Charlotte perde l'All Star Game, le reazioni del mondo NBA
Una decisione che ha fatto tanto dicutere nelle ultime ore: la NBA ha scelto di togliere alla città di Charlotte l’organizzazione del prossimo All Star Game a causa del disegno di legge discriminatorio contro le comunità omosessuali varato dallo stato del North Carolina, una scelta che collide con le azioni di parità e uguaglianza anche sessuale portate avanti dalla Lega stessa. Una scelta, questa, che ha provocato le reazioni del mondo NBA, soprattutto di tanti giocatori o ex giocatori che hanno fatto sapere la propria opinione.
“Come ex giocatore e come gay non posso che essere orgoglioso di questa decisione” fa sapere Jason Collins, il primo giocatore NBA dichiaratamente omosessuale, che continua: “Una scelta del genere fa capire quanto la discriminazione e lo sport non vadano d’accordo”.
“È dura da accettare, ma a volte vanno fatte delle scelte decise, anche sé dolorose”, dice Chris Paul. “La mia famiglia è del North Carolina, la mia casa è lì; la mia più grande speranza è che le cose possano cambiare”. Dello stesso registro anche l’amico Melo Anthony: “È una decisione importante per la NBA, sono curioso ora di vedere come andranno le cose. Come giocatori ci ritroviamo al centro di tante situazioni del genere. Mi spiace per Michael Jordan, so quanto ha lavorato per portare l’All Star Game a charlotte e so con quanta passione lo avrebbe realizzato”.
Decise le parole dello stesso Jordan: “Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto. Organizzare l’All Star Game sarebbe stato un piacere ed eravamo pronti; ciò detto, sappiamo che la NBA ha fatto la scelta giusta e proveremo a riportare qui l’ASG nel prossimo 2019 se ne avremo l’opportunità”. Dispiaciuto anche Steph Curry, uno che nel North Carolina ci è cresciuto: “Dispiace che la città di Charlotte non abbia più questa importante possibilità…”