CHARLOTTE HORNETS - Obiettivo Playoff
Vero, nelle ultime due serate sono arrivate altrettante sconfitte, quella decisamente inattesa in casa dei Sixers (81-89), comunque in leggera ripresa dopo l’inguardabile inizio di stagione, e quella, al fotofinish, tra le mura amiche della Time Warner Cable Arena contro i Pacers (103-102), quest’ultima certamente più influente perché arrivata contro una squadra in risalita nel borsino Playoff. Però, al momento la classifica della Eastern Conference vede la franchigia di MJ al 7° posto, con un record di 22-29 (.431%), con buone chance di centrare la post season per la seconda stagione di fila, la prima dopo il ritorno del nick Hornets.
I ragazzi di coach Clifford stanno mantenendo un ritmo che, nella non eccelsa Eastern Conference, può consentirgli di ambire a qualcosa di più dell’8° testa di serie. E tutto ciò nonostante il rendimento molto al di sotto delle attese di quello che doveva diventare la star della franchigia, ovvero “Born Ready” Lance Stephenson, e l’operazione al menisco sinistro che ha messo fuori causa, dopo il match vinto con Miami il 21 Gennaio, il miglior giocatore del roster, ovvero Kemba Walker (18.8 punti, 5.2 ast, 3.8 reb, 39.9% dal campo in 35.6 minuti di impiego medio e 42 presenze stagionali), out ancora per quasi un mese. Il rendimento del periodo compreso tra il 3 Gennaio ed il 5 Febbraio (prima degli ultimi due ko) parla di una franchigia della North Carolina con un record di 12-3 (per intenderci, solo le dominatrici delle due conference, Warriors e Hawks, hanno fatto meglio). Questo ha permesso ai “calabroni” di riscattare un inizio di stagione balbettante, che vedeva Charlotte con un desolante 6-19 al 17 Dicembre, con il punto più basso toccato con le 12 sconfitte in 13 partite del periodo 9 Novembre – 3 Dicembre.
Senza il suo faro Walker, la squadra si è affidata ad altri protagonisti. Sotto le plance, stanno facendo la voce grossa “Big Al ” Jefferson (17.5 punti di media, 50% dal campo, 8.5 reb e 14 doppie doppie) e Michael Kidd-Gilchrist, prodotto da Kentucky (10.2 punti, 45.2% dal campo, 7.2 reb e 8 doppie doppie, tutti career high), nonostante il 21enne di Philadelphia, al momento, stia fermo ai box, a causa di un problema al tendine del ginocchio destro, con rientro previsto il 21 di questo mese contro i Thunder. Altro giocatore messosi in luce, in particolare nelle ultime settimane, è il 27enne di Caldwell, New Jersey, Gerald Henderson, che sta viaggiando ad una media di 16.3 punti, 4.1 reb e 4.4 ast nel 2015. Le statistiche generali, invece, descrivono una squadra solida a rimbalzo (10° con 44 reb a partita), forte nella fase difensiva (3° come punti concessi, con 96.7 di media) e in difficoltà nell’altra metà del campo (27° come punti realizzati, con 94.6); inoltre, Charlotte tende a fare pochi assist (20.3 a partita, 25°).
Le prossime 10 partite diranno molto sulle possibilità di Charlotte, in particolare di mantenere l’attuale posizione nella Eastern Conference, anche se, in tutte, dovrebbe ancora mancare Walker. Si comincia con due match interni, con Detroit (scontro diretto) e con Oklahoma, dopo la pausa per l’All-Star Game. Seguiranno quattro trasferte di fila: le prime due davvero ostiche (Dallas e Chicago), le altre due nelle quali gli Hornets dovranno provare a fare bottino pieno, anche se non sarà semplice (Boston e Orlando). Dopo una sfida interna abbordabile con i Lakers, Charlotte farà visita, in un altro match fondamentale in ottica Playoff, ai Nets, per poi chiudere questa decade di partite con una nuova trasferta complicata, all’Air Canada Center, casa dei Raptors.