Chris Bosh: "Se puoi giocare, scendi in campo e giochi"
La polemica sulla pratica delle grandi squadre di tenere a riposo le star anche in occasione delle sfide di cartello, a scapito dello spettacolo e dei fan, sta infiammando la NBA. L’ultimo ad esprimersi a riguardo è Chris Bosh. Per uno nella sua situazione, out a causa di quei maledetti coaguli del sangue, una tematica del genere non può non dar fastidio.
Il 32enne texano da un lato riconosce la densità del calendario della Lega, ma dall’altro comprende bene la frustrazione dei fan. “Se puoi giocare, scendi in campo e giochi” – ha detto Bosh in un’intervista all’Associated Press – “Alcune volte il riposo è condivisibile. Allo stesso tempo, però, se sei nelle condizioni di giocare lo fai. Quando c’è tanto lavoro da fare, è difficile capire il perchè questi ragazzi restino fuori. Detto ciò, dal lato dei giocatori bisogna ammettere che il programma è intenso, anche se fa parte del modo di essere della NBA. Il punto di svolta, a mio parere, è stato quando anche i giovani giocatori hanno cominciato a dire ‘Oh, riposiamo’“.
Bosh ha poi spostato l’obiettivo su se stesso: “Mi sento ancora un giocatore di basket, non posso farne a meno” – sottolinea – “Mi sento un pò più tranquillo adesso. Prima però è stato come correre a 100 miglia all’ora, fermarsi di colpo e non muoversi più. Mi devo adeguare, abituarmi a questo nuovo modo di vivere, trovare la motivazione per avere successo e stare bene. E’ una sfida e credo che tutto ciò accada per un motivo“.
“Le persone si preoccupano e io lo apprezzo, ma sto andando bene e sono felice” – conclude Bosh – “Sto facendo cose che non ero mai stato in grado di fare prima e in molte di queste sono un principiante. Ma ho imparato ad apprezzare tutto ciò; ho una nuova visione del mondo adesso“.