Coronavirus, Smart: "Sono positivo al COVID-19". Casi anche per Lakers, Sixers e Nuggets
Il contagio da COVID-19 continua a diffondersi in NBA. Dopo i primi casi, riguardanti Rudy Gobert e Donovan Mitchell degli Utah Jazz, Christian Wood dei Detroit Pistons e i quattro giocatori dei Brooklyn Nets, tra i quali Kevin Durant, nella notte sono venute fuori le positività di due giocatori dei Los Angeles Lakers e di Marcus Smart, dei Boston Celtics. Non è tutto, poiché giunge notizia che anche tre persone dell’organizzazione dei Philadelphia 76ers ed una dei Denver Nuggets sono risultate allo stesso modo positive al test, trovandosi in questo momento in condizione di auto-isolamento e sotto monitoraggio sanitario.
Tornando ai casi di Lakers e Celtics, secondo Shams Charania, di The Athletic, la franchigia angelena sottoporrà anche il resto del roster al tampone, tenendo però nascosti, al momento, i nomi dei due giocatori positivi. In casa Celtics, invece, la franchigia di Boston aveva pubblicato il seguente comunicato: “I Boston Celtics hanno appreso quest’oggi (ieri ndr) che un giocatore è risultato positivo al test del COVID-19, effettuato a causa dell’esposizione dell’intero roster con altri casi di positività“.
“Il giocatore dei Celtics in questione non presenta alcun sintomo rilevante e risulta in isolamento da diversi giorni, continuerà a seguire i protocolli e verrà monitorato dallo staff medico” – prosegue – “La franchigia sta aspettando altri risultati e continuerà a comunicare ogni cosa nella maniera che riterrà più opportuna e corretta. Proteggere il nostro staff e i nostri giocatori rimane la nostra priorità e continueremo a collaborare con tutti i membri sanitari e con la Lega per affrontare questa situazione“.
Poco dopo, con un post sul profilo personale Twitter, Marcus Smart è venuto allo scoperto: “Ho effettuato il test cinque giorni fa, con i risultati arrivati stasera (ieri sera ndr), e sono positivo. Per fortuna mi sono messo in quarantena il giorno stesso che ho effettuato il test. Il COVID-19 deve essere preso con la massima serietà. So che è la priorità #1 per gli esperti di salute della nostra nazione e dobbiamo cercare di fare più test alla gente, al più presto“.