Cleveland Cavaliers @ Chicago Bulls 95-97: Gasol blocca LeBron, i Bulls fermano i Cavs!
Dopo esattamente 130 lune, ecco di nuovo il Gioco più bello del mondo. Siamo stati con voi durante tutta l’off-season, cercando di accompagnarvi nel modo giusto al grande giorno. Ora è tutto pronto e l’opening night non è più un miraggio a qualcosa di estremamente concreto. Tre le partite in programma stanotte e, dopo la cerimonia degli anelli nella Baia di San Francisco, l’evento più atteso è il rematch delle semifinali della Eastern Conference dello scorso anno. Si inizia, quindi, subito coi fuochi d’artificio: Chicago Bulls contro Cleveland Cavaliers. Buona stagione a tutti!
C’è un tifoso speciale a supportare i Bulls in questo atteso inizio di stagione ma allo stesso tempo non ha mai nascosto la sua ammirazione per un atleta come LeBron James. Stiamo parlando di Barack Obama, che siede a bordo campo per gustarsi il primo show della stagione. Torniamo al campo però, l’unica cosa che realmente ci interessa: da un lato abbiamo ancora l’assenza di Kyrie Irving (che ne avrà ancora per un bel po’) mentre dall’altra abbiamo un Rose mascherato e, dalle smorfie continue, non proprio a suo agio con la protezione facciale. Ok Kyrie, ok Rose, ok anche Obama ma la star della serata è sempre lui e tende a farvelo capire molto molto presto. Non è ancora strapieno lo United Center quando, nelle prime battute, Rose forza, Williams cattura il rimbalzo e lancia un James che dimostra di essere carico a molla. La sua schiacciata gela per un attimo tutto e tutti. Forse addirittura troppo carico a molla perchè qualche secondo più tardi chiederà il cambio (evento piuttosto insolito) e si andrà a stendere per qualche minuto accanto alla sua panchina. Nulla di preoccupante, rientrerà in campo. La partita prosegue e mentre Cleveland sembra un pizzico arrugginita, la nuova difesa di coach Hoiberg funziona bene e dà degli ottimi frutti anche in attacco: Mirotic è molto ispirato e lo stesso Rose, seppur sotto controllo, realizza importanti punti per il primo significativo distacco al primo mini intervallo. 17-26 dice il tabellone dopo i primi 12 minuti di gioco. Torna James per i secondo periodo e prima Gasol gli sbarra la strada con una buonissima giocata difensiva e una stoppata che dà fiducia e poi si scatena di nuovo in campo aperto, appoggiando in lay up tra 3 avversari. Il vantaggio riscende sotto la doppia cifra ma durerà poco per due motivi: LeBron è costretto a riabbandonare il campo per qualche minuto per gli stessi problemi del primo quarto; la difesa di Cleveland migliora ma un buon attacco batte sempre una buona difesa. Stavolta il quarto lo vincono gli ospiti (23-20) e durante l’intervallo le condizioni di James preoccupano coach Blatt che vede una squadra pronta ma mentalmente non ancora del tutto in gara. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 40-46 Bulls.
Il secondo tempo si apre con un maggior agonismo e un Derrick Rose che inserisce da subito le marce alte: l’and-one rispedisce i Cavaliers 3 possessi di distanza. I rientri difensivi, problema ben noto a Blatt, ritornano ad essere da incubo e la tripla a 8′ dalla fine del quarto di Tony Snell ristabilisce il punteggio sul 48-61. Ne ha viste fin troppe l’ex coach del Maccabi e il timeout è inevitabile. Chi si era visto decisamente poco nel primo tempo era Kevin Love che, invece, nel secondo viene cercato e trovato dai compagni. La fiducia è ricambiata, anche se le statistiche a fine gara saranno quasi disastrose. Cleveland ha la forza di poter creare tanto in attacco e una volta in fiducia è una macchina complessa da fermare. Lo dimostra Mo Williams, fondamentale nel lavoro di recupero della gara e, a 43” dalla fine del terzo periodo, realizza l’ennesimo jumper che regala il -5 (66-71) ai suoi Cavs. Quarto vinto dai Cavs (28-25) e tavola apparecchiata per il primo grande finale di stagione. L’ultimo e decisivo quarto inizia con quello che dall’altra parte dell’oceano chiamano “scary moment”: Jefferson penetra sulla linea di fondo, va su per fintare il tiro e scaricare nell’angolo quando trova Noah e nell’impatto tra il ginocchio di Jefferson e quello di Noah ha la peggio il centro francese. Per gli ultimi 80 di gara coach Hoiberg deve fare a meno del suo uomo più intenso. Cleveland resta sempre dietro ma in gara e una magia di LeBron dal nulla regala a coach Blatt la speranza di un primo colpo esterno, visto che siamo 77-75 a 7 minuti abbondanti dalla fine. L’attacco ben organizzato dei Bulls, però, mette in serio pericolo la difesa non ancora perfetta di Cleveland e i padroni di casa hanno il talento offensivo per poter far traballare tutte le certezze di James & Co, come dimostra la bellissima schiacciata a centro area di Jimmy Buckets per il nuovo e importante + 5 (85-90). Coach Blatt dà riposo a Williams che ha dato tanto nel terzo e si gioca la carta Delly, anche come asso difensivo contro Rose. Risultati che possiamo definire modesti visto che il talento da Memphis University va fino in fondo, assorbe il contatto e ridà 8 lunghezze di vantaggio ai suoi. A 40” dall’ultima sirena l’inerzia e il risultato sono dalla parte dei Bulls che, però, si complicano la vita concedendo a Love la terza tripla della serata che vale il -2 a 30 secondi dalla sirena finale! Chicago sciupa malamente un possesso offensivo fondamentale e concede agli ospiti l’opportunità di impattare o addirittura di vincere la partita. La palla va nelle salde mani di James che prova a buttarsi dentro, trova Gasol, assorbe il contatto ma non riesce a salire quanto vorrebbe. Ne approfitta lo spagnolo che con una stoppata clamorosa rispedisce al mittente la palla del pareggio. Ci sono da giocare ancora 3.6 secondi ma la rimessa di di Mo Williams finisce direttamente nelle mani di Butler.
Finisce 95-97 in favore dei Chicago Bulls che si regalano la prima vittoria stagionale, il primo successo prestigioso della stagione e consegnano il primo referto rosa nelle mani di un esordiente come coach Fred Hoiberg. Per Cleveland, invece, è solo la ripetizione dello scorso opening night, quando tra le mura amiche si partì con uno 0-1 per danno dei Knicks. Sicuramente molto meno eclatante come sconfitta e sicuramente una L che darà modo a Blatt di lavorare con i suoi su tanti aspetti del gioco. Cleveland se l’è giocata fino in fondo, sbattendo contro una squadra solida, ben organizzata e che ha bene in testa dove vuole arrivare. Anche statisticamente coach Blatt non può rimproverare granchè ai suoi se non la percentuale e i pochi giri in lunetta. Solo 11 le palle perse, 26 assist su 38 canestri realizzati e un atteggiamento per lunghi tratti della partita buono ed aggressivo. Dall’altra parte Hoiberg non poteva desiderare inizio migliore: si gode il suo buon Rose, affiancato da degli ottimi Mirotic e Butler. Il primo verdetto del campo, dunque, dice Chicago Bulls 97 Cleveland Cavaliers 95.
CLEVELAND CAVALIERS (0-1): James 25 + 10 RT, Love 18, Mozgov 5, Smith 8, Williams 19, Jefferson 10, Thompson 2, Dellavedova 6, Jones, Cunningham, Varejao 2.
CHICAGO BULLS (1-0): Snell 11, Mirotic 19, Gasol 2, Butler 17, Rose 18, Brooks 6, McDermott 8, Noah, Moore 11, Gibson 5.