CAVS@BULLS, Game 6: Cleveland sbanca Chicago nel segno di Delly e approda alle ECF!
Nel più classico dei WIN or GO HOME, lo United Center risponde presente e prepara un ambiente che definire “ostico” è piuttosto riduttivo. E’ tutto pronto per gara 6, il primo match point per i Cleveland Cavaliers e l’ultima spiaggia per dei Chicago Bulls che hanno l’opportunità di allungare la serie fino a gara 7. L’ora dei preamboli è finita, è il momento di dare tutto ciò che si ha per continuare a sognare.
1st quarter – Il ritorno in campo di Pau Gasol è un toccasana per coach Thibodeau e non è un caso che nel primo possesso offensivo dei Bulls la palla si fermi alla stazione catalana, dove Pau entra subito bene in partita e segna i primi due punti della gara. Chi si iscrive molto rapidamente alla gara è anche D-Rose, ormai innamorato dei tiri a tabellone che manda a bersaglio con una regolarità disarmante. L’inizio dei Bulls continua ad essere positivo ma dall’altra parte James scalda i motori per un tipo di gara che difficilmente ha sbagliato o perso in carriera. La gara, intanto, si arricchisce di tutti i suoi protagonisti: Dunleavy segna in uscita dai blocchi, Butler in tap in mentre Noah conduce uno splendido contropiede; dall’altra parte la reazione è affidata a Irving (5-0 di parziale per lui) e a un positivissimo Tristant Thompson, autore di un eccellente inizio di partita. Il matchup più interessante, forse inaspettatamente, è proprio quello tra il catalano e TT, con dei botta-e-risposta fisici e tecnici.
Chicago difende decisamente bene nel primo quarto e dalle tante palle recuperate scaturiscono rapidi ed efficienti punti in transizione che contribuiscono allo spettacolo e all’equilibrio di Gara 6. L’equilibrio, però, viene rotto a 3′ dalla fine del primo quarto quando un parziale di 7-0 firmato da Rose, Gibson e Dunleavy porta il risultato sul 18-25 e obbliga coach Blatt al TimeOut. Senza Gasol, uscito per rifiatare, Thompson ha libertà di manovra sotto i tabelloni e diventa un’arma pestifera sia in termini di punti sia in termini di rimbalzi offensivi. Dalla pausa di coach Blatt fino alla fine del quarto, Cleveland ha messo a segno un parziale di 15-6 aiutandosi con una serata in cabina di regia di elevatissima qualità da parte di LeBron James. I Cavaliers, dunque, chiudono avanti dopo i primi 12′ di gioco mentre Chicago è ad un solo possesso di distanza. Già in doppia cifra TT con 10 punti, mentre per i padroni di casa rispondo con un Rose dallo stesso bottino del centro dell’Ohio.
2nd quarter – Thibodeau come da tradizione inserisce le seconde linee all’inizio del seconodo quarto e sia Brooks che Mirotic hanno un ottimo impatto sulla gara. Entra bene in gara nel secondo quarto, con un pizzico di ritardo rispetto alle altre partite, Iman Shumpert, vera spina nel fianco dei Bulls in quasi tutti gli episodi della serie. A 9:53 dalla fine del primo tempo e con il risultato in assoluta parità (35-35) Kyrie Irving dopo aver scaricato palla su Jones si accascia a terra dolorante: sarà costretto ad abbandonare il campo per un problema al ginocchio, probabilmente successivo ad una innaturale torsione. Purtroppo per coach Blatt, non rimetterà più piede in campo e le sue condizioni sono in continuo aggiornamento. Al suo posto entra l’instancabile Delly, ovvero sia Matthew Dellavedova. Neanche il momento di ambientarsi al ritmo gara che spara la prima delle tre triple di serata mandate a bersaglio! Qualche minuto più tardi anche James accusa un piccolo problema fisico alla schiena ma l’androide, ovviamente, resta in campo.
Nel frattempo Mirotic, che ha un sangue diverso dal nostro in termini di adrenalina e agonismo, continua a giocare una serie molto nervosa, con contatti durissimi e molto al limite dell’antisportivo. Il braccio teso direttamente dallo stile wrestling va a colpire Shumpert e, come ad ogni partita, si accende “un’animata discussione in campo” tra i giocatori. Cleveland continua a giocare la sua pallacanestro e il +7 (40-47) è la dimostrazione che ogni giocatore può aiutare la squadra a crescere possesso dopo possesso. Chicago, invece, si aggrappa alle sue stelle di maggior rilievo, soprattutto il redivivo Derrick Rose, autore anche stanotte di una performance eccellente. James, invece, dopo un primo tempo interamente dedicato all’assistenza nei confronti dei compagni, si mette in proprio e la cosa non gli riesce male dopo un avvio al tiro un po’ opaco. Fondamentale è, però, la tripla mandata a bersaglio da JR Smith per il +10 Cleveland a 2:45 dalla sirena del primo tempo. Psicologicamente un canestro che fa malissimo a Chicago e che mette definitivamente in partita un tiratore come l’ex Knikcs. I Bulls hanno delle percentuali bassissime alla fine del primo tempo ma il canestro quasi sulla sirena di Butler dà speranze a tifosi e squadra. Un quarto magro da appena 13 punti per Chicago contro i 25 dei Cavs. Punteggio: 44-58 Cleveland.
3rd quarter – Chicago esce dagli spogliatoi piatta, quasi come se non ci fosse un gap da recuperare. Non riesce a scendere al di sotto della doppia cifra di svantaggio e il castigatore che non ti aspetti è aborigeno, viene dall’Australia e ha un cognome simil-italiano: il 5-0 di Matt Dellavedova punisce la difesa rinunciataria dei Bulls e porta Cleveland sul nuovo +15 a metà terzo quarto (63-48). Difesa rinunciataria contro una difesa, quella dei Cavs, che alza i giri del motore come dimostra la stoppata perfetta di LeBron James ai danni di un suo “acerrimo nemico” come Joakim Noah. Il Re dell’Ohio si scuote anche offensivamente ma fa lo stesso Butler che spalle a canestro riesce a trovare delle ottime soluzioni. La sua schiacciata in contropiede a 44” dalla fine riaccende le speranze del pubblico e riporta la squadra sul -13. Il chiasso prodotto dalla schiacciata di Jimmy Buckets svanisce nel nulla quando JR Smith, ancora assistito da LeBron, realizza la tripla del nuovo +16. Un quarto statisticamente parlando non bellissimo visto che il 15-16 finale accentua ed evidenzia delle percentuali calanti da una parte e dall’altra. In ogni modo Cleveland resta in controllo della partita ed è a 12′ dal ritorno nelle finali di Conference.
4th quarter – L’ultimo quarto è terra di conquista di James? NO. Di Rose? NO. Di Butler? NO. L’ultimo quarto è completamente di Matthew Dellavedova! Entra nel quarto quarto con 8 punti realizzati e chiuderà a quota 19 con 3/6 dall’arco dei tre punti e uno strepitoso 7/11 dal campo. Prima stende Brooks e segna dal centro dell’area, poi piazza la tripla del +18 (78-60) e anche quella del +20 a 9:10 dalla sirena finale. Kyrie Irving, per una notte, può dormire tranquillamente perchè il suo è un degno sostituto. La panchina impazzisce per un giocatore che non smette mai di lavorare a detta di coach David Blatt. Il passivo è molto pesante per Chicago che dopo 40′ di gioco ha appena 62 punti a referto. L’attacco alla giugulare della partita arriva da parte di James che dopo una brutta prova in termini numerici prova a incrementare il suo bottino personale. Va ad un solo rimbalzo dalla tripla doppia (15, 11 assist e 9 rimbalzi) ma tira anche 7/23 dal campo. Chicago abbozza un timido tentativo di rimonta ma una magia di Shumpert sulla linea di fondo cancella ogni tentativo di rimettersi in gioco. Le due facce diverse delle panchine sono la perfetta fotografia della serie: c’è chi festeggia e raggiunge il traguardo minimo stagionale, e c’è chi, invece, come è sempre accaduto negli ultimi anni, si infrange contro un muro e fa svanire i sogni di inizio anno. Dopo un altro quarto quarto da appena 13 punti, Chicago lascia i Playoff mentre Cleveland raggiunge le Eastern Conference Finals! 94-73 il risultato finale.
CLEVELAND CAVALIERS: James 15 + 11 ASS, Thompson 13 + 17 RT, Mozgov 7, Shumpert 13, Irving 6, Smith 12, Jones 9, Dellavedova 19, Harris, Perkins, Miller.
CHICAGO BULLS: Dunleavy 7, Gasol 8, Noah 4 + 11 RT, Butler 20, Rose 14, Gibson 2, Hinrich, Mirotic 7, Brooks 4, Snell 5, McDermott, Mohammed, Moore 2.