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Cleveland fatica ma batte i Nets. Colpi esterni per Toronto e Utah

UTAH JAZZ @ ORLANDO MAGIC 101-94

Rudy Gobert (Jazz) inchioda in faccia a Dewayne Dedmond (Magic) (foto da: nba.com)
Rudy Gobert (Jazz) inchioda in faccia a Dewayne Dedmond (Magic) (foto da: nba.com)

Colpo esterno degli Utah Jazz, che espugnano l’Amway Center di Orlando, ottenendo la seconda W consecutiva (8-19, 4-10 lontano da Salt Lake); trascinatori della truppa di coach Snyder, Derrick Favors (doppia doppia da 23+10 reb) ed il solito Gordon Hayward (20+6 ast). Ai Magic, invece, non bastano i 24 di Harris, i 21 di Fournier e la quasi doppia doppia di Vucevic (16+9 reb), per evitare la terza L di seguito, settima nelle ultime 10 (10-19, 3-7 in casa). Decisiva, per l’esito dell’incontro, la maggior precisione dal campo dei Jazz (53.4% vs 44.6%) ed una presenza nel pitturato più consistente (42-34 nei rimbalzi e 48-38 come punti nel pitturato). L’avvio degli ospiti è subito deciso. Il primo tentativo di break porta Utah sul 16-11, con un jumper di Burke (4’28” dalla sirena); Gordon, da 3, porta i suoi sul -2 (18-16). Subito dopo, Oladipo (partita opaca la sua, con 2 punti, 5 assist e 2 rimbalzi in 32’) si fa intercettare un passaggio da Exum, il quale, in transizione, serve Burks che, a sua volta, assiste Favors per il canestro del 20-16 (2’46”); è l’avvio del parziale di 11-1 con il quale i Jazz vanno al primo riposo avanti 29-17. Gli ospiti non rallentano neanche ad inizio secondo periodo, quando Ingles serve a centro area Gobert, che schiaccia nel traffico di prepotenza (33-17). Orlando rientra con un break di 3-13 orchestrato da Fournier (10 nel periodo) e O’Quinn (38-33 a 5’54” dalla sirena). Utah, con un contro break di 9-2 riallunga sul +12 (47-35 a 2’10” dalla fine del parziale). All’intervallo lungo, le due squadre sono sul 49-43, con i Jazz che hanno tirato, in tutto il primo tempo, con il 70% dal campo. Nel terzo periodo, Utah scappa via definitivamente, grazie ai canestri del trio Favors-Hayward-Burke (rispettivamente 7, 12 e 9 punti nel periodo). Inizialmente, i Magic riescono a restare in scia; poi, Burke ne mette 7 in fila e, insieme al canestro di Hood, proietta i suoi sul +12 (67-55 a 4’49” dall’ultima pausa); Harris prova a dare una scossa ai suoi, con una splendida bimane su assist di O’Quinn, ma Utah allunga ulteriormente, con un 10-3 che porta il punteggio sul 77-60 (2’00” dalla sirena). Fournier mette due triple di seguito, ma Hayward, dalla linea della carità, consente a Utah di chiudere il terzo periodo sull’81-66. Il quarto parziale vede i Magic provare la rimonta, ma Utah riesce a controllare abbastanza bene la situazione, anche se i locali, con un break di 5-12 (6 in fila di Harris, 10 nel periodo), si portano sul -6 (92-86 a 4’39” dalla fine). I Jazz, allora, replicano con la premiata ditta Favors-Hayward: prima, il 24enne di Indianapolis serve il compagno che, in jumper, non fallisce, quindi, si mette in proprio, con lo step-back del 98-88 (2’24” dalla sirena finale). Harris e Vucevic sono gli ultimi ad arrendersi, ma è ancora il prodotto di Butler University a chiuderla, con i liberi del +8 a 47” dal termine. Utah, quindi, espugna Orlando per 101-94.

UTAH JAZZ (8-19): Favors 23 (10 reb), Hayward 20, Kanter 11, Burke 11, Burks 8, Booker 9, Ingles 2, Gobert 6, Hood 9, Exum 2, Novak, Evans, Clark

ORLANDO MAGIC (10-19): Frye 9, Harris 24, Vucevic 16, Fournier 21, Oladipo 2, O’Quinn 7, Dedmon 1, Payton 11 (11 reb), B. Gordon 3, Nicholson, Harkless, Ridnour, W. Green

 

BROOKLYN NETS @ CLEVELAND CAVALIERS 91-95

Gran partita per Mike Miller, che mette a segno 7 triple su 8 tentativi (foto da: nba.com)
Gran partita per Mike Miller, che mette a segno 7 triple su 8 tentativi (foto da: nba.com)

Con un pò più di fatica del previsto, i Cavs riescono a battere i Nets davanti al pubblico amico della Quicken Loans Arena. Cleveland (15-10, 9-5 in casa), così, si risolleva dopo il pesante rovescio subito Mercoledì contro Atlanta, ottenendo la seconda W nel ciclo di 5 partite interne consecutive, che si completerà, tra domani e Martedì, ospitando Memphis e Minnesota; LeBron ne ha messi 22 (con 9 assist e un 7/18 dal campo, salendo al 23° posto nella classifica all-time dei realizzatori), mentre il veterano Miller ne ha fatti 21 con un super 7/8 dall’arco; Irving ne ha realizzati 16, con Love che ha catturato 14 rimbalzi (6 punti). Terzo ko di fila (sesto nelle ultime 10) per Brooklyn (10-15, 5-8 in trasferta), nonostante i 26 punti di Joe Johnson e i 14 (con 9 rimbalzi) di Plumlee. Serata da dimenticare per Deron Williams, out nel secondo quarto con il polpaccio destro stirato; verrà sottoposto in giornata a risonanza magnetica. L’inizio è di marca ospite. Il russo Karasev è in serata, mettendone 9 nel primo periodo; dopo 4’21” di gioco, i Nets sono avanti 16-7; gli ospiti continuano a banchettare nell’area dei Cavs, e Plumlee, in layup su assistenza di Williams, realizza il +11 (25-14 a 4’24” dalla sirena). Cleveland resta aggrappata agli avversari con i tiri dalla distanza di Miller (3) e James (1); dopo 12’, Brooklyn guida per 33-26. I padroni di casa partono forte nel secondo periodo, con un 2-9 targato Miller, Waiters e Marion che produce l’aggancio a quota 35 (8’27” dall’intervallo lungo). Le triple di Johnson e Karasev permettono ai Nets di tornare avanti (45-39 a 5’13”), ma Irving, con 6 punti, è i protagonista del break di 0-14 che manda i Cavs avanti di 9 (45-54 a 52” dalla sirena). Al 24’, il tabellone recita 49-54 per la franchigia dell’Ohio. I ragazzi di coach Hollins, comunque, tornano sul parquet decisi, tanto da riportarsi avanti nel punteggio, grazie al layup di Jack (55-54 dopo 2’27”); dal’altra parte, però, Miller è davvero in palla, mettendo altri due tiri da oltre l’arco (56-60). La partita procede punto a punto, equilibrata, con le difese che, man mano, prendono il sopravvento sugli attacchi; un’inchiodata di Thompson permette ai Cavs di cominciare l’ultima frazione sul 71-74. E’ ancora lo stesso #13, con tre liberi in fila, a mandare Cleveland sul +7 (76-83 a 6’58” dal termine). In collaborazione con James, sempre Thompson firma il +8 a 3’42” dalla conclusione (84-92). I Nets non demordono e, grazie ai canestri di Garnett e Johnson (5 in fila per lui), a 41” dalla sirena sono a -3 (91-94). A 2” dalla sirena, KG sbaglia la tripla del pareggio, e LeBron, dalla lunetta, firma il 91-95 finale.

BROOKLYN NETS (10-15): Garnett 10, J. Johnson 26, Plumlee 14, D. Williams 1, Karasev 12, Davies 6, Teletovic, Jordan 4, Jack 13, Morris, Bogdanovic, A. Anderson 5, Jefferson

CLEVELAND CAVALIERS (15-10): Love 6 (14 reb), Miller 21, L. James 22, Varejao 7, Irving 16, T. Thompson 9 (10 reb), Marion 8, J. Jones, Waiters 4, Dellavedova 2, Haywood, Price, J. Harris

 

TORONTO RAPTORS @ DETROIT PISTONS 110-100

Kyle Lowry in azione. Per il play dei Raptors, 15 punti nel match vinto con i Pistons (foto da: nba.com)
Kyle Lowry in azione. Per il play dei Raptors, 15 punti nel match vinto con i Pistons (foto da: nba.com)

Continua la marcia dei Raptors (21-6, 8-3 in trasferta) in vetta alla Eastern Conference. I ragazzi allenati da Dwane Casey espugnano Auburn Hills, ottenendo la quinta W di fila (8-2 nel mese di Dicembre), sospinti dai 32 punti della coppia Valanciunas-Lowry e dal grande apporto della panchina (ben 59 punti, su tutti Louis Williams con 15 a referto). Si confermano terzultimi nella Eastern, loro malgrado, i Pistons (5-22, 2-13 in casa), ai quali non servono i 22 di Jennings e i 18 di Caldwell-Pope per evitare la terza L di seguito (3-19 nelle ultime 22 partite giocate). Per Detroit, si tratta della 12° sconfitta interna di seguito, 7° peggior striscia di sempre. Seguita da tanti tifosi giunti dalla vicina Toronto, i Raptors cominciano con il motore a bassi regimi. Jennings ne mette 6 in fila e porta i suoi sul +7 (8-15 dopo 5’30” di gioco); Lowry (8 nel periodo) guida la risposta degli ospiti, che si portano sul -3 a 2’41” dalla sirena (22-25). Smith (anche lui 8 nel periodo), riporta Detroit sul +7, prima che il layup di Hansbrough faccia terminare il primo quarto sul 26-31 Pistons. I ragazzi di van Gundy sembrano più in partita anche nel secondo periodo, tanto da allungare sul +11 con 4 di seguito di Monroe (30-41 a 8’53” dall’intervallo lungo). Toronto sembra faticare a rientrare, ma Patterson, prima con una tripla poi servendo l’assist per la schiacciata di Johnson, porta i suoi sul -3 (46-49 a 3’11” dalla sirena). L’aggancio arriva a 37” dall’intervallo, con il libero di Valanciunas che vale il 52-52. I Raptors spiccano il volo nel terzo periodo, con un 19-7 che vale il +12 (71-59 a 5’28” dalla sirena), con Valanciunas (11 nel periodo), Lowry e Ross sugli scudi. Paura a 6’21” dall’ultimo riposo, quando Singler, con una finta, manda completamente a vuoto Fields, che, dopo aver fatto perno sul corpo del giocatore dei Pistons, ricade pesantemente sul collo, dovendo uscire dal campo. Detroit fatica ad imbastire una reazione, tanto che i canadesi, dopo aver toccato il +17 (78-61), vanno all’ultima pausa avanti 81-70. Toronto mette in ghiaccio l’incontro nella prima metà di ultima frazione, quando con 8 punti di Johnson e le triple di Patterson (2) e Williams (1) arriva al massimo vantaggio, +22 (100-78 a 6’28” dalla fine). Sul 95-75 succede di tutto: dopo che Johnson, nel possesso precedente dei Raptors, ha schiacciato in faccia a Drummond, il #0 di Detroit decide di vendicarsi e colpisce l’avversario mandandolo al tappeto sul parquet; si scatena una mischia al termine della quale a Drummond viene comminato un “flagrant 1”, mentre si beccano un tecnico a testa Hayes e Patterson per Toronto, ancora Drummond e Monroe per Detroit; inoltre, un fan dei canadesi viene allontanato dal palazzetto dopo un diverbio con Josh Smith. La partita, in pratica, finisce qui, con Toronto che controlla il tentativo di rientro dei padroni di casa, ai quali gli 11 di Caldwell-Pope nel periodo servono solo a rendere meno pesante l’ennesima sconfitta.

TORONTO RAPTORS (21-6): A. Jonhson 6, Ross 11, Valanciunas 17, Lowry 15, Fields 2, Hansbrough 4, James Johnson 12, Patterson 11, Hayes 9, Vasquez 8, L. Williams 15, Noqueira, Stiemsma

DETROIT PISTONS (5-22): J. Smith 10, Singler 2, Drummond 7 (11 reb), Jennings 22, Caldwell-Pope 18, Jerebko 7, Monroe 17, Martin 2, C. Butler 11, J. Anthony, Augustin, Meeks 4, Dinwiddie

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone