CONFERENCE SEMIFINALS PREVIEW: Warriors-Grizzlies, gialloblù favoriti ma occhio a Randolph & Gasol
Non sarà facile come contro i Pelicans, questo no. Però è anche vero che i Memphis Grizzlies non rappresentano certo un ostacolo insormontabile sulla via delle finali di Conference, obiettivo minimo stagionale dei Golden State Warriors. I quali dalla loro hanno tutto: fattore campo, pronostico e Steph Curry. Ma il livello di guardia dovrà essere comunque altissimi: i Grizzlies, questi Grizzlies, sono al passo d’addio e venderanno cara la pelle nella speranza di combinare qualche scherzetto ai superfavoriti della stagione. I quali, almeno inizialmente, potrebbero anche pagare questa settimana di ‘stacco’ dall’agonismo e dall’adrenalina della partita. Se c’è una squadra, oltre agli Spurs (alle prese con quella poco simpatica gatta da pelare che risponde al nome di CP3) in grado di mandare fuori giri la macchina perfetta in gialloblù, è proprio quella di coach Joerger
GOLDEN STATE WARRIORS: Tutto ciò che si poteva dire sui figli della baia è stato già detto. Sono loro i favoriti, poche discussioni. Con tanto di probabile candidatura nel novero delle migliori squadre su singola stagione, a patto che tutto vada come deve andare (leggasi Finals). Anche a questo giro non si vede come l’impiantistica di gioco di coach Kerr possa andare in difficoltà e, alla lunga, se gli ‘Splash Brothers’ confermeranno quanto fatto vedere contro i Pelicans è meglio che in Tennesse comincino a prendere coscienza dell’inevitabile. Tuttavia, indipendentemente dalle falangi dei due formidabili frombolieri, molto dipenderà da Andrew Bogut e da come e quanto riuscirà a tenere a bada il duo Randolph-Gasol: cubo di Rubik dalla non facile soluzione, soprattutto per una squadra che mostra carenze croniche nel reparto lunghi (con David Lee messo lì giusto per fare allegria). Chiavi della difesa in mano all’australiano, quindi, che, all’occorrenza, non dovrà disdegnare l’aiuto che, a turno, saranno in grado di fornirgli Barnes, Speights e Green. E, a proposito, fatti coraggio Draymond: dopo l’uragano Davis non può esserci di peggio. Forse.
MEMPHIS GRIZZLIES: Underdogs e orgogliosi di esserlo. A Memphis si vive con la leggerezza che è già molto essere arrivati fin qui. E giocarsela avendo poco o nulla da perdere potrebbe aprire le porte a scenari al momento impronosticabili. Molto, se non tutto, dipenderà dai danni che riuscirà a produrre il combinato disposto Randolph-Gasol e da come (e quando) Conley riuscirà a recuperare dall’infortunio al volto subito contro i Blazers. Sarà fondamentale, nei limiti del possibile, imporre il proprio ritmo o, quanto meno, rallentare quello altrui, evitando di subire le ondate della marea gialla a cavallo di terzo e quarto quarto. Più facili a dirsi che a farsi, ovviamente. Ma i Grizzlies ci hanno abituati a veri e propri miracoli, regalandoci memorabili serie punto a punto e facendo sudare le proverbiali sette camicie ai favoriti di turno: per informazioni citofonare KD35, in quel di Oklahoma City.
Pronostico: Al momento non ci sono le condizioni per un upset che avrebbe del clamoroso. Ad ogni modo, I Grizzlies non alzeranno bandiera bianca tanto facilmente: 4-2 Warriors.