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Cleveland strapazza New York e si avvicina ai Bulls; Westbrook domina i Nuggets e OKC agguanta la zona playoff!

JR Smith & Iman Shumpert (espn.go.com)
JR Smith & Iman Shumpert (espn.go.com)

CLEVELAND CAVALIERS @ NEW YORK KNICKS 101-83: partita di cartello in un bel programma domenicale della NBA, che vede coinvolte ben 18 squadre. Si, probabilmente Knicks-Cavs era una partita bella ed importante solo ad inizio stagione, ora si potrebbe quasi considerare un intero garbage time. Scendere nei dettagli della partita sarebbe infimo e quasi irrispettoso nei confronti della pallacanestro, sport poco praticato sulla sponda Knicks di NYC. LeBron, intanto, ti onora giocando alla grande, perchè sarà anche garbage time ma quello è pur sempre il Madison Square Garden. Parte forte nel primo quarto (12) e andrà via via calando per far spazio agli assist e ai rimbalzi (7+7). Chiuderò comunque con 18 in 27 minuti, così come il bottino di Irving. In doppia cifra, anzi, in doppia doppia ci va anche Kevin Love, il quale termina la sua gara con 16+16. Capitolo a parte meritano i due ex di turno, ovvero sia JR Smith e Iman Shumpert, accolti in maniera “tiepida” dal pubblico ma ben visti da ex compagni di squadra e da coach Fisher, a più riprese visto scherzare con Smith. L’azione della gara, guarda caso, porta proprio la loro firma: uno dei migliori alley-oop della stagione fin qui, concluso con una schiacciata reverse del secondo giocatore più tatuato d’America. Questa giocata vale il +30. Il massimo risultato col minimo sforzo per i ragazzi di coach Blatt che vincono la seconda partita di fila e si portano ad una sola partita di distanza dai Bulls posizionati al terzo posto della Eastern Conference. La rincorsa è partita, la caccia ai playoff e al miglior piazzamento pure. Siamo pronti per decollare. Magari non i Knicks, che raggiungono quota 45 sconfitte in stagione e toccano la settima consecutiva.

CLEVELAND CAVALIERS (35-22): James 18, Irving 18, Love 16 + 16 RT, Mozgov 7, Smith 17, Shumpert 4, Thompson 5, Dellavedova 8, Jones 5, Harris 3, Haywood, Marion n.e, Miller n.e.

NEW YORK KNICKS (10-45): Amundson 10, Thomas 11, Smith 4, Calderon 4, Galloway 13, Hardaway Jr. 7, Bargnani 11, Early 2, Acy 11, Wear 10, Aldrich, Shved, Larkin n.e.

 

Tutta la grinta di Russell Westbrook (argus-press.com)
Tutta la grinta di Russell Westbrook (argus-press.com)

DENVER NUGGETS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 94-119: non si apre nel migliore dei modi la notte dei Thunder con la notizia che KD35 sarà out per via del riacutizzarsi del dolore al piede fratturato ad inizio anno. Ma se c’è un giocatore che non si preoccupa di chi c’è e di chi non c’è, quello è Russell Westbrook. L’inizio dei Thunder è, come sempre in casa, a 1000 km/h e ad accorgersene per primo è Danilo Gallinari, inchiodato da una gran stoppata di Serge Ibaka. Dopo appena 8′ il vantaggio OKC è già di 12 lunghezze e il body language dei Nuggets è tutt’altro che positivo. I nuovi arrivi, la qualità degli innesti permette a Westbrook non solo di sfruttare al meglio le sue caratteristiche ma anche di far impennare i suoi numeri in termini di assistenze: prima la bomba di Augustin, poi quella di Singler, entrambe assistite da Russ. Il risultato? 36-60 con 3′ da giocare sul cronometro del secondo quarto! “Another new teammate, another good result” dice il commentatore di NBA TV ed è esattamente quello che succede: Westbrook realizza il suo massimo in carriera nel computo degli assist, mettendone a referto ben 17! Il dato positivo per coach Brooks è che il folletto da UCLA chiude il primo tempo con 12 assist e ben 0 palle perse. Un toccasana per il gioco dei Thunder. Nel secondo tempo si dedica alla cosa che, però, lo aggrada di più, ovvero sia quella di attaccare il ferro. Non c’è un singolo giocatore dei Nuggets in grado di fermarlo e in grado di rallentare la furia della point guard di OKC. Gli effetti saranno devastanti. Non solo Russ ma anche Ibaka sale in cattedra, annullando i centri avversari con 8 stoppate e arrivando per primo dall’altra parte per poter inchiodare la schiacciata. AirCongo prende possesso della gara e demolisce i Nuggets. Finisce 94-119, arriva la sesta vittoria di fila per OKC e i playoff non sono più un miraggio. Denver, invece, sprofonda al quartultimo posto della Western Conference e perde l’ottava partita delle ultime 10 giocate.

DENVER NUGGETS (20-35): Chandler 4, Gallinari 16, Faried 2, Lawson 17, Nurkic 10, Foye 8, Arthur 5, Hickson 4, Harris 4, Nelso 2, Barton 8, Lauvergne 8, Green 6.

OKLAHOMA CITY THUNDER (31-25): Singler 7, Ibaka 20, Kanter 20 + 12 RT, Roberson 2, Westbrook 21 + 17 ASS, Waiters 17, Collison 2, Morrow 9, McGary 10, Augustin 8, Novak, Jones 3, Lamb.

 

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone