CLEVELAND CAVALIERS – LeBron James: “La mia pazienza non è infinita. È il test più importante per me”
La sconfitta di 17 lunghezze rimediata la scorsa notte in una Quicken Loans Arena sempre più terra di conquista delle squadre avversarie ha lasciato un alone di polemiche non indifferente. La parola “crisi” va a pennello con la situazione tattica, mentale e fisica dei Cavaliers e, come se non bastasse, il video, diventato virale dopo pochissime ore dalla sua pubblicazione, che ritrae un James mai visto così arrabbiato e “frustrato”, non aiuta a calmare ambiente e media. Uno sfogo ad alta voce diventa subito l’immagine perfetta di un momento negativo per Cleveland che dopo 12 partite ha 7 sconfitte e 5 vittorie. Chi avrebbe scommesso sui Bucks con un record migliore dei Cavs dovrà essere milionario a quest’ora ma la questione è ben diversa. Nella lettera rilasciata al momento della Decision 2.0 da LeBron James a Sport Illustrated, il Re predicava calma, pazienza e fiducia nel processo di crescita della squadra. Ha usato lo stesso tipo di parole per rispondere ad una domanda piuttosto scomoda e pungente dopo la partita: “La mia pazienza non è infinita. Ho una bassa tolleranza per cose di questa natura (sconfitte). Quindi, è una cosa sulla quale sto lavorando, anche se sapevo fin dall’inizio che questo sarebbe stato la mia più grande prova per vedere quanta pazienza sono riuscito ad accumulare durante questo processo”. Parole che non destano qualche preoccupazione. Prima si predica pazienza, prima si richiede calma e fiducia ai tifosi e poi si esordisce con un emblematico “My patience isn’t endless”. È un chiaro segnale che nemmeno LeBron si aspettava una partenza così negativa, nonostante sottolinei come la prova e i rischi legata ad essa siano stati già calcolati e messi in preventivo. La sua più grande sfida è proprio questa: vedere quanta pazienza ha accumulato in questi anni per cercare di dominare una pressione che rischierebbe di far crollare qualsiasi uomo. Un avviso per chi conoscesse poco i metodi di LeBron Raymone James: dopo parole del genere, non segue mai una gara incolore o sottotono. Ennesima prova del nove per il Re, per dimostrare ancora una volta di saper reggere e di essere cresciuto mentalmente dopo la prima esperienza in Ohio. La prossima avversaria è Orlando che, a memoria d’uomo, dovrebbe già ricordare una delle prestazioni che abbiamo pronosticato. I 51 in Florida riecheggiano ancora nell’aria.