Colpo Mavericks a Cleveland mentre Miami torna a vincere. 5W di fila per Detroit dopo l’addio di Smith
DALLAS MAVERICKS @ CLEVELAND CAVALIERS 109 – 90: il big match della notte va di scena alla Quicken Loans Arena di Cleveland, OH. Senza LeBron James, ancora fuori a causa di un problema alle ginocchia, i Cavs provano a battere il miglior attacco NBA, impresa che almeno sulla carta sembra più che ardua. Le ore che hanno preceduto la gara non sono state tranquille con David Blatt al centro della polemica. A “rassicurare” tutti è arrivato però il GM dei Cavaliers Griffin che ha continuato a ripetere che “David Blatt è e rimarrà il nostro head coach! Le maggiori responsabilità ricadono anche sulla testa di Kevin Love che, mai come stanotte, è chiamato a dover dimostrare quanto realmente vale. Pulisce il viso, taglia la barba e inizia a dominare nel pitturato anche contro un centro molto più fisico di lui, ovvero sia Tyson Chandler. Nonostante un primo quarto da 10 punti, i padroni di casa chiudono il primo quarto sotto di 3 lunghezze (25-28). Ma nel momento in cui le seconde linee calcano il parquet, la differenza è più che netta: dalla gestione di Barea ai punti di Jefferson, passando per un Devin Harris fastidiosissimo per la difesa wine-and-gold. Aumentano le palle perse, in transizione Ellis non lascia scampo e il vantaggio Mavs arriva a quota 15 lunghezze. Cleveland sembra non riuscire a trovar soluzioni difensive contro un attacco organizzato come quello di coach Carlisle e soccombe sotto i colpi di Chandler, Parsons e Dirk. A peggiorare la situazione è l’infortunio di Kyrie a metà terzo quarto che non gli permetterà di prendere più parte al match. L’ennesimo canestro di Ellis vale il +19 con 4:20 sul cronometro del terzo quarto. L’emblematica inquadratura sul volto frustrato di David Blatt è la fotografia migliore della partita. Game, set & match: Dallas sbanca Cleveland senza troppi patemi e vince la sua quinta partita consecutiva. Per i Cavaliers è l’ottava sconfitta casalinga della stagione.
DALLAS MAVERICKS (25-10): Parsons 14, Nowitzki 15, Chandler 14, Ellis 20, Rondo 4, Jefferson 11, Harris 8, Smith, Aminu 4, Barea 14, Felton, Powell 2, Villanueva 3.
CLEVELAND CAVALIERS (19-15): Miller 3, Love 30 + 10 RT, Dellavedova 10, Thompson 8 + 11 RT, Irving 6, Waiters 8, Marion 13, Harris, Jones 6, Price 6, Kirk, Amundson.
SACRAMENTO KINGS @ DETROIT PISTONS 95 – 114: se a Detroit e a Houston non vogliono sentir parlare di “maledizione Josh Smith” i più scaramantici, invece, daranno spazio a lunghi dibattiti sulla questione. Al Palace of Aburn Hills arriva la vittoria numero 5 di fila per gli uomini di coach Van Gundy che dopo l’addio della sua ala forte deve ancora raccogliere un referto giallo. Che non dipendi solo dalla partenza di J-Smoove questo è ovvio, fatto sta che Detroit pare aver cambiato faccia e rotta. Contro dei tostissimi Kings, mai domi, neanche sotto la doppia cifra di svantaggio, i Pistons hanno trovato in Brandon Jennings l’uomo della provvidenza e nel tiro da 3 punti la loro arma più letale. Altra partita che sfiora il 40% dall’arco, con l’ex Virtus Roma che fa registrare un eccellente 5/8 dalla lunga distanza. i tentativi di rimonta da parte degli ospiti vengono affidati a Cousins (altra doppia doppia per lui da 18 e 15) e a Darren Collison, come sempre l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Hanno fatto di tutto per rimetterla in piedi i ragazzi di Corbin ma a nulla è servito visti i 35 punti di Jennings (15 nel solo terzo periodo), season high per la stella di Detroit. 14/21 dal campo e un plus/minus di +12 per ricevere il premio di MVP di serata. La sconfitta fa allontanare i Kings dall’ambita zona playoff mentre Detroit si riavvicina prepotentemente a Charlotte.
SACRAMENTO KINGS (14-20): Gay 12, Thompson 9, Cousins 18 + 15 RT, McLemore 11, Collison 17, McCallum 10, Williams 12, Stauskas 3, Landry 3.
DETROIT PISTONS (10-23): Singler 3, Monroe 14 + 11 RT, Drummond 15 + 14 RT, Caldwell-Pope 9, Jennings 35, Jerebko 3, Meeks 13, Augustin 6, Butler 8, Anthony 2, Tolliver 6.
BROOKLYN NETS @ MIAMI HEAT 84 – 88: così come Pacers-Heat, anche questa grande rivalità nata negli ultimi anni ha perso i connotati che la distinguevano dalle altre. Alla TripleA di SoBe va di scena il match tra Brooklyn Nets e Miami Heat, con D-Wade che chiama subito a raccolta i suoi tifosi per iniziare bene il 2015 casalingo. La partenza, subito decisa, permette ai padroni di casa di mettere subito le distanza tra le due squadre, chiudendo il primo quarto con un vantaggio di 9 punti (21-30). Spiccano Wade e Williams nelle prime battute, prima di lasciar spazio anche a Bosh, alla distratta difesa Nets e all’ancora positivo Whiteside, che inchioda la schiacciata per finire il quarto. La maggior rotazione di palla e la maggior pazienza nel gestire i set offensivi a difesa schierata aiuta Miami a macinare punti e a riportarsi sulla double-digit di vantaggio. Si va negli spogliatoi con la stessa differenza di punti del primo periodo. Nella terza frazione di gioco assistiamo al duello tra JJ, Joe Johnson, e Dwyane Wade, i quali si scambiano malagrazie come pochi possono permettersi. Lo svantaggio, chiuso il terzo quarto, si dimesza e ora 5 soli punti dividono le squadre. Il quarto quarto è tutto da gustare. L’inzio sorride agli ospiti ma dopo un TO di coach Spo sale di colpi la difesa Heat e la vita diventa dura per i Nets. La stoppata perentoria di Whiteside intimidisce ogni altro tentativo di avvicinarsi al ferro, mentre sul fronte offensivo il lavoro senza palla di Miami e in particolare di Wade è sensazionale. Game, set & match: ritorna a vincere Miami e arriva a quota 15 W in stagione, mentre Brooklyn perde la sua settima gara delle ultime 10.
BROOKLYN NETS (16-17): Johnson 19, Garnett 4, Plumlee 12, Karasev 2, Jack 4, Teletovic 14, Lopez 16, Anderson, Williams 13, Bogdanovic, Davies n.e. Jordan n.e. Morris n.e.
MIAMI HEAT (15-20): Deng 6, Anderson 7, Bosh 26, Wade 25, Chalmers 3, Granger 3, Whiteside 11 + 10 RT, Cole 5, Ennis 2, Dawkins n.e. Haslem n.e. Williams n.e.