Celtics, Thomas contro tutti: "Se fossi 2 metri, sarei il migliore al mondo"
Isaiah Thomas, la grande rivelazione della passata stagione NBA, si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di ESPN. Protagonista dell’edizione 2017 di ESPN The Magazine The Body Issue, il piccolo folletto, che in questa stagione ha trascinato i Celtics fino alle finali di Conference, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Partendo da quello che è considerato il suo tallone d’Achille, ovvero l’altezza, il playmaker ha affermato: “Nessuno è alto nella mia famiglia. Mio padre era 170 centimetri ed era chiaro fin da subito che non sarei diventato molto più lungo di lui. Se fossi stato un metro e novanta o due metri, sarei certamente il miglior giocatore del mondo. Senza alcun dubbio. E non è qualcosa che penso solo io: tutto il mondo se ne rende conto”.
La grinta e la motivazione che lo hanno portato ad essere tra i migliori giocatori in circolazione sono sempre stati il vero motore del numero 4 dei Celtics: “Se le persone hanno sempre dei dubbi su di te, questa è una grande motivazione perché devi riuscire a dimostrare di giorno in giorno che stanno sbagliando. Nei primi anni di NBA mi sono caricato sempre pensando di essere stato selezionato soltanto alla 60^ scelta. Contro qualsiasi squadra giocassi pensavo di doverli distruggere in campo poiché erano tra i tanti che non avevano creduto in me e non mi avevano scelto. È un po’ il riassunto della mia vita: essere considerato fuori dai giochi, scelto per ultimo e riuscire ogni volta a superare tutti gli ostacoli”.
Tutto il grande, grandissimo cuore di IT4 in semplici parole.