Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 89-77: James incanta il TD Garden
Al TD Garden di Boston, MA, arrivano i Cleveland Cavaliers dopo 3 giorni di riposo. La gara è un remake del primo turno degli scorsi playoff della Eastern Conference e le due squadre non si lasciarono benissimo: infortunio di Love, espulsione di JR Smith e tante polemiche dopo quella serie. Insomma, una partita che eccezionalmente esula da contesto di regular season. Il primo ad arrivare carico come una molla è l’ultimo giocatore che i tifosi dei Celtics vorrebbero vedere carico. Purtroppo ogniqualvolta mette piede su questo campo, le prestazioni sono di altissimo livello. Stiamo parlando di LeBron James, mai come stanotte sotto controllo e sempre a disposizione della squadra (a volte anche troppo, viste le 6 palle perse) come dimostra il suo 50% dal campo. Un inizio estremamente buono sia in fase di finalizzazione sia in fase di costruzione del gioco per il Re di Akron che, però, deve fare i conti con dei Celtics che ormai non ci stupiscono più: organizzati, precisi, ordinati e con tutte le caratteristiche di una squadra che ha piacere nel giocare insieme. Il primo quarto dice, infatti, Boston (23-25). Con le seconde linee in campo per coach Blatt, i Cavaliers calano difensivamente e Boston sfrutta tutto il suo atletismo e freschezza per punire i tardivi rientri difensivi di Cleveland. Lo step back di Thomas sulla sirena del secondo quarto sancisce un altro quarto giocato meglio da Boston che, non a casa, vince il secondo parziale 21-17 e va negli spogliatoi con 6 lunghezze di vantaggio.
Se esiste un allenatore da “uscita dagli spogliatoi” quello è senza dubbio David Blatt. La strigliata e gli accorgimenti sono utili ai suoi Cavs per giocare un terzo quarto molto più che efficace: risale in cattedra LeBron James che inizia a segnare in penetrazione, in post, in isolamento, in contropiede e dalla lunetta. Una sua incredibile schiacciata sul solito lancio baseball di Kevin Love ammutolisce letteralmente il Garden. James ingaggia un duello verbale con gli arbitri perché, secondo la visione del Prescelto, molti contatti sono fin troppo tollerati. Il telecronista dei Celtics lo definirà in telecronaca “Baby cry” e tenete aperta l’icona perchè la cosa farà parlare. Il terzo quarto di Cleveland termina con un 29-15 che ribalta la situazione, passando da -6 a +8. La difesa fa sempre la differenza e per una volta riesce a rimanere costante per tutto il secondo tempo. Anche Shumpert ritorna utile in zona realizzativa, anche se il suo minutaggio è ancora centellinato. Dopo la tripla del +11, però, è costretto ad accomodarsi in panchina per via di un problema all’inguine. Sono ancora le triple a permettere a Cleveland di mantenere saldo il controllo sulla gara. Finisce 89-77 per Cleveland. Una partita dal punteggio basso che premia la difesa di coach Blatt che nel secondo tempo concede appena 31 punti agli avversari. Cleveland resta prima nella Eastern Conference con 16 vittorie e 7 sconfitte, mentre Boston è al settima posto con 14 vittorie e 11 sconfitte.
CLEVELAND CAVALIERS (16-7): James 24, Love 20, Williams 10, Smith 9, Mozgov 9 + 10 RT, Shumpert 6, Thompson, Jefferson 5, Dellavedova 2, Varejao 4, Cunningham.
BOSTON CELTICS (14-11): Bradley 17, Crowder 14, Thomas 12, Lee 8, Turner 6, Sullinger 5, Johnson 5, Jerebko 5, Olynyk 6, Young, Zeller, Hunter, Rozier.