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Chauncey Billups: "Warriors favoriti. I Lakers? Con LeBron c'è sempre una possibilità"

Presente a Milano come ospite d’onore della NBA Fan Zone, Chauncey Billups si è concesso ad una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Uno dei simboli dei Pistons campioni del 2004, Billups ha ripercorso la sua storia, dando anche dei pareri interessanti riguardo la prossima stagione NBA.

Si comincia con coach Larry Brown, oggi in Italia a Torino: “Ho provato ad incontrarlo, ma è impegnato con Torino. Mi ha fatto perdere tante ore di sonno, perché era così severo con le point guard e chiedeva tantissimo. Ma  lo ringrazio, mi ha permesso di realizzare il mio sogno di vincere il titolo e per questo sarò sempre in debito con lui. Sono felice di sapere che sta ancora allenando“.

Secondo il 41enne di Denver, Colorado, una squadra come quei Detroit Pistons è irripetibile e gli da non poco fastidio aver vinto solo un titolo: “Nessuno vincerà mai più nel modo in cui abbiamo vinto noi. Ci importava solo gli uni degli altri e di fermare le altre squadre. Ci preoccupavamo della difesa, l’attacco poi veniva da sé. A nessuno importava chi era all’All Star Game, volevamo solo vincere“.

Oltre alla nascita dei miei tre figli e al mio matrimonio, vincere il Titolo è stata l’emozione più forte della mia vita” – aggiunge Mr. Big Shot – “All’inizio della mia carriera faticavo, venivo scambiato di continuo, ma ero comunque convinto di poter essere uno dei migliori. Quando sono riuscito a raggiungere la vetta è stato incredibile, la conferma che potevo farcela e che chiunque aveva dubitato di me si era sbagliato“.

Perché abbiamo vinto solo nel 2004? E’ una cosa che mi da ancora fastidio, poiché eravamo molto più forti di così. Se avessimo scelto Carmelo Anthony al draft 2003, avremmo vinto di sicuro almeno 3 anelli. Con lui avremmo avuto un giovane in ascesa, pronto a prendere le redini quando il gruppo storico cominciava a calare“, spiega Billups.

Chauncey elogia anche i Nuggets 2008-09: “Era il mio primo anno in Colorado e mi sono davvero divertito. Ho giocato con Melo, ma anche con Kenyon Martin, uno dei miei compagni preferiti di sempre. E poi Nene, Birdman, JR Smith. Io ero il leader in campo, quello che gli mancava. Perdemmo contro i Lakers in gara-6 della finale a Ovest. Sono da sempre convinto che, se avessimo vinto, eravamo talmente forti da poter vincere il titolo“.

Alla domanda su quale sarebbe il suo quintetto ideale, Billups risponde così: “Non può essere che quello dei miei Pistons, con me, Hamilton, Prince, Rasheed e Ben Wallace. Ma dalla panchina voglio Kevin Garnett, Carmelo Anthony, Chris Paul (che bello giocare con lui) e Antonio McDyess e Terrell Brandon“. Billups, quindi, dice di non avere rimpianti: “Sono stato fortunato a rimanere sano fino a quando mi sono rotto il tendine d’Achille con i Clippers, ma ero praticamente già finito. Ho sempre ottenuto tutto quello che volevo, sia al liceo che al college, All Star in Nba, titolo“.

Così, infine, sulla stagione 2018/19: “Vinceranno gli Warriors, ma sono convinto che i Rockets riusciranno ad essere dei fieri avversari. Sono anche curioso di vedere che impatto avrà Kawhi Leonard ai Raptors. Poi ci sono i Celtics, anche loro molto forti ed in grado di dare filo da torcere. La sorpresa? Direi i Bucks, che hanno uno dei migliori allenatori della NBA ed Antetokounmpo. Cosa penso dei Lakers con LeBron? Se hai lui in squadra, una chance ce l’hai sempre. Golden State è un gradino sopra tutti, ma tolti loro, con LeBron hai sempre una possibilità di spuntarla contro chiunque ai Playoff“.

Foto da: YouTube.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone