Cleveland Cavaliers @ Philadelphia 76ers 130-132 : Philly terza forza della Eastern Conference
Spettacolo doveva essere e così è stato al Wells Fargo Center di Philadelphia, dove questa notte si è giocato un autentico (ed attesissimo) spareggio con in palio la terza piazza della Eastern Conference.
Alla contesa erano iscritti i padroni di casa dei Philadelphia 76ers (privi di Joel Embiid) ed i Cleveland Cavaliers di LeBron James (orfano di una point-guard, viste le concomitanti assenze di Hill e Calderon).
Ad aggiudicarsi un match non esattamente consigliato ai deboli di cuore sono stati proprio i Sixers, capaci di arrestare l’umorale tentativo di rimonta degli ospiti (che venivano – a loro parziale discolpa – dalla “corrida” di appena ventiquattro ore prima con gli Washington Wizards).
L’effetto back-to-back pare influenzare tantissimo l’approccio alla gara della franchigia dell’Ohio letteralmente imbarazzata dall’attacco avversario che, in estrema scioltezza, realizza 41 punti in appena 12 minuti.
Il proscenio è tutto di Ben Simmons; “the next big thing” segna da ogni posizione del campo anche grazie all’impresentabile difesa dei Cavs ma non si limita certamente alla sola fase offensiva.
L’australiano chiuderà con una tripla doppia (27 punti, 15 rimbalzi e 13 assist) che sa tanto di ingresso ufficiale nell’elite della lega.
Philadelphia, tuttavia, non è solo Ben Simmons: i padroni di casa muovono bene la palla e si affidano anche alle realizzazioni dalla lunga distanza di JJ Redick (28) e Marco Belinelli.
L’azzurro di San Giovanni in Persiceto realizza 23 punti in uscita dalla panchina che danno il la alla fuga dei padroni di casa che fanno il bello ed il cattivo tempo anche nel corso della seconda frazione portandosi, all’intervallo lungo, sul più che eloquente parziale di 78-55.
La partita sembra di fatto finita ma la reazione di Cleveland è veemente.
LeBron James entra in campo determinato come non mai (per lui, ennesima prova monstre 44 punti, 11 rimbalzi ed altrettante assistenze) e, come d’incanto, gli ospiti tornano addirittura in scia.
La parte di Robin al fianco di Batman la recita un commovente Jeff Green, vero secondo violino dell’attacco di coach Tyronn Lue: l’ex Boston Celtics dopo i 21 punti della scorsa notte ne fa registrare addirittura 33 nello scontro diretto del Wells Fargo Center.
I Cavs piazzano un break di 27-43 nella terza frazione di gioco e la partita è di nuovo apertissima.
L’ultimo quarto è autentico showtime: i Cavs, ad un minuto e mezzo dal termine, sono sotto di cinque ma arriva la tripla dall’angolo di JJ Redick che sa tanto di game, set and match.
Cleveland non ci sta e trova sette punti in rapida successione, grazie ai centri dei soliti LeBron e Green.
Sul 132-129 gli ospiti hanno l’ultimo pallone della partita: rimessa di Love a tutto campo, James riceve per il tiro dell’Ave Maria e Covington fa il più grossolano degli errori commettendo fallo.
Tre liberi per il 23 in maglia Cleveland che realizza il primo ma sbaglia il secondo.
Il terzo ed ultimo libero viene “sbagliato alla grande” da LeBron James al punto da consentire un buon tap-in a Larry Nance Jr che, tuttavia, è sfortunato e non trova la via della retina.
Finisce 132-129 ed il verdetto, per ora ufficioso ma prossimo a divenire ufficiale, è che i Phildelphia 76ers chiuderanno al terzo posto della Eastern Conference questa regular season davanti ai Cleveland Cavaliers.
Per la franchigia dell’Ohio i punti di domanda restano troppi nonostante un ultimo periodo nel complesso, almeno per quanto concerne i risultati ed esulando dall’aspetto tecnico-tattico, sufficientemente positivo.