Cleveland Cavaliers, LeBron James: "Rimpiangerei solo il non aver dato tutto", Lue: "Siamo preparati alla pressione, è la notte che tutti sognano"
L’aria di gara-7 diventa sempre più pesante per la partita che stanotte deciderà alla fine di degli emozionanti playoff chi potrà fregiarsi del titolo di campioni NBA. In nottata ci sono state le conferenze di rito, con i Cleveland Cavaliers che sentono di essere vicini ad un’impresa storica, dopo aver rischiato per due volte la quarta sconfitta nella serie. Il primo ad entrare in sala stampa è stato coach Lue, concentrato come non mai per gara-7 e che ha speso parole rassicuranti su Kevin Love e Kyrie Irving: “Love ha reso bene per tutta la stagione, in gara-6 ha avuto solo un problema di falli e quindi ho dovuto risparmiarlo, ma domani sarà al massimo della forma. Kyrie ha avuto un fastidio al piede, ma adesso non ha più nulla, sta molto bene. Non sento pressione per gara-7, se sei preparato come lo sono in questo momento non è una cosa che deve preoccuparti. È la notte che tutti sognano, i ragazzi sono pronti”.
Dopo le parole proprio del numero 0 dei Cavaliers (“Sono state delle Finals strane, ma se vinceremo sarà andato tutto alla grande”) è intervenuto anche lo stesso Irving, che conferma un ambiente privo di pressione e pronto a vincere il suo primo titolo NBA: “Sono contento di aver portato la serie a gara-7, ma non ancora soddisfatto del risultato. Comunque vada, è l’ultima partita della stagione e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo. Non possiamo cominciare a pensare ai tifosi e da quanto tempo aspettino questo titolo, l’unico pensiero deve essere come giocare al meglio”.
In chiusura non poteva mancare la presenza del leader massimo della franchigia, quel LeBron James che ha trascinato con 82 punti in due partite i suoi Cavs al pareggio nella serie: “Gara-7 porta indubbiamente pressione, ma essendo il capitolo finale dobbiamo dare tutto. È quello l’unico rimpianto che avrei, a prescindere dal risultato, l’unica situazione con cui non potrei convivere. Non avevamo pensato proprio così al mio ritorno in Ohio, ma è bello far parte di qualcosa di speciale. Non voglio esprimermi su un ipotetico titolo di MVP delle Finals, l’ultima volta che l’ho fatto è finita male. Sono più deluso dal non essere mai stato nominato difensore dell’anno, anche se resta un mio obiettivo. Love? Se vinciamo il titolo non conterà più come ha giocato queste Finals”.