Cleveland Cavaliers @ Oklahoma City Thunder 115-92: Cavs con autorità sul parquet di OKC
Non è la vostra normale partita di RS, anche se i giocatori alla vigilia dichiarano questo. E’ una partita che non sta neanche troppo a guardare i record delle due squadre, perchè ai blocchi di partenza i Thunder hanno più vittorie dei Cavs e non sono al primo posto della Conference come lo sono James e compagni. E’ la sfida delle sfide, è Irving contro Westbrook, è Thompson contro Ibaka, è LeBron James contro Kevin Durant. Ci affidiamo, come sempre, all’unico giudice di cui ci fidiamo sempre: il campo.
Quintetti confermati sia da una parte sia dall’altra. Nessuna modifica prevista dai due coach. L’inizio di gara è piuttosto freddo, anche se Durant arma immediatamente la mano e si mette da subito in partita. Attacchi, come detto, contratti inizialmente con i Thunder che realizzano 3 punti nei primi 5′ di gioco contro i 6 di Cleveland. Entrano in gara col piglio giusto anche i Big Three dei Cavs, con Kyrie che mette a segno il primo canestro della gara e con Love e James occupati in un compito di lettura non semplicissimo. L’asse portante per OKC non è Westbrook-Durant ma Westbrook-Adams, con i due che si trovano magnificamente. I cambi difensivi e le conseguenti rotazioni sono ancora oggetto di studio in casa Cavaliers e sotto le plance i padroni di casa hanno vita facile. Regna l’equilibrio nel punteggio, con Adams sugli scudi e con la solita fatica Cavs nella propria metà campo: 27-28 dopo i primi 12 minuti di gioco.
Nel secondo quarto cominciano a vedersi in maniera più sostanziosa le rotazioni di entrambe le squadre, con Smith che aziona immediatamente Richard Jefferson che da 3 piazza la prima tripla della serata. Cleveland deve rinunciare anche a Kyrie Irving che riporta dei sintomi influenzali che portano il playmaker negli spogliatoi ad inizio quarto. Il trend della partita non cambia, con gli attacchi che hanno ancora la meglio sulle difese e con le second unit che non abbassano la guardia in nessun modo. Il primo tentativo di allungo porta la firma di LeBron Raymone James che, grazie ad un tiro totalmente senza senso e fuori equilibrio, porta i suoi sul +7. La risposta immediata arriva dalle mani di KD35 che lascia andare la solita piuma che dolcemente plana nel canestro dei Cavs. Il ritmo della gara sul finire di primo tempo si abbassa vertiginosamente e non ne guadagna lo spettacolo: LeBron la prende ad inizio azione e inizia ad attaccare quando spunta il “10” sul tabellone dei 24 secondi. La fortuna per coach Lue è che LBJ è in serata e può sia arrivare al ferro, sia smazzare assist come quello che porta TT sopra il ferro per il nuovo massimo vantaggio (+9). Si va negli spogliatoi proprio con questo vantaggio, grazie ad un secondo quarto da 35 punti per gli ospiti.
Il secondo tempo inizia come meglio non si può: scippo di Westbrook e volata in contropiede, dove il play californiano può sprigionare tutta la sua potenza, ma preferisce appoggiare per KD che a rimorchio arriva e schiaccia il -5. L’attacco di Cleveland sembra rimasto nel tunnel dell’arena, mentre Westbrook continua a spaccare in due la difesa – Dellavedova può effettivamente poco – e continua ad arrivare fino in fondo, maltrattando i ferri della Chesapeake Energy Arena. Dopo il TO di Lue, Cleveland ritorna la macchina da punti che era stata nel secondo quarto e piazza un terribile parziale di 11-0 che zittisce l’intero palazzo. Kevin Love è il primo che propizia questo nuovo massimo vantaggio (+15) mentre in difesa è il primo che sciopera. Il finale di quarto è interamente griffato da JR Smith che fa impazzire la difesa di OKC e trasforma ogni suo tiro in canestro. Il vantaggio si dilata: termina il terzo quarto con un pesante 33-20 di parziale e distacco che scavalla oltre quota 20 punti.
Iniziano con le seconde linee i due coach, senza che Cleveland perda neanche un minimo di ritmo in attacco. Trova in Jefferson e in Mozgov due importanti pedine che consentono agli ospiti di rimanere saldamente in vantaggio. Lue non si fida e rimette in campo i Big, con LeBron che, una volta archiviata la questione punti (25), si dedica al compito che lo diverte di più: servire compagni per dei tiri aperti. Trova ancora RJ che è in serata di grazia (chiuderà con 3/4 dall’arco). OKC quasi non ci prova più e desiste nell’assaltare per l’ultima volta gli avversari. Game, set & match: finisce 115-92 la gara. Vittoria numero 40 per i Cavaliers che hanno decisamente iniziato la seconda metà di stagione con un atteggiamento diverso rispetto alla prima. Coinvolti tutti, specie quando non c’è un faro, una guida come Irving. Agli assist ci pensa LeBron (che sfiora la tripla doppia con 25 punti, 11 assist e 7 rimbalzi), ai punti ci pensa Kevin Love (29). OKC si basa esclusivamente su Westbrook (20, 11 assist e 9 rimbalzi) e Durant (26) ma pesca troppo poco sia dalla panchina che dagli altri membri del quintetto. Arriva così la settima sconfitta casalinga, mentre arriva la diciassettesima vittoria on the road per i Cavaliers.
CLEVELAND CAVALIERS (40-14): James 25 + 11 AST, Love 29 + 11 RT, Thompson 14 + 14 RT, Smith 15, Irving 2, Dellavedova 2, Jefferson 15, Mozgov 11, Jones 2, Kaun.
OKLAHOMA CITY THUNDER (40-16): Durant 26, Ibaka 12, Adams 9, Westbrook 20 + 11 AST, Waiters 4, Foye 2, Kanter 5, Payne 6, Collison 4, Morrow 4, Singler, McGary.