con una schiacciata a dir poco poderosa. Gli Spurs sono ormai sotto di 20 e la vittoria non può che andare ai Clippers.
Los Angeles Clippers: Barnes 2, Griffin 31 (13 rimbalzi), Jordan 8 (19 rimbalzi), Redick 9, Paul 20, Carwford 8, Hawes 11, Rivers 11, Turkoglu 5.
San Antonio Spurs: Leonard 24, Duncan 4, Splitter 8, Green 16, Parker 5, Diaw 9, Ginobili 9, Mills 2, Joseph 2, Baynes 1, Williams 2, Ayres 3.