Cleveland – Toronto, Top&Flop di Gara-4: Lowry e DeRozan trascinatori, LBJ da solo non basta
Alzi la mano chi avrebbe scommesso su dei Toronto Raptors in grado di portare sul 2-2 la serie con i Cleveland Cavaliers. Probabilmente solo i più ottimisti tra i fans dei canadesi per i quali, soprattutto dopo le prime due uscite delle Eastern Finals, già evitare lo sweep sarebbe stata considerata una vittoria. E invece, come si dice in questi casi, “abbiamo una serie”. Ovvio, LeBron e compagni restano i grandi favoriti, ma è chiaro come i ragazzi diretti da coach Casey non vadano assolutamente sottovalutati.
TOP
Kyle Lowry: Come nelle serie precedenti, il #7 sta facendo il diesel della situazione. Prime partite molto problematiche, poi, man mano, miglioramenti sempre più consistenti. Stanotte, il buon Kyle ha vissuto una serata degna di un uomo-franchigia, letale in ogni situazione e, soprattutto, davvero molto preciso (14/20 dal campo, 4/7 da tre, per 35 punti totali). Suo lo zampino sul break del secondo quarto e sue le giocate, insieme a quelle di Biyombo, che hanno respinto i Cavs nel finale.
DeMar DeRozan: Lowry chiama e DeRozan non solo risponde presente, ma gli va dietro, mettendo a referto 32 punti, confermandosi coppia spettacolare ed imprescindibile per le fortune dei Raptors. Nei (rari) momenti di pausa del compagno di merende, è stato il prodotto di Southern California a prendere per mano la squadra, realizzando canestri fondamentali, in particolare al momento dell’aggancio dei Cavaliers.
LeBron James: In una serata che ha fatto crollare definitivamente le previsioni di un’ennesima passeggiata di salute di Cleveland sulla strada del tanto agognato anello, LeBron James ha fatto capire (suo malgrado) quanto i Cavs possano poco senza il suo talento, la sua forza fisica ed il suo carisma. Una prestazione da incorniciare (29 punti, 11/16 dal campo, 9 reb e 6 ast in 46′), che non è bastata ad evitare una sconfitta che potrebbe complicare non poco i suoi piani.
Bismack Biyombo: L’aria di casa continua a fare benissimo al gigante congolese, che con il suo sorriso e la sua gioia nel giocare a pallacanestro, sta conquistando sempre più appassionati. Non avrà replicato la prestazione da record di Gara-3 (26 reb), ma Biyombo si è rivelato lo stesso un fattore, soprattutto negli ultimi due minuti, prima stoppando la tripla di Smith e poi raccogliendo un rimbalzo offensivo (14 in totale) di importanza capitale. Da applausi la stoppata a LBJ a fine secondo quarto, sanzionata (ingiustamente) con il fallo dagli arbitri.
FLOP
Kevin Love: Dov’è finito Kevin? Se lo staranno chiedendo in molti dalle parti di Cleveland, in primis Lue che, come nel match precedente, decide di fare a meno del suo #0 nella fase decisiva del match, preferendogli Frye. Potrà essere un calo momentaneo, ma nelle ultime due partite Love è stato un lontano parente di quello che aveva ben impressionato finora, in questa postseason. A Lue il compito di recuperarlo alla causa, visto che un KL poco produttivo in attacco, con il suo rendimento abituale in difesa, non può che far presagire problemi per i Cavs.
J.R. Smith: Se escludiamo Gara-3, non è che J.R. si stia dimostrando particolarmente incisivo in queste finali della Eastern Conference. Tutt’altro. A fronte di un cospicuo numero di triple tentate (11 stanotte), non ha corrisposto una precisione adeguata (27.3%). Come anche il resto della squadra, molti errori sono arrivati con triple “open” o “wide open”. Urge un J.R. Smith nuovamente preciso per il gioco perimetrale dei Cavs, altrimenti potrebbero essere dolori.
Tristan Thompson: Un problema per i Cavaliers. In particolare nelle due partite a Toronto, il canadese è stato dominato da Biyombo, che ha fatto il bello ed il cattivo tempo sotto i tabelloni. Spesso è volentieri puntato dai frombolieri avversari, Thompson ha coniugato un rendimento difensivo per larghi tratti insufficiente, con uno offensivo pressochè nullo.
DeMarre Carroll: L’ex Hawks non riesce ad elevare il suo livello di gioco e a dare a Toronto un apporto significativo sui due lati del campo, continuando su un rendimento appena appena sufficiente, sulla falsariga delle serie precedenti. Spiccano, in negativo, le sue percentuali al tiro (25.0% dal campo e 14.3% da tre), anch’esse replicando l’andazzo visto finora.