CAVS@BULLS, Game 4: il miracolo di LeClutch sulla sirena regala il 2-2 a Cleveland!
Per molti può essere un colpo del KO. Per molti, invece, può essere motivo di rinascita. Ma tutti sono d’accordo sul fatto che la magia di D-Rose resterà impressa per molto tempo nella mente dei giocatori dei Cleveland Cavaliers. A 48h di distanza si ritorna su quel parquet che ha mandato in paradiso i Bulls e all’inferno i Cavs e si ritorna a fare sul serio. Vi abbiamo raccontato dei vari acciacchi (Irving e Gasol) e dopo un consulto tra staff tecnico e staff medico si è deciso di fare a meno del catalano, uscito già sul finire del terzo quarto di Gara 3. Con Irving a mezzo servizio, tocca a James e Smith cercare di portare a casa una vittoria che significherebbe ossigeno puro per la franchigia dell’Ohio. Per Chicago, invece, è l’occasione per portarsi sul 3-1, una situazione più che favorevole per il passaggio alle Finals di Conference. Gara 4 è senza mezzi termini quello che dall’altra parte dell’oceano definiscono PIVOTAL GAME, ovvero sia la partita attorno alla quale gira l’intera serie. Game, we’re ready!
1st HALF – Il primo a rompere il ghiaccio come spesso accade è Iman Shumpert, con la tripla dall’angolo, innescato da LeBron James. Sin dalle prima battute si intuisce che Irving non è in condizioni ottimali e il fatto che zoppichi vistosamente peggiora l’attacco già statico dei Cavs. Coach Blatt non si fida ciecamente di Dellavedova e tiene Kyrie in campo comunque. L’avvio è da 5-0 con la schiacciata prorompente di Mozgov ancora su assist di LBJ. Uno dei due principali padroni di casa, ovvero sia Butler, apre le danze per i Bulls mentre l’altro, Rose, arriva al ferro e andrà in lunetta col tiro libero supplementare. L’asse James-Mozgov funziona alla grande mentre dall’altra parte si iscrive alla partita anche Noah. La difesa dei Bulls sale di livello e James inizia a tenerla troppo tra le proprie mani. I punti da palle perse sono il problema principale dei Cavs e Rose è il primo ad approfittarne. Anche Gibson entra bene in partita, prima di spegnersi inesorabilmente col passare dei minuti. Chi invece cresce sempre di più è il #1 dei Bulls che ha fatto il pieno di fiducia dopo il buzzer beater di gara 3 e ora fa tutto con estrema decisione. Un layup sotto la spalla di Mozgov è inimmaginabile. Entrano le seconde linee e se da un lato Jones non dà l’apporto che sperava Blatt, dall’altro Mirotic non entra subito in gara, a differenza di Brooks e JR Smith. Chicago resta avanti di 4 lunghezze prima del canestro di LeBron che sigilla il risultato sul 26-28 alla fine del primo quarto. Il secondo periodo inizia seguendo lo stesso copione del primo: Rose al ferro, attacco di Cleveland piuttosto statico e gli esterni dei Bulls non perfetti statisticamente parlando come la point guard di riferimento. La schiacciata di Noah a 9′ dalla fine del primo tempo regala a Chicago il +8 (29-37) e anche lo United Center si dimostra molto carico. Da lì in poi, però, arriva il controparziale di Cleveland: 16-0 grazie ad un claudicante Irving, alla potenza di LeBron e alla determinazione di Thompson. Un parziale che vale il +8 Cleveland adesso (45-37). Il digiuno per i padroni di casa viene spezzato da un positivo Snell che dalla panchina dà la giusta carica alla squadra. I Bulls tornano definitivamente sotto con una schiacciata in campo aperto di Jimmy Buckets! Si va negli spogliatoi sul +4 Cleveland Cavaliers. Percentuali molto basse per entrambe le squadre così come il punteggio dopo i primi due quarti: 49-45.
2nd HALF – Entrambe le squadre tornano in campo consapevoli che nel secondo tempo si deciderà gran stica” si vede.e e la maggior “cattiveria agonistica” si vede. James cerca di coinvolgere il più possibile i compagni ma i risultati non sempre sono positivi. Molte le forzature e poca (se non rara) è la circolazione della palla. Se le percentuali non aiutano, l’impresa è dura. Lo stesso vale per Chicago che senza Butler e Rose non è in grado di costruire qualcosa di positivo sul versante offensivo. Per fortuna di coach Thibodeau, la mano pestifera di Rose è la stessa di venerdì notte e la tripla frontale vale il nuovo vantaggio Chicago (53-55). L’attacco dei Cavs come previsto si spegne a poco a poco mentre i Bulls riescono a trovare un sistema di gioco ordinato per aumentare il proprio vantaggio. Con 4 da giocare sul cronometro del terzo periodo, Chicago è in vantaggio 57-63 e l’ennesimo parziale di 8-9 subito mette Cleveland quasi alle corde. Si va di male in peggio per coach Blatt: contropiede LeBron, Rose ha il coraggio per subire sfondamento, lo subisce e involontariamente il piede di James finisce su quello di Rose e la caviglia si gira in maniera innaturale. Dopo qualche attimo di preoccupazione, l’androide si rialza e non abbandona i suoi nel momento di difficoltà. Un fattore offensivo per Chicago è ancora una volta Tony Snell che manda a bersaglio la tripla del +11 a 42” dalla fine. Prima di catapultarci nel quarto quarto, James segna e manda un segnale forte a tutti. Cleveland ha un gap di 7 punti e deve colmarlo il prima possibile se vuole giocarsi un finale di partita equilibrato. Viene chiamato in causa JR Smith, piuttosto silente fino a quel momento, e la sua risposta è positiva: prima lo step back, poi la tripla del pareggio (68). Tutto da rifare per Chicago che addirittura va sotto di 3 punti con il canestro di James in bello stile a centro area. Un 12-2 pesante per iniziare il quarto e ultimo periodo. Chicago ha davvero poco dalla panchina e dai lunghi e l’asse che funziona è sempre quello tra Rose e Butler: il primo serve, il secondo realiza la tripla del pari. LA partita si infiamma e diventa bellissima non appena JR Smith segna l’ennesima tripla insensata ma precisa. Si arriva ad una sorta di mini OT con Cleveland avanti di 5.
Due giocate fondamentali di Mozgov portano Cleveland su un clamoroso +7, ma la risposta è sempre di Rose da 3 punti! Si va verso una stretch run di fuoco e ad aprire i giochi sono le velenose palle perse di LeBron James, poco prima del canestro che riallontana Chicago sul -5. 1:40 da giocare, 82 Cavs 77 Bulls. Canestro da entrambe le parti ma quello più importante lo segna Butler con un favoloso step back da 3 che riporta Chicago sul -2 a 26” dalla fine! Blatt e i suoi uomini non sfruttano bene i 2 TO in più a disposizione e li sciupano su una rimessa che poi risulterà infruttuosa: riceve James vicino la linea laterale e la linea di metà campo, viene raddoppiato, non lascia andar via la palla e Dunleavy subisce uno sfondamento che regala a Chicago la chance di impattare o addirittura vincere la partita. Altra palla persa che farà parlare di un LeBron non proprio in gran serata in termini di decisioni. Con 14.3 secondi Chicago deve inventare non avendo timeout e l’ennesima magia in rapidità e al ferro di Derrick Rose regalano ai Bulls l’84 pari! Non ci sono timeout e l’ultima azione di Cleveland è affidata a James: riceve, corre lungo tutto il campo, prende la linea di fondo, va su, contatto dubbio con Noah che senza fallo secondo gli arbitri gli sporca il pallone e lascia appena 0.8 secondi per tirare, poi aggiustati in 1.5 secondi. Nessuno schema particolare sulla rimessa da fondo che batte Dellavedova: un semplice movimento di James, un normale body check permette a James di distaccarsi da Butler, di crearsi quello spazio che gli consentirà di ricevere, andar su e mandare a bersaglio la tripla che vale VITTORIA e PAREGGIO NELLA SERIE! Un canestro incredibile di James che fa impazzire la panchina che invade il campo e abbraccia il suo Re. Una giocata che in parte cancella la brutta serata di James (8 palle perse e 10/30 dal campo) e che dà ancora speranza a Cleveland per il passaggio del turno. Finisce 86-84 e dopo il buzzer beater di Rose, stavolta è toccato a LeBron “LeClutch” James.
CLEVELAND CAVALIERS: James 25 + 14 RT, Thompson 12, Mozgov 15, Shumper 5, Irving 12, Smith 13, Dellavedova 2, Jones, Perkins 2. Harris, Haywood, Marion, Miller: n.e.
CHICAGO BULLS: Dunleavy 4, Gibson 6, Noah 8 + 15 RT, Butler 19, Rose 31, Brooks 2, Mirotic 3, Hinrich 4, Snell 7. Bairstow, McDermott, Mohammed, Moore: n.e.