Cleveland suona la nona. Toronto ok all'OT con i Nets. Bene i Sixers
MINNESOTA TIMBERWOLVES @ PHILADELPHIA 76ERS 94-103
Al Wells Fargo Center di Philadelphia, i Sixers arrivano alla doppia cifra di W (10-37, 5-18 in casa), battendo, nella sfida tra le due squadre peggiori della Lega, i Twolves (8-38, 4-20 in trasferta). Per Phila, la 2° W di seguito (3-7 nelle ultime 10) arriva grazie alla seconda tripla doppia stagionale di Carter-Williams (17+10 reb+10 ast), ai 18 di Mbah a Moute e ai 14 punti realizzati sia da Noel che da Covington; in più, grazie a questa vittoria, svanisce definitivamente l’incubo, per i Sixers, di ripetere la loro peggior stagione, ovvero quella 1972-73, quando conclusero con il record di 9-73. Ai Twolves, invece, non bastano i 18 di Pekovic, i 15 di Wiggins e la doppia doppia di Dieng (14+10 reb) per evitare il 6° ko nelle ultime 7 (3-7 nelle ultime 10). Avvio all’insegna dell’equilibrio, con Pekovic (9 nel periodo) e Wiggins da una parte, Mbah a Moute e Carter-Williams (5 assistenze) dall’altra, a mettersi in luce. Nessuna delle due squadre costruisce un break degno di nota, e dopo i primi 12′ gli ospiti conducono 28-26. Attacchi protagonisti nel secondo quarto. Si continua a procedere punto a punto, con non più di 4 punti di scarto (vantaggio massimo di Minnesota). Kevin Martin (9 nel periodo e alla seconda partita dopo averne saltate 34 per una frattura al polso destro) si da molto da fare, coadiuvato da Pekovic e Budinger; per coach Brett Brown, invece, sono McDaniels, Carter-Williams e Noel a contribuire a tenere in equilibrio il match. All’intervallo, siamo sul 59-61 per i padroni di casa. Dopo i primi due periodi con delle percentuali più che buone, queste si abbassano nel terzo quarto (5/17 per Minnesota; 6/22 per Phila), producendo il 77-78 con il quale le due squadre cominciano gli ultimi 12′. I Sixers scattano subito in avvio di ultima frazione, con un 1-10 che porta il punteggio sul 78-88 (8’19” dalla fine). Wiggins (5 di fila e 9 nel periodo) e Martin riportano sotto gli ospiti (85-88), ma Noel e Carter-Williams respingono il tentativo di rimonta di Minnesota (90-99 a 1’01” dalla sirena finale). I liberi di Mbah a Moute e dello stesso Carter-Williams mettono la parola fine sull’incontro.
MINNESOTA TIMBERWOLVES (8-38): Young 10, Wiggins 15, Pekovic 18, Dieng 14 (10 reb), LaVine 5, Bennett 2, Budinger 7, L. Brown 4, K. Martin 19, Daniels, Robinson III
PHILADELPHIA 76ERS (10-37): Mbah a Moute 18, Covington 14, Noel 14, Carter-Williams 17 (10 reb+10 ast), Sampson 8, Grant 8, Sims 6, Drew II, McDaniels 11, H. Thompson 7, M. Thomas, Aldemir
TORONTO RAPTORS @ BROOKLYN NETS 127-122 OT
Partita davvero tirata al Barclays Center, dove, dopo un tempo supplementare, i Raptors (32-15, 14-8 fuori casa) la spuntano sui Nets (18-28, 8-15 davanti ai propri tifosi), puntellando il secondo posto ad Est, mentre urge un cambio di rotta per la squadra di coach Hollins, per non perdere di vista l’8° posto nella Eastern Conference. Per Toronto si tratta della 5° vittoria di fila (7-3 nelle ultime 10), arrivata con il contributo di DeRozan (26+9 ast), L. Williams (25 in 29′ dalla panchina), A. Johnson (24) e la doppia doppia di Valanciunas (14+11 reb). A Brooklyn (2-8 nelle ultime 10), non bastano le grandi prestazioni di Jack (35+13 ast) e Brook Lopez (35+12 reb) per risollevarsi in questo periodo difficile. Primo tempo di marca Raptors, con un avvio a mille all’ora. A metà primo tempo, i canadesi conducono 16-3, con i Nets che paiono davvero capirci poco. La sveglia la danno Lopez e Jack (8 e 9 punti nel periodo), che permettono a Brooklyn di chiudere sotto solo di 6 il primo quarto (29-23). Ancora loro due, in avvio di secondo periodo, conducono il break di 4-11 che porta per la prima volta in vantaggio i locali (33-34). Salgono, allora, in cattedra prima Louis Williams, solito fattore in uscita dalla panchina (13 nel periodo) e DeRozan, che mettono a ferro e fuoco la difesa avversaria; poco può Brook Lopez (11 nel periodo), con i Raptors che riallungano e volano sul +12 alla pausa lunga (66-54). Nonostante un Lowry non nella sua miglior serata, i Raptors riescono lo stesso a rintuzzare i tentativi dei padroni di casa di rifarsi sotto, grazie a gente del calibro di Amir Johnson, DeRozan e Valanciunas. Nei Nets, ai soliti Jack (10 nel periodo) e Lopez, una mano la da Joe Johnson (9 nel periodo), ma al 36′ il distacco di Brooklyn è ancora di 9 lunghezze (91-82). La prima metà di ultimo quarto, per Toronto, è da incubo: a causa di un orribile 1/9 dal campo e dei canestri del trio Anderson-Jack-Plumlee, i Nets piazzano un break di 4-18 che li porta sul +5 (95-100 a 5’48” dalla sirena). DeRozan, con 10 punti in fila, decide di mettersi la squadra sulle spalle, ma, dall’altro lato del parquet, Jack e Lopez (8 e 7 punti nel periodo) continuano ad essere un rebus per la difesa canadese, permettendo ai Nets di rimanere avanti. Dopo un 1/2 dalla linea della carità di Lopez, è Amir Johnson, in schiacciata su assist di DeRozan, ad impattare a quota 113 quando mancano 12″ sul cronometro. Dopo un doppio time-out di Brooklyn, è Lopez ad avere la palla della vittoria, ma fallisce il tiro dalla media. Nell’overtime, nonostante altri 5 punti di Brook Lopez, Toronto ne ha di più e sono ancora Johnson e DeRozan a mette il punto esclamativo sul 127-122 finale.
TORONTO RAPTORS (32-15): A. Johnson 24, Valanciunas 14 (11 reb), Lowry 10, Vazquez 8, DeRozan 26, Hansbrough 3, Patterson 12, Ross 5, L. Williams 25, Caboclo, Hayes, Stiemsma, Fields
BROOKLYN NETS (18-28): Garnett 1, J. Johnson 17, M. Plumlee 12, Jack 35 (13 ast), A. Anderson 7, Jefferson 4, B. Lopez 35 (12 reb), D. Morris, Bogdanovic 11, J. Jordan, Karasev, M. Brown
SACRAMENTO KINGS @ CLEVELAND CAVALIERS 90-101
Continua la risalita dei Cavs (28-20, 17-9 in casa) i quali, alla 9° W consecutiva, mettono ko alla Quicken Loans Arena, i Sacramento Kings (16-29, 6-14 in trasferta) e si portano ad una partita e mezza dal 4° posto dei Bulls. Mentre Irving, dopo i 55 punti messi a referto martedì con Portland, ne realizza 21 (8/13 dal campo), e James ne fa 19 (7 assist), l’uomo copertina di serata è Kevin Love, autore dell’ennesima doppia doppia stagionale (23+10 reb, 26 in stagione) e, soprattutto, alla 11° gara stagionale (su 46) con almeno 20 punti e 10 rimbalzi, giunto a quota 50 doppie doppie nelle ultime 77 partite giocate, numeri che non venivano realizzati dalla stagione 2003-04 (Kevin Garnett). Passando ai Kings, invece, la striscia negativa ha raggiunto quota 8 L (1-9 nelle ultime 10), con ogni velleità di post season ormai accantonata. Spiccano la doppia doppia di Cousins (21+13 reb), i 20 di Gay e i 15 dalla panchina di Casspi. Trascinata da un Kevin Love subito caldissimo (16 nel periodo), Cleveland prova ad indirizzare immediatamente il match, chiudendo sul 20-30 il primo quarto. Dopo 2′ nel secondo periodo, i Cavs toccano il +13 con una tripla di un ancora positivo J.R. Smith (16 in totale per l’ex Knicks); un layup di Mozgov, a 5’33” dall’intervallo lungo, vale il +16 (30-46). Sacramento riesce a restar attaccato alla partita grazie ai 10 punti nel periodo di Rudy Gay, ma al 24′ il distacco è comunque di +11 (44-55). La truppa di David Blatt la chiude nel terzo periodo. Irving (9 nel periodo) guida Cleveland nuovamente sul +16 (50-66 a 7’35” dalla sirena). Casspi e Cousins provano a ribellarsi all’allungo deciso dei padroni di casa, ma LBJ e Love portano il divario a dilatarsi fino al 65-86 di fine terzo quarto. Game, set and match, potremmo dire, poiché, negli ultimi 12′, coach Blatt fa ruotare i suoi, dando un po´ di riposo alle sue stelle. Ciò consente ai Kings, spinti dai 10 nel periodo di Casspi, di ridurre il gap fino al 90-101 con il quale si chiude la partita.
SACRAMENTO KINGS (16-29): J. Thompson 2, Gay 20, Cousins 21 (13 reb), Collison 11, McLemore 6, D. Williams 2, Q. Miller 1, Landry 6, Casspi 15, Hollins 4, R. McCallum 2, Sessions, Stauskas
CLEVELAND CAVALIERS (28-20): Love 23 (10 reb), James 19, Mozgov 7, Irving 21, J.R. Smith 16, Jones, T. Thompson 6, Shumpert 7, Dellavedova 2, Marion, M. Miller, Haywood