Cleveland @ Golden State, Top&Flop di Gara-5: James e Irving scrivono 82, totalmente assenti Barnes e Love
Nonostante il 3-1 di svantaggio nella serie, i Cleveland Cavaliers si risollevano ad un passo dall’inferno e riscrivono la storia portando la serie a gara-6. Vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori della partita.
TOP
LeBron James: 41 punti (con il 53% da due e il 50% da tre), 16 rimbalzi, 7 assist, 3 stoppate (il cui rumore risuona ancora adesso dentro la Oracle Arena). Un uomo solo contro un palazzetto intero, che lo fischia dal primo al 48esimo minuto accusandolo di avere trattamenti speciali e di “non essere un vero uomo”. Tralasciando i giudizi su questo modo di pensare, alla fine è il campo che conta: e il campo ha detto che LeBron Raymone James è uno dei migliori giocatori del nostro tempo, e ce lo ha dimostrato ancora una volta.
Kyrie Irving: Se qualcuno ancora non avesse capito quale sia l’arma in più dei Cavaliers in queste Finals, la partita di Kyrie dovrebbe schiarirvi le idee. Anche l’ex Duke chiude la gara a 41 punti segnati ma con percentuali nettamente superiori rispetto al suo compagno di squadra col #23: 70.8% da due e 71.4% da tre (!!!). La partita di Irving non si può ridurre soltanto a mere percentuali, perché il campo ha fatto vedere il suo solito ball-handling ubriacante, che mette il malcapitato che si trova a doverlo marcare letteralmente nella centrifuga, e movimenti degni del miglior Nureyev.
FLOP
Harrison Barnes: È sicuramente uno dei giocatori meno coinvolti nell’attacco dei Warriors; non ha giochi chiamati per sé stesso, ma con gli splash brothers fai fatica ad avere chiamate tutte tue, eppure la miglior qualità di Harrison Barnes è sempre stata quella di saper aspettare la partita e di riuscire a trovare le proprie conclusioni dove e quando serve. Partendo da questi presupposti oggi possiamo dire che la sua partita è stata insufficiente, con appena 5 punti a referto (tirando sotto il 20% dal campo) in 38 minuti giocati, e soprattuto l’aria spaesata come se questa fosse la prima partita della serie. Le colpe della sconfitta non sono tutte sue, ma coach Kerr ha bisogno di un HB40 nettamente migliore di quello visto stanotte per potersi mettere al dito il secondo anello consecutivo.
Kevin Love: “Come risultare totalmente inconsistente per 33 minuti nella partita decisiva delle Finals”, questo potrebbe essere il titolo di un manuale scritto dal #0 dei Cavaliers: solamente 2 punti, 3 rimbalzi e 1 assist a referto, nonostante mancasse per Golden State il giocatore che lo ha messo più in difficoltà nella serie, ovvero Draymond Green. Dopo l’infortunio di Andrew Bogut, che ha dovuto lasciare il campo dopo soli 8 minuti di gioco, Love si è ritrovato in campo senza i due lunghi titolari dei Warriors: un fatto che rende la sua misera prestazione ancora più inspiegabile.