Coach Stevens sulla rivoluzione del basket: "Non esistono più 5 ruoli ma 3"
Le squadre NBA, con i loro roster, devono assomigliare a dei veri e propri coltellini svizzeri, in grado di essere più cose simultaneamente. È questo il riassunto delle parole di coach Stevens che nelle ultime ore ha parlato dei suoi nuovissimi Boston Celtics, soffermandosi anche sull’evoluzione del Gioco.
Non esistono più le cinque posizioni. Può essere ridotto semplicemente tutto in tre posizioni ora: o sei un ball-handler o sei un’ala o sei un lungo. Questo è un processo importante anche per noi, perché siamo diventati più versatili col passare del tempo.
Con questa massima, coach Stevens attira su di sé un po’ di ombre vista e considerata che la miglior Combo Guard dell’ultimo drago è stata lasciata fuori dai piani dei Boston Celtics. Nella SL di Salt Lake City, però, Jayson Tatum è intervenuto a difesa del suo nuovo coach. Non lo ha fatto con le parole ma sul campo (21 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e 5 rubate nell’ultima gara contro i Jazz), dimostrando di essere duttile come pochi in quel contesto e segnando praticamente in ogni modo. Proprio su Tatum, coach Stevens ha aggiunto:
Tatum giocherà ovunque perché sa gestire la palla molto bene. Possiamo considerarlo un’ala rientrando in quelle categorie descritte prima. In aggiunta, può tirare e può fare tutte le altre cose. La sua versatilità è la miglior arma.
Per dovere di cronaca dobbiamo ammettere che la spotless basketball, ovvero sia la pallacanestro senza ruoli, è stata sperimentata negli ultimi anni – con buoni risultati – da coach Spoelstra, allenatore che probabilmente l’ha elevata ai massimi livelli. Lo stesso Spoelstra, durante l’era dei Big3 di Miami, ha ricordato: “Non ci interessano le posizioni. Non ci interessano le caselle convenzionali in cui i giocatori vanno a collocarsi“.