Clippers, le parole di George e Jackson dopo l'eliminazione in Gara 6
I Los Angeles Clippers si inchinano a Chris Paul e i suoi Phoenix Suns dopo una Gara6 dominata dal play statunitense, autore di ben 41 punti. La corsa dei velieri giunge al capolinea dopo aver superato, non senza difficoltà, i primi due turni di Playoff con i Dallas Mavericks e gli Utah Jazz. Il rammarico è forte perché la franchigia californiana ha dovuto fare a meno per tutta la serie della sua superstar Kawhi Leonard, infortunatasi al ginocchio in Gara 4 contro Utah.
Al termine del match, con grande amarezza si è presentato Paul George ai microfoni: “Sono orgoglioso dei miei compagni. Abbiamo lottato tutto l’anno per arrivare fin qui, contro gli infortuni della regular season e soprattutto quelli capitatici nei Playoff. Abbiamo sempre trovato il modo di combattere e superare le difficoltà, ognuno ha potuto contare sui propri compagni. Quello che rimane è uno dei migliori spogliatoi di cui abbia mai fatto parte” .
Si può dire, comunque, che Paul George abbia fatto un lavoro egregio in questa postseason, chiusa con 26.9 punti, 9.6 rimbalzi e 5.4 assist di media e, con un occhio al suo futuro, ha dichiarato: Quando firmai il mio contratto ho messo in chiaro che ero qui per raggiungere l’obiettivo. Sono molto tranquillo e la mia volontà è quella di continuare su questa squadra, crescere assieme ai compagni qui dove sono. Ma sono decisioni che non prendo io, verrà il momento in cui parlarne. Cosa rimane? Niente che non sapessi già. La narrativa è sempre la stessa, che non sono un giocatore da Playoff… Tutti discorsi che davvero non ho mai capito. Ma non è un problema. Sono sempre la stessa persona, ognuno ha da combattere contro qualcosa. Alla fine dei conti sono fiero della mia squadra. Non devo dimostrare niente a nessuno se non ai miei compagni, per metterli nella condizione migliore per vincere”.
Altro protagonista di questa serie è stato senza dubbio Reggie Jackson, apparso addirittura in lacrime. Il classe 1990, nativo di Pordenone, ha commentato così a fine gara: “Sono riuscito a trovare il mio spazio in questo spogliatoio. La prima cosa che ho detto a questi ragazzi è stata ‘Grazie per avermi salvato’. Sono grato dell’opportunità che mi è stata data e grato a Paul George per la chiamata al telefono della scorsa offseason, quando stavo trattando il buyout con Detroit. Senza i Clippers non sarei qui adesso, avrei smesso di giocare. Li ringrazio, mi hanno rivitalizzato spingendomi a migliorare. Sono diventati una famiglia. Non posso sapere cosa succederà, non sono in grado di leggere nel futuro. Posso solo dire che questa squadra, la città e i tifosi avranno un posto speciale nel mio cuore e sarò sempre un Clipper.”